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Da Milano a Venezia lungo il Po a riscoprire le vecchie vie d’acqua

martedì 21 Aprile 2015

Da Milano a Venezia lungo il Po a riscoprire le vecchie vie d’acqua

MILANO, 21 aprile 2015 – “ReMI – VEri” al Cus Canottieri San Cristoforo di Milano. Le Vie d’Acqua, uno degli elementi caratteristici di Expo Milano 2015, argomento principe e di attenzione per il mondo. Ne hanno parlato tanto, ma sono lontani i tempi delle signorie quando Leonardo aveva tutti gli spazi per realizzare il grande sistema di canali per la Città ed attorno a quella che sarebbe divenuta la metropoli milanese. E quello che – almeno ideale visione per un canottiere – avrebbe dovuto costituire un fantastico percorso da arrivare per vie d’acqua alla sede di Expo rimane un sogno, un segno simbolico sulla carta. Ma i canottieri non si arrestano davanti alle difficoltà ed esplorano nuovi percorsi: due equipaggi del Cus-Canottieri San Cristoforo di Milano hanno deciso col simbolo universale di organizzare un viaggio in barca da Milano a Venezia, alla riscoperta delle antiche vie d’acqua. Hanno idealizzato anche la loro bandiera, un richiamo vivace come gli antichi navigatori, “reMI-VEri”, andiamo a remi da Milano a Venezia. L’iniziativa è stata presentata lunedì 20 aprile a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, nella “Sala Franco Brigida”, con l’intervento dell’Assessora allo Sport Chiara Bisconti, del delegato Cusi Lombardia Vincenzo Sabatini e del direttore del Cus Milano Fabrizio Iacuzzo. E c’erano tutti i protagonisti della remata da 450 chilometri, inusuale forma di “preriscaldamento” per poi partecipare il giorno successivo all’arrivo all’altra sgroppata su 30 chilometri, in Laguna, per la 41^ Vogalonga. Due “Gig” a quattro  con timoniere, formazioni che rappresentano un mix tra i 20 e i 60 anni, capitanate dallo stesso presidente dell’associazione remiera Sergio Passetti, che considera questa iniziativa il rafforzamento delle idealità che smuovono le persone dinamiche verso lo sport, facendosi anche promotori di idee ed idealismi. L’idea di questa remata in 7 giorni (partendo da Milano il 16 maggio) è nata dalla curiosità che aveva avvinto Massimo Citterio, uno dei primi soci della San Cristoforo dalla fondazione. Visitando nel 2013 la mostra fotografica “Milano tra le due guerre: alla scoperta della città dei Navigli” era stato colpito da alcune inquadrature dell’autore, Arnaldo Chierichetti, che oltre valente fotografo era anche un appassionato del canottaggio ed aveva documentato uno degli innumerevoli raid dei canottieri milanesi, che nel 1927 si avventuravano sul Po, proseguendo poi in Adriatico da Venezia a Trieste e continuando per Pola e Zara.
 
