News

13-14/9/2013: Paola, Andrea e Romano conquistano il Sentiero del  Centenario (Gran Sasso)

lunedì 23 Settembre 2013

13-14/9/2013: Paola, Andrea e Romano conquistano il Sentiero del  Centenario (Gran Sasso)

ROMA, 23 settembre 2013 Località di partenza: Campo Imperatore (1810 m). Località di arrivo: Fonte Vetica (1630 m). Distanza percorsa: 19 km. Durata dell’escursione: 11 ore.

Il sentiero, inaugurato nel 1974, è stato realizzato dalla Sezione del CAI dell’Aquila per la celebrazione del centenario della sua fondazione. È una traversata, lunga ed impegnativa, riservata ad escursionisti ben allenati e in grado di mettere anche le mani sulla roccia (i tre canottieri erano sicuramente ben allenati ma, a differenza di Paola, i ragazzi erano pressoché a digiuno di Montagna se si toglie la salita al Monte Circeo, 530 m slm, fatta per allenamento invernale oppure per Romano che sale fino a Maenza, 358 m slm, per andare a trovare i genitori –. La vista del Paretone, le Torri di Casanova, l’aerea cresta tra il Monte Prena ed il Monte Camicia e la vista sulla parete Nord di quest’ultima la rendono indubbiamente la cresta più spettacolare ed attraente dell’intero Appennino ed è anche quello che Paola, Andrea e Romano hanno visto. I loro sudi per risolvere i problemi logistici li affrontano in gruppo e decidono, dopo essersi procurate le attrezzature, di utilizzare due auto: una per arrivare al punto di partenza e una posizionata all’arrivo per fare ritorno. In caso di difficoltà hanno però studiano diverse possibilità di discesa anticipata: Vado del Piaverano, Forchetta di Santa Colomba, Vado di Ferruccio. Insomma i tre azzurri, dotati di forza, coraggio e anche di una buona dose di incoscienza, partono per un’avventura inusuale per loro che prevede questo spettacolare percorso:

Arrivo a Campo Imperatore da Assergi a quota 1800 metri: parcheggio e pernotto. La mattina seguente trekking sulla carrareccia che, a destra, rapidamente conduce al Vado di Corno (1924 m).

Dal Vado si segue lungamente la cresta, mai difficile per persone esperte, che supera in successione prima la sella sotto la quale, a sinistra, c’è il pianoro di Rigo Rosso, poi passa vicino a Pizzo San Gabriele (2214 m) quindi oltrepassa l’anticima a quota 2230 m. e infine raggiunge Monte Brancastello.

Da Monte Brancastello (2385 m), seguendo il filo di cresta, si scende leggermente. Oltrepassata quota 2327 m. si arriva al Vado del Piaverano (2281 m.) e da qui alla base delle Torri di Casanova dove iniziano i tratti attrezzati.

Con scalette e corde fisse (questa è la parte più difficile per il terzetto, si superano in successione le varie torri arrivando prima alla Forchetta di Santa Colomba e poi su Monte Infornace (2469 m).

Si continua scendendo alla sella a quota 2418 m. per poi risalire, su ghiaie, la ripida cresta che porta su Monte Prena (2561 m). Da qui si scende per la via Normale, verso Nord, fino al Vado di Ferruccio (2233 m) quindi seguendo la cresta ovest del Monte Camicia (2564 m), con saliscendi, si arriva alla base di un canalino (molto friabile e, quindi, pericoloso) che permette di raggiungere l’ultima cima del sentiero del Centenario.

Dalla cima di Monte Camicia si scende nel Vallone di Vradda e, seguendo la via Normale, si raggiunge il rifugio di Fonte Vetica (1632 m). Arrivo!

