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Una piccola realtà regionale dai grandi risultati

sabato 31 Gennaio 2015

Una piccola realtà regionale dai grandi risultati

ROMA, 31 gennaio 2015 – Nicola Sgobba non nasconde il suo orgoglio per il lavoro svolto dal Comitato Regionale Puglia e Basilicata che presiede da due anni. Dodici società affiliate non sono un grande numero, ma lavorano con tanta dedizione che riescono a dare risultati sorprendenti. Il problema di questa realtà è assai simile a quello che si riscontra in quasi tutta Italia: la mancanza di bacini adatti al canottaggio. Ma volendo fare il bilancio di metà mandato il primo dato che emerge è proprio su questo tema. “Abbiamo attivato un progetto per il campo di regata del Bacino di Senise. Anche se la Puglia è una lunga penisola con delle coste meravigliose, purtroppo ha difficoltà con i campi di regata, mi riferisco a quelli regolamentari di duemila metri, perché di campi più corti ne abbiamo molti, ma inutilizzabili per regate ufficiali. Per noi la prospettiva è sul territorio della provincia di Potenza: il lago di Senise. Lungo circa otto chilometri, è un bacino che fa parte dell’Acquedotto Pugliese che fornisce l’ acqua che arriva qui da noi. Sia nel 2013 che nel 2014 abbiamo organizzato in questa località sia regate interregionali che la nazionale doppia. Attualmente, la locale società di voga è in fase di riorganizzazione. Per questo motivo nel 2015 questo stupendo lago ospiterà solamente il campionato regionale. Speriamo di poter fare di più per il prossimo anno”.

Ma Sgobba non sta fermo ad aspettare e dice: “Stiamo valutando la possibilità di utilizzare altri campi di regata, solo che è necessario trovare situazioni in cui oltre al bacino ci sia una realtà remiera locale in grado di supportare logisticamente gli appuntamenti remieri. Ovviamente in questa ricerca rientra anche la presenza di strutture recettive in grado di garantire livelli ottimali di accoglienza”. Questo fatto non penalizza gli atleti e la possibilità di crescita del canottaggio pugliese e lucano? “Certamente i nostri atleti avendo a disposizione campi di regata di soli mille o mille e cinquecento metri potrebbero avere qualche difficoltà a raggiungere risultati, invece ciò non si è verificato. Sono fiero di come stanno andando le cose: durante il campionato regionale di indoor rowing, svoltosi recentemente a Brindisi, abbiamo premiato gli atleti che si sono distinti nella stagione agonistica 2014. Nonostante le difficoltà le società hanno lavorato molto bene: otto atleti hanno indossato la maglia azzurra. Se un Comitato piccolo come il nostro, con appena sette o otto società che fanno attività agonistica e con tutte le difficoltà di cui si accennava precedentemente, è riuscito ad inserire, lo ripeto, ben otto ragazzi nel giro della nazionale, è sicuramente un risultato di cui andare fieri”.

Merito, quindi, anche dei tecnici pugliesi e lucani? “Lo staff tecnico regionale sta lavorando bene in sintonia con la Direzione Tecnica nazionale del Dottor Giuseppe La Mura, è composto da un bel gruppo di allenatori tra cui spicca Antonio Coppola che è uno dei collaboratori della squadra nazionale Para-Rowing assieme a Sardella e Cascella. Essi hanno creato un sistema di collegamento rapido con WhatsApp secondo la modalità che tutti sanno tutto di tutti”. Per il futuro cosa bolle in pentola? “Non posso dire nulla di preciso: la nostra intenzione sarebbe quella di riuscire ad ottenere nel 2016, a scadenza mandato, un campionato italiano di coastal rowing o di tipo regolamentare a Brindisi”. Vi sentite adeguatamente supportati dalla Federazione Canottaggio? “Per quello che è possibile certamente. C’è disponibilità quando chiediamo collaborazione, per altre cose, come quelle economiche, capisco che è un momento di difficoltà per tutti e purtroppo dobbiamo giostrare con quello che abbiamo. L’apporto della Federazione nel rilanciare il bacino di Senise poteva essere più incisivo, ma mi rendo conto che questo non sia possibile per tanti motivi. La federcanottaggio ci mette tutto a disposizione: ci può mandare i tecnici, dirigenti, ma non può impegnarsi finanziariamente. Spetta a noi ricercare sul territorio le risorse. In questo contesto il Comitato si sta adoperando per attivare contratti di sponsorizzazione e, una volta trovati, la collaborazione è consequenziale”.