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Marco Ferracci, E pensare che avevo quasi paura dell’acqua!

mercoledì 4 Agosto 2010

Marco Ferracci, E pensare che avevo quasi paura dell’acqua!

RACICE, 04 agosto 2010 – Avere a disposizione uno Stadio del Remo e non sfruttarlo? No, non è il caso di Marco Ferracci (Lavoratori Terni), diciassettenne capovoga del quattro di coppia azzurro a Racice. Lui vive a Terni ma ogni giorno è a Piediluco per sudare agli ordini di Fabio Poletti, ottima chioccia per giovani leve come Marco, Daniele Zona ed Elena Coletti (per citarne tre). “Ho iniziato su spinta dei miei genitori, loro conoscevano Fabio, e poi devo anche dire che alcuni miei amici frequentavano la società”.

Non è amore a prima vista. “Inizialmente non mi piaceva molto, avevo quasi paura dell’acqua, ma poi piano piano la passione ha avuto la meglio ed è stato un bene perché prima del canottaggio non avevo praticato nessuna attività sportiva e il rischio di continuare a rimanere sempre a casa diventava concreto”.

E allora ecco il Ferracci cadetto. “Andavo abbastanza bene in singolo, complice anche un fisico molto sviluppato per la mia età”. I risultati nelle categorie superiori non si fanno attendere. “La vittoria nel singolo Ragazzi al secondo Meeting 2008 è la vittoria che ricorderò per sempre perché in quella gara ho dato tutto me stesso”. Rivincerà i primi Meeting 2009 e 2010 (Junior) in singolo e conquisterà due volte l’argento ai Tricolori. “Alla Lavoratori Terni noi tutti viviamo di canottaggio, sarà perché sentiamo l’influenza di Piediluco o perché abbiamo un bravissimo tecnico: quel che è certo è che ci sono tanti atleti (vedi anche Mulas e Pacelli alla Coupe 2009 n.d.r.) forti, tutti poi amici nel tempo che si trascorre al di fuori della società”.

Se sono qui a Racice, lo devo indubbiamente al mio allenatore: Fabio mi ha indicato la strada dove potevo arrivare, mi ha accompagnato lungo questo percorso e fatto capire cosa è il sacrificio”. Ferracci ne è certo, i primi frutti di questa abbondante semina li ha raccoltati nel 2009 a Vichy: argento e bronzo in otto alla Coupe de la Jeunesse. “Ma il Mondiale sarà un’altra cosa: io, Matteo, Marco e Michele lo sappiamo bene, ci stiamo allenando anche mentalmente a tutto questo. Siamo arrivati a questa formazione dopo le ripetute prove effettuate in raduno, siamo quattro ragazzi volenterosi e tosti. Con la giusta cattiveria agonistica si potrà far strada”. Tra l’altro, nel 2010, si piazza secondo e terzo al Memorial D’Aloja proprio con Baluganti, terzi in doppio e primi in quattro di coppia.

I compagni di barca lo soprannominano “primadonna”, lui quasi arrossisce e dice con un filo di voce. “Non è vero… Allora dico che Marco è il rompiscatole, Matteo il saggio e Michele il mitigatore”.
Marco frequenta il Liceo Scientifico e, ci tiene a dirlo, si diverte a fare il cartomante insieme alla sua amica Elena Coletti.

 
Nelle immagini: Ferracci insieme a Matteo Baluganti e Michele Manzoli (Detlev Seyb ©); Ferracci e Baluganti in doppio a Varese (Claudio Cecchin ©).