TRIESTE,
28 luglio 2015 - Alessandro
Mansutti e Alberto Natali sul tetto
del mondo sabato pomeriggio ai
Campionati Mondiali under 23 a
Plovdiv in Bulgaria, con la
conquista dell'a medaglia d'oro in 4
con. Un mondiale da incorniciare per
l'Italremo nella prima giornata di
finali su un campo bulgaro
velocissimo che regalava alla
nazionale dei CT Spartaco Barbo
(monfalconese e tecnico anche del
Saturnia) ed il cremonese Claudio
Romagnoli, 3 medaglie d'oro. Era
proprio il 4 con italiano ad
inaugurare un pomeriggio di successi
per la squadra italiana: il
triestino Mansutti assieme a
Maestrale, Pagani e Mondelli,
timonati da un altro triestino,
Natali, dopo una qualificazione che
li aveva visti protagonisti,
coscienti quindi delle loro
possibilità, in finale decidevano di
prendere da subito l'iniziativa, e
partivano molto forte. Ad inseguirli
la sola Nuova Zelanda, l'unica
formazione che giovedì in batteria
aveva dato dimostrazione di poter
competere con gli azzurri.
Si
distendevano sul passo Italia e
Nuova Zelanda, dimostrando da subito
che la gara sarebbe stata un
confronto a due. Punta a punta la
prima parte della gara, con Mansutti
& C. che volevano contrastare ogni
velleità neozelandese, ma gli all
black non ci stavano e rispondevano
colpo su colpo. Era potente la barca
azzurra con una velocità di gara
sempre seppur di poco superiore a
quella degli avversari, ed un numero
di colpi elevato, 38, ma ai 1000
metri era la Nuova Zelanda che non
si lasciava intimorire e attaccava
portandosi in testa seppur di soli
41 centesimi: alle spalle delle due
formazioni leader, la lotta per il
bronzo tra Australia, Turchia e Usa.
Reagiva il 4 con italiano che
portava un attacco importante nella
terza frazione di gara, prendendo
mezza barca di vantaggio sui kiwi,
che non intendevano mollare.
Decisivi gli ultimi 500 metri con i
neozelandesi che sferravano l'ultimo
attacco agli azzurri. Natali vedendo
la prua avversaria avvicinarsi
chiamava il serrate, rispondevano
all'unisono Mansutti, Pagani,
Mondelli e Maestrale che partivano
nell'ultimo attacco decisivo mentre
la Nuova Zelanda era sempre più
vicina. Pochi interminabili metri ed
un'ultima fortissima, caparbia
risposta azzurra portava il 4 con
italiano alla vittoria con 21
centesimi di vantaggio sugli
avversari, mentre il bronzo lo
conquistava la Germania di un soffio
su un'ottima Turchia. Braccia al
cielo e grande felicità per la
formazione italiana che inaugurava
un pomeriggio d'oro per il
canottaggio italiano.
Il
miglior risultato della sua carriera
per Alessandro Mansutti, 21 anni,
che la sorte lo vuole, a distanza di
3 anni, sullo stesso campo, quello
di Plovdiv, che lo aveva visto oro
mondiale sull'otto junior (assieme a
Pagani), di nuovo sul gradino più
alto del podio nel 4 con della
categoria superiore. 5 anni di
maglia azzurra per il vogatore
triestino con 3 finali mondiali e 2
ori al collo, ed una stagione,
quella attuale, spesso alle soglie
della squadra assoluta, quella che a
settembre ad Aiguebelette sarà a
caccia di qualificazioni olimpiche.
“Alessandro ha fatto quest'anno il
salto di qualità,” erano le parole
di coach Barbo qualche mese fa, “e
quest'anno potrebbe fare un
risultato importante!” Mai
previsione è stata più azzeccata.
Questa la dichiarazione a caldo
dell'atleta: “Tutto è andato come
avevamo deciso. Gli avversari erano
forti, ma noi lo siamo stati di più.
Sono felicissimo perché è davvero un
risultato per cui abbiamo lottato
tutti e cinque”.
Una
prima fantastica esperienza in
maglia azzurra per Alberto Natali,
15 anni, che finora aveva
collezionato medaglie da vogatore
nelle giovanili del Saturnia. Una
capacità indiscussa da timoniere di
ottimo livello per il ragazzino
cresciuto nelle file del club
barcolano, proiettato per la prima
volta nell'olimpo del canottaggio
under 23, dove, in una finale
mondiale ha dato dimostrazione di
sangue freddo e tempismo tecnico
tattico, quando si è trattato, in
una gara per niente facile, capire
il momento giusto per andare a
vincere l'oro. “Sul finale è stato
durissimo,” le parole di Natali, “
ma allo stesso tempo bellissimo
perché vedevo il traguardo
avvicinarsi e noi eravamo sempre in
testa: sono contentissimo di aver
vinto questo mondiale.”
Nella semifinale del singolo
femminile pesi leggeri, non ce la
faceva a qualificarsi per la finale
Federica Molinaro (Cmm N. Sauro),
che giungeva 6° e che disputerà
domenica la finale B dal 7° al 12°
posto.
Maurizio Ustolin
Ufficio Stampa FIC Friuli Venezia
Giulia