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Campioni nella vita e nello sport. Gastone Rocco, canottiere triestino

domenica 16 Agosto 2015

Campioni nella vita e nello sport. Gastone Rocco, canottiere triestino

MILANO, 16 agosto 2015 – Il canottaggio è sport dalla forte socialità tra le persone che ne sono parte, praticamente tutti si conoscono, ma a volte può capitare, mentre il tempo trascorre, che quando si parli di qualcuno possano chiederti “ma chi?”. Recentemente si è avuta notizia della scomparsa di Gastone Rocco, dirigente del canottaggio triestino e presidente onorario della Canottieri Trieste, ma la notizia è circolata in ambito ristretto, quasi destinata ai diretti conoscenti. Gastone era sì un canottiere triestino e con tanto amore impegnato nella sua società, ma era stato anche importante dirigente, grazie alla sua cultura nel settore economico, della Federazione Italiana Canottaggio. Da giovane si era appassionato ai remi e con traguardi importanti nel suo impegno agonistico, ma era anche uomo di cultura, attento alle cose di sport e della vita.

Ricordo, ormai tantissimi anni fa, lui con la gentile signora in vacanza a Lignano, io a mia volta nella vicina Bibione. Sentendoci al telefono, mi invitò ad uno dei tanti pomeriggi “con l’autore” organizzato in un locale di Lignano con la “sponsorizzazione” di una azienda enologica che al termine avrebbe completato la serata. E che serata, ospite lo scrittore “noir” Andrea G. Pinketts, autore di numerose inchieste, personaggio dinamico e impegnato in una linea letteraria dalla prosa originale e dissacrante. E in altra occasione ci ritrovammo con lo scrittore friulano Carlo Sgorlon, uomo posato e impegnato a raccontare la storia della sua regione, in particolare riportandosi agli eventi tragici dell’ultima guerra. Due percorsi, due forme culturali avvincenti e non si trattava del mero passatempo di un pomeriggio estivo, era un modo di rivedere fatti ed episodi che da diverse angolature riportavano a circostanze di vita di cui tutti noi potevamo essere partecipi.

Gastone da giovane aveva sentito il richiamo del dovere e si era arruolato negli Alpini, era diventato ufficiale e aveva partecipato con onore alla Campagna di Russia, insignito di medaglia al valore. Un episodio importante, quanto poco noto, della tragica battaglia sul fronte del Don. Questa la motivazione della medaglia: “Comandante di plotone fucilieri, già distintosi in precedenti azioni per ardimento e noncuranza del pericolo, durante aspro combattimento difensivo contribuiva, alla testa del suo reparto, a contenere la poderosa spinta del nemico, riuscendo con felice iniziativa e intrepido slancio ad annullare una pericolosa infiltrazione avversaria. Gravemente ferito, continuava a incitare i suoi uomini alla lotta, rammaricandosi di dover abbandonare il suo posto di combattimento. Novo Kalitva-Don (Russia), 22 dicembre 1942.” Un episodio di valore, un’azione importante del giovane ufficiale triestino, un ricordo non dimenticato che restava racchiuso nel suo cuore e che ne valorizza anche le successive linee di vita. E anni dopo gli fu anche conferito a titolo onorifico il grado di capitano (da atti della Scuola Alpina di Aosta).

Sull’argomento c’è un simpatico pensiero dell’amico torinese e collega (nel percorso federale) Beppe Barreri: “Gastone Rocco è stato per me un caro, signorile, capace e simpatico collega in Consiglio Federale. Ho dei bei ricordi personali. Per il suo passato di ufficiale della “Julia” in Russia che gli è valsa la medaglia al valore, sapendo che mio padre era nella “Cuneense”, si parlava sovente degli alpini e lui scherzosamente mi chiamava “Bepo” come da tradizione alpina. Purtroppo diventiamo vecchi e spiace che a volte si possa dimenticare il ricordo di chi ha fatto molto per la Federazione e per il Canottaggio in modo discreto”. Rientrato in Italia dopo estenuante viaggio in treno ospedale, a maggio riprendeva servizio al Battaglione Tolmezzo e dopo l’armistizio sfuggiva alla cattura e si aggregava alla Brigata Osoppo (e successivamente sarà decorato con Croce al Merito di Guerra).

A Trieste al termine del conflitto, come altri amici tornò alla “sua” Canottieri di cui aveva varcato la soglia per la prima volta nel 1937 e dove il remare l’avrebbe aiutato a superare il ricordo di tristezze e dolori che accompagnano chi è impegnato in guerra, e dove nel 1940 assieme al collega Vanzetto aveva vinto a Venezia l’argento ai Campionati del mare in doppio canoè. Ormai non più giovanissimo, ma passione sportiva e desiderio di rientrare nella vita civile lo impegnarono ancora con slancio ai remi, tant’è che dopo la ripresa organizzativa del canottaggio italiano che già nel 1948 alle Olimpiadi di Londra aveva confermato il valore dei nostri canottieri (ed in quella occasione furono presenti con onore anche vari campioni della Venezia Giulia), con alcuni amici diede vita ad un bel “quattro”. Ed eccolo nel 1949 in gara a Castelgandolfo ai campionati juniores (*), dove il “quattro senza” in cui  c’erano Carlo Martinolli (capovoga), Gastone Rocco, Ottavio Magliacca e Silvio Ernè conquistò la medaglia d’oro, risultato ripetuto l’anno successivo ai Campionati disputati all’Idroscalo di Milano.

