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Due campionati italiani per la Delegazione Emilia e Romagna nel 2015

mercoledì 17 Dicembre 2014

Due campionati italiani per la Delegazione Emilia e Romagna nel 2015

ROMA, 17 dicembre 2014 Otto società in un vasto territorio, ma con le capacità tecniche ed organizzative per poter affrontare grandi eventi. È questa l’aria che si respira nella Delegazione regionale dell’Emilia e Romagna dove non mancano le competenze e le capacità per fare bene. Al proposito Alessio Galletti, Delegato regionale, ha le idee molto chiare. “La regione in effetti dal punto di vista territoriale è una realtà molto dispersa: si va da Piacenza a Ravenna e Ferrara. Mentre questa città per me è la realtà di casa, Piacenza comincia ad essere quasi Lombardia. Si fa fatica, quindi, a coinvolgere tutte le società in attività comuni, però, siamo riusciti in questi due anni ad organizzare per i più giovani alcuni raduni regionali in maniera positiva e quasi divertente, che è un aspetto molto importante e positivo”. Una importante infrastruttura remiera presente sul territorio è il bacino ravennate della Standiana, che è uno dei pochi impianti su scala nazionale concepiti appositamente per il canottaggio, quali le prospettive per il suo utilizzo? “In questi primi due anni del mandato siamo riusciti a valorizzare questo bacino sia a scala locale, dove faremo i raduni 2015 della categoria Cadetti e Ragazzi, che a livello interregionale e nazionale. Ricordo che nel 2014 nella prima regata regionale abbiamo avuto un record di presenze assoluto con più di 1.100 atleti/gara, l’ equivalente di una regata nazionale, e nel 2015 lo stesso campo di regata a settembre ospiterà due campionati italiani: quello assoluto e quello Para-rowing. Ravenna è l’unico bacino su cui possiamo contare: è qui che si disputeranno anche i prossimi campionati regionali congiunti con Veneto e Marche. A questo proposito sottolineo che già da tre anni portiamo avanti questa iniziativa con indubbio successo”.

Ma la Standiana è l’unico punto di riferimento per le attività regionali? “Assolutamente no. Ad inizio febbraio 2015 a Piacenza ci sarà il campionato indoor rowing che prevede, novità assoluta, la partecipazione di atleti Para- rowing. Crediamo fermamente nel progetto di unificare le iniziative con tutte le componenti del canottaggio, ricordando che per noi quello dei Para-rowing è stato il tema dominante degli ultimi due anni: a giugno 2013 e marzo 2014 a Ravenna si sono disputate regate regionali nell’ambito del raduno di questa categoria. Sempre per questo settore lo scorso anno abbiamo organizzato una conferenza tecnica a Piacenza più una regata a Ferrara con la partecipazione di atleti della nazionale Para-rowing. Sempre nella stessa Ferrara a dicembre ci sarà un raduno di questo settore, segno evidente dell’attenzione per questi atleti e nell’intento di incentivare il canottaggio per disabili”. Per il 2015 quali obiettivi volete raggiungere? “Personalmente mi piacerebbe coinvolgere quante più persone possibili durante le manifestazioni remiere. Dalle tre regate regionali, due campionati nazionali e i campionati indoor mi aspetto una crescita con un numero crescente di partecipanti. Sarà una cosa non facile perché la partecipazione costituisce un impegno economico notevole. Va osservato, infatti, che ci sono sodalizi con seri problemi di bilancio. Se dovessi esprimere un desiderio da mettere nella letterina a Babbo Natale vorrei poter risolvere i problemi di queste realtà”.

A questo proposito la Federazione Italiana Canottaggio è vicina alle vostre esigenze? “Io ho due persone di riferimento con cui riesco ad interloquire facilmente: il capo settore Para-rowing Dario Naccari ed il Consigliere federale Dario Crozzoli. I motivi di questa collaborazione sono inquadrabili nella vicinanza geografica e nella loro storia personale, sicuramente con loro riesco a comunicare senza nessun problema. Ma nel momento in cui chiamo Roma mi manca ancora il punto di riferimento. In particolare il cambio del Segretario Generale mi ha procurato qualche problema: si sapeva che ciò sarebbe avvenuto, ma mi manca ancora il contatto telefonico o la mail, forse è mia la responsabilità di questo, ma in Federazione ancora non ho riferimenti chiari. Certo nel settore formazione o nel settore bandi ho sempre una risposta precisa e tempestiva e ciò è senza dubbio un supporto valido alla mia attività”. Come vedi l’andamento del canottaggio nazionale? “Io credo che ci si sta impegnando molto nell’attività olimpica, anche in termini economici e questo spero che possa portare ai risultati sperati, ma si dovrebbe coinvolgere maggiormente le realtà locali, facendo dei discorsi di programmazione più ampia su quello che è il canottaggio non necessariamente legato all’attività di vertice. Intendo il canottaggio giovanile. Quest’anno siamo riusciti a finanziare il raduno a Varese di inizio settembre, ma l’ iniziativa è stata pubblicizzata a fine agosto, senza una vera programmazione”.