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Roberti, il procuratore Antimafia che batte tutti nel canottaggio

sabato 3 Agosto 2013

Roberti, il procuratore Antimafia che batte tutti nel canottaggio

di Carlo Franco
(Il Mattino)

NAPOLI, 03 agosto 2013 – Dai tempi dell`Università e dei primi balletti, e mostrando una costanza a prova di qualsiasi sacrificio che poi sarà la cifra del suo carattere, Franco Roberti, neo procuratore nazionale antimafia, riesce a vivere due vite parallele che come le rette non s`incontrano, anche se, per la forza ineluttabile delle cose, l`una si incastra nell`altra nel senso che il «tessitore» di questa trama – prendiamo a prestito il titolo del bel libro di Titti Marrone – riesce ad essere un ottimo canottiere proprio perché è un irreprensibile e incorruttibile magistrato. E viceversa. Senza mettere nel conto la terza vita, quella familiare, ancora più felice delle altre due.

Il magistrato che voga a dispari o di coppia arriva al Circolo Canottieri Napoli intorno alle 7, molto spesso prima dei compagni, collabora ad attrezzare lo scafo e in pochi minuti l`equipaggio è pronto a prendere il mare. A meno che il coach non decida di allenarsi sul remergometro o nella piccola vasca al chiuso dove è possibile correggere la tensione della palata e la postura sul carrello. «Dove prende tanta forza?», dice Gaetano `o kaiser, ma la domanda resta senza risposta. Un miracolo? Potrebbe essere, ma non è così, la «forza» deriva dalla volontà a far tutto bene. E da tante altre doti ancora che nulla hanno a che fare con il miracolo.

Stessa panca dai primi anni Settanta, stesso cassetto numero 208. Il presidente della Canottieri Napoli, Eduardo Sabbatino, e gli altri mille soci hanno brindato alla penultima vittoria – l`ultima è ancora di là da venire – del socio. Prima di seguire con trepidazione l`ascesa del «pavese» che annunciava la lieta novella. I risultati vengono – usava dire Roberti – solo se ti «impegni al massimo ed è questo che cerco di fare». Riuscendovi in pieno perché, forzando sul suo riserbo, è ancora un ottimo canottiere. E non ha alcun a voglia di andare in pensione. Anche se ora la sfida sarà ancora più ardua.

La persona più giusta per un giudizio tecnico è, però, il suo allenatore Aldo Calì: «Non faccio fatica a dire che Franco è un canottiere dotato di ottima tecnica. All`inizio l`ho sperimentato nel «2 senza», che è una barca molto impegnativa, in coppia con Nino Castaldo e, prima ancora, con Nicola Villani, ma è tra i «master» che ha raggiunto i risultati più lusinghieri». Facendo incetta di titoli nazionali, come aveva fatto, agli esordi, nei campionati universitari. L`ultimo scudetto è di qualche mese fa, conquistato sul Lago Patria bissando il precedente ottrenuto a Sabaudia. Anche qui stessa barca, il «4con» con Dario Petirro a capovoga, Antonio Gianni, Franco Roberti e Peppe Manna. E ora? Riuscirà a vivere due vite come fa circa mezzo secolo? «Ce la farò e soprattutto non perderò mai i contatti con questo Circolo».


per gentile concessione del quotidiano “Il Mattino

Nelle immagini: il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti; Roberti con i compagni del CC Napoli a Sabaudia dopo la vittoria ai Campionati Italiani in Tipo Regolamentare 2012 categoria Master F.
 

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