News

Dalle Paralimpiadi alla penna: il libro di Luca Lunghi

mercoledì 14 Dicembre 2016

Dalle Paralimpiadi alla penna: il libro di Luca Lunghi

ROMA, 14 dicembre 2016 – Quattro anni di fatiche, gioie e dolori, aspettative e reazioni, di un canottiere. O forse sarebbe meglio dire, di un canottiere al servizio di un movimento, quello Para-rowing, che in Italia sta crescendo anno dopo anno e che vede il gruppo azzurro essere un collettivo molto unito. Questo è “Viaparario2016”, il libro scritto da Luca Lunghi (Cus Ferrara), azzurro paralimpico a Rio 2016 nel quattro con LTA, che nella sua opera ha raccolto quattro anni di pensieri tramutati in parole su www.viaparario.com, il sito che lui stesso aveva ideato nel 2013, anno del suo rientro sui campi di gara dopo 10 anni (prima di essere catalogato pararower, Luca è stato un ottimo atleta da Junior e Under 23, categorie in cui ha disputato un Mondiale e due Coppe delle Nazioni tra il 1992 e il 1996), per raccontare la marcia di avvicinamento la Paralimpiade di Rio de Janeiro, come descrive lo stesso Luca: “Questo libro nasce nel 2013, quando rientrai alle gare, come un qualcosa nei confronti del movimento Para-rowing. Parte da maggio 2013, quando aprii il sito internet, che era un diario che raccontava il cammino verso Rio, dove mettevo pensieri e testi che raccontavano gli allenamenti, i raduni, le sensazioni del pre e post gara.

C’era anche un forum, dove erano registrati utenti sia normodotati che disabili, i quali interagivano in quella che era diventata una vera e propria piazza di discussione, in cui si sono creati rapporti che hanno portato anche gli stessi utenti ad aiutarsi a vicenda in problematiche comuni, in un percorso di crescita che era comune. Terminato il quadriennio, ho deciso di trasferire i contenuti del sito internet in un libro, aggiungendo solo alcune considerazioni personali e tentando questa nuova strada. E’ stata una bella esperienza, ne è venuto fuori un libro sia cartaceo che in formato e-book, e il cui ricavato sarà utilizzato per l’acquisto di un’imbarcazione Para-rowing per la mia società, il CUS Ferrara. Grazie anche alla mia partecipazione ai Giochi di Rio, in città si è smosso un po’ di interesse verso il mio circolo, e così grazie all’impegno anche delle istituzioni avremo una nuova sede, accessibile naturalmente ai disabili, per l’autunno del prossimo anno. Mi piacerebbe inaugurare la barca proprio insieme alla sede, e contribuire alla crescita del Para-rowing nella mia città”.

I libri degli sportivi sulle esperienze di vita negli ultimi anni – vedi Andre Agassi, Zlatan Ibrahimovic e Mike Tyson, tanto per citare quelli che hanno fatto più scalpore – ormai si sprecano, ma un canottiere che scrive, per ora, è cosa rara, e magari passare dal remo alla penna può portare qualche difficoltà, come chiediamo a Luca: “In realtà mi sono trovato bene a scrivere, soprattutto di canottaggio. Sono ingegnere dei materiali, feci la tesi in collaborazione con il cantiere Filippi, e in quell’occasione mi trovai a scrivere di canottaggio, quindi un po’ di abitudine c’era già. E’ stato comunque sì un processo nuovo, ma collaudato, perché tutto era già sul sito e quindi il libro è uscito da sé. Anzi, l’approccio è stato migliore, perché i post sul sito avevano il calore dell’immediatezza, mentre se dovessi scrivere adesso relativamente a sensazioni di due o tre anni fa, o anche solo di tre mesi fa quando eravamo in Brasile, farei molta più fatica”.

Atleta prima normodotato poi paralimpico, ora anche scrittore. Nel futuro di Luca Lunghi ora quale anima prenderà il sopravvento, nel mondo remiero? “Nel canottaggio sono già dirigente del CUS Ferrara, e da allenatore ho già provato l’esperienza nel 2003, presso la SC Ravenna. Il mio lavoro mi assorbe al 100%, lavoro a stretto contatto con FIAT quindi le cose da fare sono molteplici, e in questi quattro anni ho fatto molti sacrifici per conciliare il lavoro con il canottaggio. Adesso sono in un periodo di pieno recupero psicofisico, ma sicuramente tornerò ad allenarmi, ripartendo dal triathlon, ma con l’orecchio teso verso il canottaggio, perché non ho intenzione di appendere il remo al chiodo. Mi allenerò, poi se dovesse capitare un progetto che mi piace e se ci fossero le condizioni per riprovarci, io ci riproverò. Per quanto riguarda il libro invece, sto attento a come va questa prima esperienza, auspico che possa avere successo tra gli appassionati, e magari di fargli fare il salto verso la grande distribuzione. Per ora abbiamo iniziato a vendere un po’ di copie e a ottenere buone recensioni su diversi settimanali, quindi la strada imboccata è quella giusta”.

“Viaparario2016” è acquistabile online, in formato cartaceo e ebook, al link http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/biografia/289339/viaparario2016/