Una gara assai accesa quella all’Idroscalo e sulla Gazzetta dello Sport il  giornalista Giorgio Fattori scriveva, dopo lo start in cui la Intra andava sulle boe rompendo il remo: “Intanto Trieste è fuggita velocissima, e Lecco e Cus Milano non arrivano mai a infastidirla da vicino. Mica male quei ragazzoni di Trieste: un po’ “corti” di palata, ma robusti e pieni di brio”. A sua volta, nel commento generale dell’evento, Camillo Baglioni, l’eterno cronista della rosea sin dal lontano 1800, commentava: “La Canottieri Trieste ha mantenuto brillantemente il suo titolo, lasciando a distanza gli avversari e vogando con bellissimo assieme, attacco netto e buona passata anche se forse un po’ corta per gli atleti che formano l’armo”. Ma non solo, nella successiva finale senior, dominata dal quattro degli olimpionici della Moto Guzzi (che dopo un paio di settimane sempre all’Idroscalo avrebbero rivinto il loro terzo titolo europeo), il quattro senza della Canottieri Trieste si classificò secondo, vincendo così pure l’argento al tricolore senior.

Nella sua comunicazione la Canottieri Trieste ha scritto: “Con profondo dolore la Società Canottieri Trieste comunica il decesso del suo Presidente Onorario Gastone Rocco. Entrato a far parte della Società di Pontile Istria 4 nel 1937, è rimasto sempre fedele ai suoi colori ed ha sempre fattivamento operato al suo interno e nell’ ambiente del canottaggio triestino. Tra le personalità più vivaci e positive che si ricordino nel sodalizio bianconero, ha grandemente contribuito all’esistenza stessa della Società, non solamente in forza dei suoi successi sportivi (Campione d’Italia nel quattro senza juniores nel ‘49 a Castelgandolfo e nel ‘50 a Milano), ma anche grazie alla sua costante e fattiva partecipazione alla vita sociale, al contributo alla ricostruzione in periodi di grande difficoltà ed alla organizzazione degli eventi che lo vedevano sempre protagonista. Eletto alla Presidenza nel 1976, dopo aver ricoperto già per diversi anni il ruolo di CapoCanottiera, profuse le sue energie perché la Società potesse adeguarsi alle esigenze contingenti, aggiornando il materiale nautico, apportando sostanziali migliorie alla sede e cooperando con l’apporto di contributi, oltre che dal CONI, di Enti Pubblici e di privati cittadini, al consolidamento del pontile Istria, sul quale poggiano le quattro Società. Nel 1989 al Presidente Rocco venne richiesto dalla FIC di ricoprire per la seconda volta la carica di Revisore dei Conti. Poiché le due cariche erano incompatibili, egli rassegnò le dimissioni da Presidente, confortato dal fatto di continuare ad essere, comunque, utile alla Società. La sua assicurazione in tal senso, che confermava ancora una volta il suo attaccamento, fu sottolineata dalla nomina da parte del congresso generale a Presidente Onorario”.

Il percorso di Gastone Rocco alla presidenza della Canottieri Trieste ebbe inizio quando alla fine dell’aprile 1976, al Congresso annuale dei soci, l’avv. Giorgio Amodeo, presidente da 55 anni espresse il desiderio di essere esonerato dall’incarico. Grande fu il rammarico degli intervenuti per questa che fu una decisione irrevocabile, fervidi e corali i ringraziamenti per ciò che egli aveva dato alla società in esperienza, dedizione ed entusiasmo. E lo acclamarono Presidente onorario. Ed è un passaggio molto importante di presidenza, che convalidava i valori che poi anche Gastone Rocco avrebbe saputo sviluppare a favore della società, di cui al termine dell’attività agonistica era stato nominato “capo canottiera”. E forse Gastone avrà avuto anche qualche preoccupazione a subentrare alla guida societaria ad un uomo di tale fatta, che nei momenti tragici in cui si dibatteva Trieste in quegli anni ebbe la costanza e l’autorevolezza di farsi apprezzare dal mondo sportivo nazionale. Infatti quando nel 1946 a Firenze ebbe luogo l’assemblea di ricostituzione della Federazione Italiana Canottaggio e ne fu rieletto presidente il gen. Carlo Montù, rientrato nel “suo” canottaggio dopo l’esilio politico in quel di Bellagio, quando si dovette passare alla votazione dei tre vice presidenti raccomandò “possibilmente uno della Venezia Giulia” e con 68 voti fu eletto l’avv. Giorgio Amodeo. Quando si parla di personaggi di tale rilievo spesso si corre il rischio di dimenticarne qualche lato rilevante: entrambi furono riconosciuti benemeriti dello sport nazionale. Il Coni assegnò all’avv. Giorgio Amodeo la Stella d’Oro nel 1968 e al contempo fu proclamato socio onorario della Federazione Canottaggio. A Gastone Rocco il Coni concesse la Stella d’Oro nel 1990 ed anche lui lo stesso anno fu proclamato socio onorario della Federazione. (Gastone Rocco era nato a Trieste l’8 maggio 1921, ed è morto l’1 luglio 2015).

Ferruccio Calegari

(*) Qualcuno potrà avere qualche perplessità sul fatto che Gastone Rocco fosse campione italiano juniores dapprima a 28 anni, e poi a 29, ma all’epoca vigeva la regola in base alla quale il passaggio da junior a senior non era legato al fattore età, ma riferito al numero di “gare di classifica” vinte.