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Sisport Fiat, le riflessioni a alta voce” di Mario Italiano”

giovedì 31 Luglio 2014

Sisport Fiat, le riflessioni a alta voce” di Mario Italiano”

ROMA, 31 luglio 2014 – Pubblichiamo un testo scritto dal Consigliere Mario Italiano che, svestiti i panni di Consigliere federale, affida le sue riflessioni alla “rete” per testimoniare l’attaccamento ai colori della Sisport e il dispiacere per non vederli più in acqua a gareggiare dopo i successi ottenuti, da questa gloriosa società, durante i mondiali under 23 di Varese.

Quasi casualmente, pochi giorni prima del secondo meeting nazionale di Piediluco (9-11 maggio), vengo a sapere che la sezione canottaggio della storica Sisport Fiat chiuderà i battenti il 31 luglio. La decisione era stata appena comunicata agli atleti, le ragioni fornitemi più tardi dai responsabili Sisport, sono sintetizzabili in: ” concentrare in futuro le proprie attività sportive sul welfare aziendale”. Non posso entrare nel merito della scelta, non conoscendone minimamente le ragioni. Sono scelte aziendali, cinicamente bisogna prenderne atto e cercare di muoversi per gestire al meglio “fine rapporto” .

Svestendo momentaneamente “gli abiti istituzionali” e mettendomi nei panni della bella e valorosa gioventù del canottaggio Sisport, quello che trovo distonico è l’apparente disinteresse sul tema del sistema “azienda, pubblica amministrazione, privati”, che tanto bene funziona a Varese, dove si sono conclusi i mondiali under 23, riconosciuti di gran successo da tutti. Probabilmente il canottaggio è più sentito nelle realtà piccole e meno nei grossi centri urbani, dove altri sport drenano risorse e spazi sui giornali.

Dopo 90 anni di storia chiude una realtà dove si sono formati grandi atlete/i, ma soprattutto si sono forgiati alla vita migliaia di giovani. L’affaccio sul Po ha permesso loro di crescere nella palestra all’aperto più bella di Torino, permeandosi dei valori più genuini – sportivi e non – che trasmette il canottaggio. Personalmente ho lavorato insieme a Stefano Mossino per capire come indirizzare “il difficile fine lavori”. Abbiamo dialogato con la Sisport, trovando la disponibilità dell’ad Alberto Ronzan e la fattiva collaborazione di Massimo Prandini a salvaguardare la continuità del nobile gesto del remo a tutti i tesserati Sisport (da allievi e cadetti, fino ai corsisti adulti, con una punta di priorità alla squadra agonistica).

La canottieri Esperia ha dato la disponibilità di spazi, tempo e risorse ad accogliere il progetto tecnico di Paolo Braida, allenatore giovane e molto competente, che sta apportando innovative idee sulle tecniche di voga e sui principi del training. Dal primo agosto la quasi totalità della squadra approderà al sodalizio presieduto da Carlo Pacciani, che ha comperato le relative attrezzature, per preservare la qualità dell’attività. Analoghe disponibilità sono arrivate da tutti i circoli rivieraschi, che una volta allineati su quanto stava succedendo, si sono mossi come sistema remiero coeso.

Da settembre tutti gli allievi, i cadetti e gli adulti dei corsi troveranno ospitalità presso i circoli torinesi, anche in questo caso si sta cercando con la dirigenza Sisport di facilitare il passaggio delle attrezzature per consentire il proseguimento delle attività. La quasi totalità degli allenatori Sisport continuerà da subito ad allenare presso i vari circoli che ospiteranno gli atleti, in qualità di socio della canottieri Cerea sono felice che Caterina Tipanu verrà ad allenare al nostro circolo, prima allenatrice donna in 151 anni di storia!

L’obiettivo che ci siamo posti è stato fin da subito non disperdere bimbe e bimbi, ragazze e ragazzi, donne e uomini che si sono avvicinati al canottaggio. Abbiamo cercato – nel nostro micro cosmo – di far prevalere gli interessi dei giovani su quelli degli adulti, gli aspetti sociali a quelli economici, certo se avessi trovato la lampada magica avrei preferito a Morata altri 1.000 anni di Canottaggio Sisport.

Un ultimo pensiero alle ragazze e ai ragazzi della Sisport, vi ho visto uniti, animati da un gran senso di appartenenza, partecipanti commossi sia come atleti gara che come tifosi dei vostri amici, vincitori di medaglie importanti, ma soprattutto permeati di grande bellezza. Siete testimonial importanti dei valori del remo, continuate a divulgarli ovunque voi andrete a remare, lavorare, vivere. Chissà, magari un giorno qualcuno troverà la “lampada magica” e con un soffio il sogno, che mai sopirà, riprenderà a manifestarsi con una canottiera rossa. SI allo SPORT.

Mario Italiano