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Mahila Di Battista, Lo sport è metafora della vita

lunedì 23 Maggio 2011

Mahila Di Battista, Lo sport è metafora della vita

ROMA, 23 maggio 2011 – A pochi giorni dall’esordio in Coppa del Mondo, Mahila Di Battista trasmette le proprie sensazioni a tutti i sostenitori del canottaggio Adaptive. Dal via “per gioco” a fine 2007 al prossimo impegno internazionale a Monaco di Baviera sulla strada che conduce alle Paralimpiadi di Londra 2012. Mahila risponde a otto domande rivolte dal suo timoniere Alessandro Franzetti.

1. Nome, Cognome, Altezza, Peso, Data di nascita.
“Mahila Di Battista; 1,55m; 45 kg; 31/08/1987”.

2. Quando, dove e perché hai iniziato a fare canottaggio?
“Ho iniziato a remare per gioco a fine 2007 perché un ex atleta adaptive della Canottieri Gavirate, Simone Miramonti, aveva chiesto alla mia allenatrice di nuoto se conosceva o allenava ragazze giovani che erano state scartate dalla selezione olimpica per il nuoto e, se sì, di mandarle a Gavirate a provare a remare. Ed eccomi qua!”.

3. Cosa significa per te fare sport?
“Io penso che lo sport sia una metafora della vita perché ti pone davanti a delle difficoltà, dei limiti che in modo o in un altro devi affrontare e che non puoi evitare. Fare sport vuol dire imparare a conoscersi e a migliorare il rapporto con se stessi, vuol dire imparare a stare con gli altri all’interno di un gruppo, vuol dire avere rispetto per “l’avversario” più forte e per quello che lo è di meno. Infine fare sport aiuta a pensare positivo, a pensare in grande”.

4. Cosa ti spinge ad allenarti e chi è la persona del mondo del canottaggio di riferimento per te?
“Mi alleno per raggiungere il mio obiettivo: le Paralimpiadi. Ho già partecipato ai Giochi di Pechino, ma come riserva, e l’anno prossimo vorrei avere un posto sulla barca”.

5. Quali sono le cose più e meno belle di questa disciplina sportiva?
Sicuramente è uno sport che ti permette di stare a contatto con la natura e di stare all’aria aperta, poi è di squadra quindi si sta con gli altri e si impara a fare gruppo e a fidarsi uno dell’altro. Però bisogna ammettere che è uno sport faticoso quindi se ci si allena bisogna farlo bene, con la testa altrimenti si rischia di “danneggiare” gli altri”.

6. Come ti trovi alla Canottieri Gavirate?
Molto bene, poi come Adaptive è anche il Centro Federale quindi non posso chiedere di meglio”.

7. Cosa miglioreresti del canottaggio?
“Onestamente non lo so, mi piace cosi!”.

8. Un messaggio che vuoi lasciare ai nostri amici sportivi?
“Adesso siamo in partenza per la Coppa del Mondo quindi seguiteci e tifate per noi!”.