MONACO
DI BAVIERA, 31 agosto 2007 � Durante questi Mondiali �
capitato pi� volte di vedere atleti di vari Paesi � l�hanno
fatto anche alcuni azzurri � con le gambe immerse nelle
acque fredde del bacino remiero. Il dottor Antonio
Spataro, responsabile del Settore medico della
Federcanottaggio ce ne spiega i motivi.
�L�uomo, gi� dai tempi antichi, ha sempre usato il freddo
per i suoi effetti stimolanti, antidolorifici e di
prevenzione dell�infiammazione. L�abbassamento della
temperatura corporea provoca una costrizione dei vasi
sanguigni seguita da una vasodilatazione con incremento del
flusso sanguigno nell�area raffreddata. Questo accelera la
rimozione delle scorie cellulari (cataboliti) ed incrementa
l�apporto di sostanze nutritive utili per la riparazione del
tessuto muscolare danneggiato dall�esercizio fisico intenso.
Il
trattamento con il freddo � utile per limitare
l�affaticamento e le contratture muscolari. L�utilizzo del
freddo pu� quindi aiutare parzialmente l�atleta a recuperare
prima e meglio gli effetti dello sforzo muscolare. Ha un
potente effetto antispastico e antiedema sui muscoli. Riduce
la temperatura corporea interna e la sudorazione.
L�applicazione del freddo va impiegata con cautela nei
soggetti con ipersensibilit� di tipo allergico al freddo
(allergia al freddo) ed evitata in soggetti con disturbi del
ritmo, ipertensione arteriosa e altre patologie (crioglobulinemia).
Ricordo durante le gare olimpiche di Sydney 2000 gli atleti
della squadra australiana immergere tutto il corpo in
contenitori pieni di acqua e ghiaccio, subito dopo lo
sforzo. Alcuni di loro conquistarono medaglie, altri no. |