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Michelangelo Crispi: Una vita per il canottaggio

martedì 20 Gennaio 2015

Michelangelo Crispi: Una vita per il canottaggio

ROMA, 20 gennaio 2015 Michelangelo Crispi è un nome affermato nel panorama remiero nazionale. Ha vissuto il canottaggio come atleta di punta ed ora è un dirigente di peso per le sue competenze non solo tecniche, ma anche organizzative. Il remo, prima di essere la sua professione in seno alle Fiamme Gialle, è la sua vita e la sua massima aspirazione. Siciliano di origine, vive a Sabaudia seguendo la sua passione di sempre: quella di vedere scivolare la barca sotto la spinta dell’ atleta. “Assumere la presidenza del Comitato regionale dopo gli otto anni di Marcello Scifoni è stata una bella impresa. Marcello durante il suo mandato ha fatto tantissimo per il canottaggio regionale, noi abbiamo cercato di migliorare alcuni aspetti e comunque andare avanti come il canottiere è abituato a fare”.

Comunque dopo due anni di lavoro cerchiamo di fare un bilancio di metà mandato. Quali sono i punti su cui ti stai impegnando assieme ai Consiglieri? “Uno è certamente la comunicazione con le società: abbiamo creato il sito del Comitato e la sua pagina Facebook per essere più vicini alle società laziali comunicando, praticamente in tempo reale, tutte le iniziative, gli appuntamenti, le notizie utili per le regate, foto, video, insomma tutto ciò che può essere utile al canottaggio regionale. Abbiamo, poi, curato alcuni aspetti logistici sul lago di Paola con la collaborazione della Marina Militare: a questo proposito ringrazio il comandante Antonello Alias che ha permesso di far diventare Sabaudia il fiore all’occhiello del canottaggio laziale al punto che ogni anno riusciamo a portare in questa località importanti manifestazioni nazionali, oltre a quelle regionali”.

Ma Crispi continua ancora illustrando le iniziative messe in campo sul Tevere: “Un’altra iniziativa su cui stiamo lavorando è quella relativa alla situazione del fiume Tevere a Roma, dove le recenti piene hanno reso difficoltoso, se non addirittura impossibile, la pratica remiera: a nord della diga di Castel Giubileo, in un tratto di fiume sgombro e con poca corrente, sosteniamo un progetto per un polo remiero ad uso di tutti i circoli capitolini. Entro quest’ anno spero di mettere in acqua i pontili per consentire ai canottieri romani condizioni ottimali di allenamento. Proprio a questo proposito debbo sottolineare il contributo del Direttore Tecnico Regionale Marco Massai, di Marco Russo e Luigi Vanti che non si risparmiano per creare una rappresentativa regionale cadetti di livello, ma anche per il loro impegno con lo staff tecnico federale nella ricerca di nuovi talenti”.

Il canottaggio laziale però non è solo Sabaudia o Roma, per il polo di Civitavecchia quali sono le iniziative in atto? “Immediatamente dopo essere stato eletto sono stato a far visita alle società dell’alto Lazio. È nostra ferma intenzione venire incontro alle esigenze della Canottieri Civitavecchia e di Azzurra, perché anche qui le problematiche create dalle recenti alluvioni hanno lasciato il segno. In questa realtà si svolge attività di buon livello soprattutto nei settori giovanili ed è comunque uno dei poli di eccellenza della regione Lazio”. Qual è il sogno che intendi portare a buon fine prima della fine del tuo quadriennio? “Innanzitutto realizzare il polo remiero di Castel Giubileo di cui parlavo precedentemente, ritengo che sia vitale per il canottaggio romano, e poi la possibilità di portare di nuovo a Sabaudia i Campionati italiani assoluti, anche se, non lo nego, stiamo lavorando per un qualcosa di importante a livello internazionale”.

Qual è stata la tua maggiore difficoltà in questi due anni? “Devo dire sinceramente che non ho trovato grandi ostacoli: tutte le società mi hanno sempre aperto le porte, quindi posso serenamente affermare che il Comitato sta lavorando in sinergia con le realtà locali”. E I rapporti con la Federazione? “Sono ottimi. Io sento di far parte del progetto federale che mi coinvolge in pieno: faccio parte di una squadra che sta procedendo verso le Olimpiadi di Rio e che sta promuovendo il canottaggio anche a livello più goliardico”. Un tuo giudizio sul progetto olimpico che la Federazione sta portando avanti? “Il progetto è abbastanza complesso: è partito dal 2013 e personalmente lo condivido. Conosco molto bene gli atleti e gli allenatori che fanno parte dello staff e prima di dare giudizi affrettati occorre attendere proprio le Olimpiadi dove sono convinto che faremo grandi cose”.

Nelle immagini: Michelangelo Crispi; Michelangelo Crispi e il vice Presidente FIC Marcello Scifoni con Laura Milani; la diga di Castel Giubileo; veduta del lago di Sabaudia.