In riva al Naviglio, a San Cristoforo, ormai è un brulicare di appassionati del remo, ma anche di appassionate ed ecco al via anche due vogatrici: Daniela Bialetti, che aveva recepito il ”virus” del canottaggio sulle acque del lago d’Orta, dove la locale associazione remiera valorizza il ricordo del primo Campionato d’Europa disputato nel 1893 e Arianna Cerea, appassionata di sport acquatici e di yoga. Gli altri sono Sandro Abu Ne’ Meh, appassionato del nuoto e della moto, Massimo Citterio che con Sandro è un veterano della Vogalonga, con 4 edizioni all’attivo. Nicola Frisia, canottiere per passione di famiglia, il milanese Leonardo Modulo che ritorna lungo il Po a rivedere Venezia dove aveva studiato architettura. Ed ancora Andrea Pantò arrivato al canottaggio a rimorchio di amici canottieri, Giovanni Preda passato dal nuoto al remo, e Giacomo Scandroglio che concilia la passione per il canottaggio a molti aspetti della vita quotidiana e non ultimo l’attenzione alla musica classica. Della squadra di capitan Passetti fanno parte persone dalle svariate capacità ed esperienze, che alla conferenza stampa per la presentazione del raid hanno illustrato l’iniziativa con documenti statistici, carte di viaggio ed analisi del percorso. “E – riferiscono – il nostro percorso vuole ridare vitalità all’Idrovia del Po. Il nostro scopo principale è ricalcare il più possibile gli itinerari dei viaggi del 1926 e 1927”. Tappe a Pavia, da dove effettivamente si svilupperà il complesso percorso in acqua, in quanto la partenza da Milano sarà legata a due momenti caratteristici e simbolici: dopo la prima chiusa della Conchetta, sul Naviglio Pavese, praticamente verso Pavia seguirebbero numerosi passaggi difficili da superare non essendo attive le altre conche. E dalla Conchetta le barche saranno trasferite su carrelli trainati da biciclette e così barche, remi e attrezzature arriveranno alla sede del Cus Pavia, che ospiterà gli amici milanesi, comunque con l’azione dinamica dei protagonisti che pedaleranno sulla pista ciclabile che fiancheggia il Naviglio. Le tappe successive saranno Piacenza, Cremona, Guastalla, Revere, Bottrighe e poi Venezia. Tra gli scopi collaterali dell’impresa ci sarà anche la concretizzazione del “Progetto Charity” per realizzare un aiuto all’Associazione Autismo Pavia che ha lo scopo di sviluppare iniziative a sostegno di adolescenti e giovani adulti affetti di autismo. C’è una particolarità che più o meno accomuna i protagonisti dell’impresa, la reciproca passione per l’avventura, i viaggi e le scoperte di ciò che sta dietro l’angolo.
 
E dietro l’angolo si espande il ricordo del Po, il grande fiume che nei secoli si è mostrato generoso verso chi magari ne ha sfruttato energie e capacità, concedendo comunque spazi e ospitalità a quanti lo hanno scelto quale percorso di viaggio, un viaggio in economia spesso, lasciando spazio a barche e barconi, anche piccoli piroscafi e nei tempi lontanissimi a barche che lo risalivano a forza di remi, ridiscendendo aiutate dalla corrente. Le antiche cronache ricordano anche viaggi di grande rilievo e personaggi che si sono adagiati e cullati dalle sue leggere onde. Tra i ricordi degli importanti fruitori appare anche un grande personaggio di Venezia, proprio della città mèta degli amici del Cus Canottieri San Cristoforo, un personaggio nelle grandi cronache artistiche del passato, Carlo Goldoni che fu studente al Collegio Ghisleri di Pavia, ma a volte anche costretto a superare forti problemi economici e appunto il viaggio fluviale, pur se un po’ più lento delle veloci carrozze su strada rappresentava una soluzione di buona economia. E nei due equipaggi milanesi vi sono esperti in vari campi e chissà che qualcuno apprezzando la validità dell’iniziativa possa in futuro entrare tra i propugnatori della valorizzazione dei viaggi fluviali, che molto apprezzamento hanno in altre parti del nostro continente. E simbolicamente questo percorso da Milano a Venezia si allunga, nell’anteprima, all’ormai tradizionale discesa a remi internazionale da Locarno e da Candoglia a Milano, la “via del Marmo”, iniziativa promossa da un gruppo di appassionati coordinati dall’arch. Francesco Rusconi-Clerici e che nella edizione di quest’anno si concluderà il 3 maggio. E sul piazzale della Chiesetta di San Cristoforo i protagonisti della storica rievocazione del trasporto del marmo per il Duomo di Milano consegneranno il “testimone” al nocchiero del Cus San Cristoforo Sergio Passetti per il successivo trasferimento a San Marco.
 

Ferruccio Calegari

Nelle immagini: La copertina della brochure, con foto di Milano Darsena anni ’20; immagini dalla conferenza con lo schieramento degli argonauti insieme alla Assessora allo Sport Chiara Bisconti; la chiesetta di san Cristoforo.


La Brochure dell’iniziativa