A farci conoscere come è nata questa avventura ci pensa Paola Protopapa l’ideatrice della scalata: “Volevo fare il Sentiero del Centenario da 6 anni, ma non potevo farlo sola: 11 ore di cammino 5 cime sopra i 2300 slm, ferrate, passaggi di roccia, ghiaioni, tanti punti esposti in pareti nord spettacolari. Dovevo trovare sostanzialmente una persona dallo spirito libero, ma anche “olimpico”, un po’ matto e con una moglie comprensiva! La prima volta che portai Romano in montagna a camminare fu 2009, non ricordo se si presentò con gli infradito o i camperos, fatto sta che arrivò in cima senza battere ciglio nonostante la neve… Quindi ai mondiali in Corea, sulla navetta dal training center al campo di regata, è scattata la proposta, la risposta di Romano è stata quasi immediata. Lo stesso giorno Andrea Tranquilli si candita a far parte della squadra; quindi sentito Daniele (Stefanoni) sull’approccio invernale di Andrea con gli sci di fondo a Livigno, decidiamo di promuoverlo! Ma una notte, un incubo mi assale: Franco Cattaneo… penso: “E se i giallini si fanno male…? Come sono stata la prima donna Socia Onoraria della FIC sarò allo stesso tempo la prima Socia radiata… Da questa riflessione scaturisce la necessita di avere al fianco un’esperta Guida Alpina che recluto tramite il responsabile della stazione di soccorso di Campo Imperatore. Preparo imbraghi, caschetto, corda e racchette per tutti, rimaneva solo l’attenta valutazione dell’evoluzione meteo; il giorno giusto era il giorno del matrimonio di Simone Venier… Ma senza colpo ferire, e dopo aver partecipato al matrimonio di Simone, i due si presentano puntuali a mezzanotte a Campo Imperatore a 2100 slm. Subito vanno a letto in branda. Ore 5 sveglia e via. La vista sul mar Adriatico ci ha accompagnato lungo le creste, le aquile ci hanno tenuto compagnia e i camosci hanno fatto capolino. Eravamo contenti, entusiasti di ogni passo, di ogni passaggio facile e difficile, di ciò che avevamo il privilegio di guardare e vivere. Adrenalina, risate, concentrazione e lucidità, stanchezza, entusiasmo. Gli stessi ingredienti che ci hanno accompagnato durante l’anno, e ci accompagneranno durante il quadriennio… in squadra, in solitudine. Bello!!”.

Il secondo a rilasciare la sua testimonianza è Andrea Tranquilli che non si sottrae mai nell’affrontare le sfide: “Per me è stata una prima volta indimenticabile. Mi sono proposto a Romano e Paola per fare questa esperienza anche perché mi piacciono le mission impossible e perché inizialmente non sapevo di cosa stessero programmando. La mia proposta è arrivata durante i mondiali coreani. Avevo capito che saremmo andati a fare una bella camminata in montagna, ed invece mi sono trovato ad arrampicarmi, ad imbragarmi per fare delle ferrate, a camminare per 5 vette del Gran Sasso per più di 11 ore. Non nascondo che, durante il percorso, specialmente dopo 9 ore, credevo di non farcela, la stanchezza era quasi insopportabile e la mia poca esperienza montana mi aveva garantito dolori persistenti alle gambe con un forte accento alle ginocchia. Devo ringraziare Paola e la guida Daniele che, con il loro entusiasmo, mi hanno aiutato a superare i momenti di puro sconforto. Infine voglio ringraziare anche Romano per la sua compagnia: parlare per 11 ore ininterrottamente non è da tutti, lui ci è riuscito. È stata un’esperienza forte ed emozionante e, chissà, forse anche da rifare”.     

L’ultimo a raccontare la propria performance è stato Romano Battisti, il più imprevedibile ed eccentrico del gruppo, ma quello che è sempre pronto a dire di si: “Tutto è iniziato per gioco. Quando Paola mi ha proposto di fare quest’escursione ho detto subito di sì. Non sapevo bene a cosa andavo incontro ma mi affascinava l’idea di fare una lunga passeggiata in un posto insolito dove non puoi capitarci per caso vista la difficoltà per raggiungerlo e ricercare quelle emozioni che solo la natura può regalare. Dopo aver accettato abbiamo iniziato subito ad organizzarci e durante i nostri discorsi qualcuno si è incuriosito e ha iniziato a “rompere” con le sue continue domande, fin quando ci ha chiesto di prender parte alla spedizione. Cosi Andrea Tranquilli è diventato dei nostri e da quel momento è stato giornalmente stressato da me su ogni minimo dettaglio dell’avventura. La cosa più difficile è stato scegliere il giorno giusto per affrontare la montagna visto il tempo incerto del periodo. Grazie all’esperienza della guida Luca Daniele Gentile non abbiamo avuto nessun problema per scegliere il giorno migliore. Siamo riusciti ad affrontare al meglio i continui sbalzi termici caratteristici del clima montano grazie al mio sponsor tecnico Dryhead che ci ha fornito maglie tecniche d’allenamento in prolipropene +20° -20°. È stata una giornata fantastica, devo dire faticosa ma nello stesso tempo indimenticabile”.

 

–  Clicca per la Galleria FOTO della scalata