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Remando verso il futuro… a Miami!

lunedì 19 Dicembre 2011

Remando verso il futuro… a Miami!

ROMA, 19 dicembre 2011“I grattacieli sembrano di zucchero, l’acqua evoca il benessere e la tensione delle spalle di Alessandro rimanda alla volontà”. E’ il commento di un’internauta su Facebook per descrivere  “Cristoforo Colombo, il ritorno. 500 anni dopo…”. E’ la fotografia seconda classificata nella seconda edizione del Concorso Fotografico “Immagini in…Voga!” con 416 preferenze. Il fotografo è Francesco Padoa, una delle prime firme sportive de “Il Messaggero”. Un grande appassionato, in passato anche praticante, che adesso, oltre a seguire alla Tevere Remo i figli Alessandro e Stefano, si impegna a far conoscere il nostro sport e le storie dei suoi protagonisti attraverso le pagine del suo giornale.

Francesco, ma adesso vuoi rubare la scena anche ai fotografi?
“Nooo. Da sempre mi piace cogliere momenti particolari, immortalare scene o fatti o esperienze che poi sarà bello ricordare attraverso le immagini. Poi, ora, con la fotografia digitale, è possibile sbizzarrirsi, scattando centinaia di foto, senza preoccuparsi del rullino che termina dopo 24 o 36 scatti. E allora, con il cellulari ormai da 5 e oltre mega pixel, hai sempre lo scatto a portata di mano, difficile farsi sfuggire qualcosa. In fondo è anche parte del mio lavoro, con un’immagine si racconta meglio la notizia”.

Quando nasce la tua passione per il canottaggio?
“Ho praticato canottaggio prima di diventare maggiorenne, ho smesso per studiare in occasione degli esami di maturità e mi sono sempre riproposto di ricominciare. Non l’ho mai fatto, purtroppo, a parte qualche rematina saltuaria, ma la passione fortissima per questo sport mi è rimasta dentro tanto che entrambi i miei figli sono canottieri, avendoli io convinti anni fa ad abbandonare il calcio per uno sport sano”.

Ci puoi descrivere il contesto della fotografia con cui hai partecipato al concorso?
L’ho scattata il 31 dicembre 2010 a Miami, dove ero con i miei figli in vacanza per passare il Capodanno. Alessandro non poteva stare una settimana intera senza allenarsi, così già prima di partire per gli Usa avevo chiesto ospitalità al Miami Rowing Club, che si affaccia su un bacino a Key Biscane, proprio davanti alla skyline di Miami, quella che si vede nella foto. Siamo stati accolti con grande simpatia, ci hanno messo a disposizione uno skiff nero, oltre all’accesso alla palestra dove Alessandro ha potuto allenarsi al remoergometro”.

Cosa c’è dietro quella fotografia, quale significato possiede?
“La foto è stata ispirata dal profondo contrasto che c’era tra la figura di un canottiere solitario in mare sullo sfondo della maestosità dei grattacieli. Potrebbe anche ben esemplificare, come qualcuno ha scritto tra i commenti, la “fatica” della nostro remare verso la scommessa di futuro oppure  la forza di un uomo solo davanti a quei mostri di grattacieli. Appare evidente la contrapposizione tra natura e civilizzazione sfrenata, tra delicatezza della fatica umana e l’irruenza dei giganti di acciaio e cemento, tra il silenzio dei remi che spingono e il frastuono dei motori che inquinano. Quando l’ho scattata certo non pensavo a tutto questo, ma rivedendola ogni volta di più mi sembrava una foto assolutamente simbolica”.

Come la legheresti ai valori che trasmette il canottaggio?
“Innanzitutto mi pare una foto unica, non banale, forse mai vista in Italia, considerando che le foto di canottaggio sono sempre scattate sui laghi, fiumi o in mare, ed hanno come sfondo paesaggistico la natura. Bellissime, ma sempre molto simili. la mia foto voleva legare il canottaggio a un ambiente diverso, inserirlo in uno scenario inusuale, ma reale, perché negli Usa i canottieri si allenano e gareggiano anche così, non con alberi ma grattacieli come sfondo”.
 


Nelle immagini: la foto seconda classificata del Concorso Fotografico “Immagini in…Voga!”; Francesco Padoa, Premio Giovanni Mercanti 2010