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Ci ha lasciato Renato Ongari, campione della pagaia e appassionato  canottiere

giovedì 13 Ottobre 2016

Ci ha lasciato Renato Ongari, campione della pagaia e appassionato  canottiere

MILANO, 13 ottobre 2016 – E’ morto ieri a Mantova Renato Ongari, negli anni sessanta con i colori della Canottieri Mincio protagonista della iniziale crescita della canoa italiana, allora branca della Federazione Italiana Canottaggio. I suoi traguardi più appariscenti nella squadra azzurra alle Olimpiadi 1960 a Castelgandolfo, alle quali partecipò nel K.1 staffetta, assieme a Cesare Zilioli, Alberto Schiavi e Annibale Berton. Era una partecipazione di buona volontà, con il tecnico ungherese Kalman Blaho che da poco aveva aggiornato l’impostazione della selezione azzurra, che culminò nella conquista dell’argento nel C.2 di Dezi e La Macchia. Nella gara di staffetta la formazione italiana fu quarta in batteria, vinse il ricupero e poi nella semifinale vinta dall’URSS si classificò al quarto posto. Il primo approccio di Renato Ongari con le barche della Canottieri Mincio avvenne nel 1946, a 11 anni, al timone del “due con” di Azelio Mondini e Carlo Santini, ed in seguito alla ricerca della condizione migliore alternò l’impegno tra canottaggio e canoa. Con la guida di Mondini ben presto cominciò a emergere nelle gare di canoa (fu azzurro agli Europei di Gand 1957 e Duisburg 1959, e ai Mondiali di Praga del 1958) e lo si ricorda ai vertici nazionali in K.2 in coppia con Paolo Benetti, attuale Giudice Arbitro F.I.C., con il quale tra il 1957 e il 1959 vinse cinque argenti in altrettante gare di campionato italiano. Entrambi però non dimenticavano anche i remi ed in particolare Renato Ongari nel periodo accademico a Pavia, dove si laureò in medicina con specializzazione cardiologia: fu importante componente degli equipaggi del Cus Pavia, e per la prima volta salì in un “otto”. Anzi con il suo “otto” fu protagonista con i goliardi pavesi nelle vittorie a Pavia nel 1961 e poi a Pisa nel 1962, nella “Pavia-Pisa”, la storica “Oxford-Cambridge italiana”. Ed in entrambe le circostanze si trovò a vogare assieme a Giuseppe Pirzio, attuale componente la Commissione direttiva arbitrale.
Classe 1935, specialista in cardiologia all’Ospedale “C. Poma” a Mantova e successivamente primario all’Ospedale di Nogara, fu anche vice presidente del Coni di Mantova e delegato provinciale della Federazione Canoa. Nel 2012 fu premiato dall’Ordine dei Medici di Mantova per i 50 anni di professione dopo il conseguimento della laurea.

E pur nel dovere professionale non dimenticò mai la passione per l’acqua e il suo impegno nella pagaia e quando non si ritrovò più in sintonia con il suo vecchio allenatore Azelio Mondini lasciò la “Mincio” per dare corpo ad un’altra iniziativa sul Lago Inferiore. Creò la sezione canoa al G.S. Vigili del Fuoco di Mantova, in cui si impegnò sul piano tecnico ed organizzativo, realizzando sia l’importante Centro Federale della canoa e concretizzando una competizione internazionale di grande spessore intitolata “Trofeo Sparafucile”. E quando la struttura dei Vigili del Fuoco non continuò l’attività eccolo ad ideare la sezione canoa della Lega Navale di Mantova, oggi uno dei sodalizi canoistici dagli importanti risultati.
Sportivo di razza, fu sempre attivamente in prima posizione, ma la stanchezza fisica cominciava a farsi sentire e nel giugno 2013, dopo la conclusione del “Trofeo Sparafucile” la decisione di passare la mano, lasciando quanto aveva ideato nelle buone mani di Piero Congiu, anche lui grande appassionato, che con Oreste Perri, attuale presidente del CONI Lombardia, fu protagonista della memorabile finale del K.4 azzurro alle Olimpiadi di Monaco.

Quel 1961 a Pavia, sul Ticino, rappresentava la ripresa di una tradizione, dopo 10 anni di sospensione, dei confronti remieri tra pavesi e pisani, le cui origini risalivano al 1929. Non c’era ancora l’attuale importante struttura tecnica del Cus Pavia, ma l’appoggio dei vogatori si alternava tra la sede della Battellieri Colombo e il vecchio Idroscalo. In un suo ricordo nel libro di Angelo Porcaro sugli “80 anni della Pavia-Pisa” Beppe Pirzio scriveva: “Poi con grande esultanza, un giorno, Valdemarca annunciò di avere coinvolto anche un ex atleta olimpico della canoa: Renato Ongari! L’ingresso di questo, unico vero atleta del gruppo, nuovo elemento portò ad attività più intense, …” e certamente Ongari, come avrebbe fatto in seguito nel corso dei suoi incarichi, seppe trasmettere al gruppo quella carica che portò ai risultati che poi rilanciarono la passione dei pavesi per la grande sfida.

Ferruccio Calegari

Il Presidente Giuseppe Abbagnale, unitamente al Consiglio Federale e a nome del canottaggio nazionale, esprime le più sentite condoglianze alla Famiglia Ongari per la scomparsa del caro Renato.