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Remano con le figlie: domenica a Montecarlo applaudito arrivo  del “coastal rowing” delle mamme di Mandello

mercoledì 29 Ottobre 2014

Remano con le figlie: domenica a Montecarlo applaudito arrivo  del “coastal rowing” delle mamme di Mandello

MANDELLO DEL LARIO, 30 ottobre 2014 – Il canottaggio, nei ricordi dei vecchi mandellesi, era considerato sport da forzuti, uomini duri, ed in barca l’unico personaggio esile appariva il timoniere, che doveva pesare il meno possibile. Le cose sono cambiate, nel dopoguerra sono apparse le prime gare femminili ed in seguito anche pesi leggeri. Ma la percezione che se non hai muscoli puoi fare poco è predominante, anche se oggi nella evoluzione del canottaggio possono contare altri elementi nel coordinamento dell’azione ai remi.

E se oggi il canottaggio femminile è una decisa realtà sulle acque del ramo manzoniano del Lario, con vogatrici ai vari livelli di categoria ed anche in maglia azzurra, a Mandello l’attenzione sulla presenza di non più giovani atlete nella sede di campioni dalle magliette rosse era elemento che sfuggiva dalla realtà concreta.

Anche lo stesso presidente della Canottieri Moto Guzzi, Livio Micheli, che ci segnalava la novità, appariva quasi restio ad anticipare la notizia di un ottimo esordio delle “master donne” ad una gara oltre a tutto importante, impegnativa e stressante, 33 km. in mare aperto da Sanremo a Montecarlo: “facevo quasi fatica a crederci, ma davvero brave”. In 3 ore e 4 minuti il 4 con timoniera ha tagliato il traguardo del Principato – neppure ultime – onorando il simbolo dell’Aquila di Mandello.

L’unica che può vantare una esperienza giovanile ai remi è Laura Agostini, la più giovane del quintetto, oro ai mondiali juniores 2003 nel 4 senza ad Atene, tutte le altre sono state avvinte al canottaggio accompagnando figlie e figli a vogare. Una passione trasversale, buon segno anche per il futuro del canottaggio mandellese. Hanno tutte una esperienza remiera limitata nel tempo, ma dai risultati interessanti nel recente biennio.

Loro portavoce è Debora Belleri, ligure da Andora ma ormai mandellese, che racconta le sue fatiche assieme a Laura Agostini, Federica Rompani, Lucia Sirico e Tanja Teruzzi, che nel percorso si alternavano tra il ruolo di vogatrice e di timoniera. E che non manca di sottolineare che il loro
risultato è arrivato grazie a Luigi Riva “il nostro mitico allenatore, senza il quale quello che facciamo non sarebbe possibile: lui ci allena e ci accompagna alle nostre avventure, anche nel ricordo del suo glorioso passato remiero che lo vide protagonista e campione negli anni settanta. E poi collaboratore di Moioli per il settore giovanile, da cui trasfonde a noi passione ed entusiasmo”.

Difficile la gara? “Era la nostra prima esperienza – risponde Debora – ed oltre a tutto non avevamo la nostra barca, ma una a noleggio dagli organizzatori, una vecchia barca dal peso ben maggiore delle altre, tant’è che arrivate a Monaco per issarla a riva mentre per le altre erano sufficienti 4 uomini, per la nostra in otto hanno fatto fatica”.

La rifareste? “Troppo bella, affascinante, vogavamo accompagnate dai delfini, uno spettacolo non immaginabile sui nostri laghi. Certamente il prossimo anno ci saremo, ma porteremo la nostra barca e poi non siamo andate male, dopo tutto: terze nella nostra categoria, e 15.me assolute su 16 equipaggi classificati. E abbiamo apprezzato la gradevole accoglienza prima alla Sanremo e poi dopo l’arrivo al Club di Canottaggio di Montecarlo”.

Ed erano esordienti, bravo davvero Luigi Riva a realizzare questo equipaggio con una variabile anagrafica dai 29 ai 47 anni, uno stimolo al presidente Livio Micheli nel valorizzare la sede bis della Canottieri al Lido di Mandello per incrementare l’affascinante voga di “coastal rowing” sul Lario.


Ferruccio Calegari