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Never back down: Alessandro Mansutti

giovedì 7 Giugno 2012

Never back down: Alessandro Mansutti

ROMA, 07 giugno 2012 – Una partecipazione ai Mondiali Junior nel quattro senza, un oro ed un argento alla Coupe de la Jeunesse nell’otto. E poi, ancora, due titoli italiani su distanza olimpica (otto Under 23 e quattro con Junior) più il successo a Lago Patria in quattro Yole ai Campionati Italiani in Tipo Regolamentare. Il nuovo anno di Alessandro Mansutti, vogatore del Circolo Canottieri Saturnia di Trieste, inizia bene: è sempre uno dei migliori atleti giovani nella remata di punta ed il CT Romagnoli ha così deciso di affidargli un compito molto importante: capovoga dell’otto agli Europei di Bled. Conosciamo meglio Alessandro, studente ramo economico aziendale, in questa intervista.

Alessandro, riannodiamo il nastro e partiamo dal 2008.
“Già, proprio l’anno in cui ho iniziato a praticare questo sport presso il Circolo Marina Mercantile Nazario Sauro. A quel tempo giocavo ancora a calcio, la mia prima grande passione, ma l’emozione provata alla prima gara di canottaggio mi fece capire che il mio futuro sarebbe stato qui”.

La ricordi ancora?
“Si, una regionale a San Giorgio di Nogaro. Terzo posto”.

Ora sei al Saturnia, società con cui hai raggiunto la maglia azzurra alla Coupe e poi ai Mondiali Junior.
“Ci sono alcune cose che mi hanno colpito di questa società. In primo luogo, l’alto numero di atleti tutti estremamente motivati alla vittoria. I più grandi insegnamenti ricevuti dal mio allenatore Spartaco Barbo, in questi anni, sono la ricerca costante del piacere della vogata, del perfezionamento della tecnica di voga e poi l’indicazione a trasformare il grande sacrificio fisico in un’enorme passione”.

Se ti dico Eton…
“… mi ricordi un’emozione incredibile, soprattutto pensando che stavo realizzando uno dei miei sogni. Non posso dire di essere rimasto soddisfatto dal risultato in quattro senza ma, senza dubbio, ringrazio tantissimo il nostro Commissario Tecnico Claudio Romagnoli per avermi dato l’opportunità di vivere questa fantastica esperienza, importante dal punto della mentalità perché mi ha permesso di conoscere il canottaggio internazionale “.

Con quali motivazioni sei ripartito quest’anno?
“Motivazioni forti. Sono molto contento delle prime due regate nazionali che mi hanno portato assieme ai miei compagni, alle vittorie nel quattro senza e nell’otto. Pur avendo svolto solo pochi allenamenti assieme, siamo riusciti a trovare subito sensazioni molto buone soprattutto, nel quattro senza dove siamo riusciti a disputare due gare bellissime”.

Che ne pensi del campo di regata di Bled?
“E’ un campo di regata fantastico dove hanno vogato molti campioni. Il nostro equipaggio ha ancora poco assieme e ci sarà sicuramente tanto da lavorare, soprattutto in vista del Mondiale. Ma ora la testa è agli Europei dove punteremo, sicuramente con tanta determinazione, a realizzare il miglior risultato possibile”.

Come si diventa un bravo capovoga?
“Si nasce. Ne ho visti tanti che sapevano far andare le barche ma veramente pochi facevano la differenza. Esser un buon capovoga vuole dire avere una sensibilità della barca elevatissima in ogni movimento del tuo corpo, freddezza, stabilità mentale ed emotiva per essere in grado di cambiare la gara in pochi secondi, capire da subito l’avversario e conoscere molto bene il tuo equipaggio in modo da metterne a frutto le doti. Riassumo in due parole: sensibilità e testa!”.