LA REGINA D�AFRICA

di Enrico Tonali

Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile, me l�aspettavo di soffrire�. Gabriella Bascelli � al solito affascinante con la sua parlata afrikaans romanizzata, il sorriso dietro l�angolo e le lunghe gambe da top-model. Ma dentro ha la grinta del centurione-contadino, quello che dopo aver conquistato una nuova terra, la dissodava lanciando sempre pi� in l� il pane scuro a quadri dei legionari: l�avrebbe raggiunto e addentato a sera, con dietro alle spalle quasi uno iugero vangato palmo a palmo. �Il momento pi� duro arriva di solito alla boa dell�ultimo mezzo chilometro, la stanchezza sfiancante, i polpacci indolenziti. Dopo aver fatto gi� millecinquecento metri, mi dico sempre, non sono disposta a mollare; si va avanti, fino in fondo, i remi che bruciano nelle mani ed il fiato che si incolla in gola�.
Luned� 23 aprile (the day after il Memorial d�Aloja vinto a Piediluco) una sbandata d�auto sull�Aurelia alle porte di Roma provocava alla venticinquenne figlia di Johannesburg un grave trauma (�la lesione muscolare, alla coscia destra, del tensore della fascia alata e del sartorio, nella zona dell�adduttore� spiega il professor Antonio Spataro, medico federale, che ha subito aveva allora disposto per la terapia pi� opportuna) con inevitabile ricovero in clinica e stop dell�attivit� remiera. �All�inizio non ci volevo credere che quel botto avrebbe buttato all�aria mesi di allenamento e soprattutto la possibilit� di tentare qui a Monaco la qualificazione olimpica. Per non pensare mi sono messa a studiare � ci tengo alla laurea in Scienze Politiche con specializzazione in Relazioni Internazionali � e ho dato cinque esami in un paio di mesi� racconta la vogatrice approdata alla Canottieri Lazio nel 1998 dopo aver imparato a vogare sul Lago Roodeplaat, a Pretoria, sotto la guida di Roger Barrows, un tecnico locale.
Poi il lento recupero, la pazienza di calibrare i passi, le cure fiancheggiate dalla fisioterapia, finalmente culminate a luglio in lunghe sedute riabilitative con il dottor Fabio Fanton a Bracciano, alleviate dalla compagnia di un�altra azzurra � la fiorentina Camilla Espana, afflitta da problemi alla schiena - e dal sollievo di trascorrere in riva al lago laziale gli afosi giorni estivi. �Sono risalita in barca, con molto timore, in agosto durante il raduno azzurro di Livigno. Mi sembrava di essere tornata un�impacciata principiante, con le impugnature che mi sfuggivano di mano e tanta paura di finire in acqua�. E invece, ai bordi di quel bacino fra le Alpi lombarde, il d.t. Andrea Coppola dopo qualche giorno scambiava un paio d�occhiate con Luigi De Lucia e Franco Noio, i tecnici del settore femminile: tutto sommato, Monaco si poteva tentare anche con Gabriella.
Nello staff della Nazionale ho ritrovato anche Giovanni Santaniello che mi seguiva alla fine degli Anni Novanta a Piediluco, insegnandomi a tornare in attacco allargando bene le braccia, un consiglio che ancora oggi mi ronza in testa�. L�ex-posillipino � divenuto da alcuni mesi allenatore della Lazio, proprio il Circolo della Bascelli che - clinicamente guarita, assicura Spataro � dovr� tornare da Fanton, dopo i Mondiali, per l�ultimo ciclo riabilitativo. �Non mi aspettavo di fare un�eliminatoria cos� e passare il primo turno� dice l�azzurra che nel suo curriculum ha segnata pure una vittoria nel Campionato d�Africa 1999 in 4 senza juniores. �E nemmeno di superare i quarti di finale grazie alla retrocessione della singolista ucraina: anzi, mi � dispiaciuto per lei, � una cosa che non auguro a nessuno. Comunque, se non riuscir� a staccare qui il biglietto per Pechino 2008, ci sono ancora i tre posti di met� giugno a Lucerna. E� come essere ai 1500 m, a questo punto non sono disposta a mollare�.


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