Schinias (GRE),
15 agosto 2004 - Al termine della 2° giornata di regate
eliminatorie, abbiamo raccolto le dichiarazioni di alcuni
dei protagonisti azzurri.
DOPPIO
PESI LEGGERI
Leonardo
Pettinari:
"Siamo partiti molto veloci, come nostro solito, ma la
Grecia c'è andata via alla grande e dopo 200 metri erano già
fuori di una barca e probabilmente la nostra tattica non è
stata molto efficace e da quello che ci ha detto Antonio La
Padula l'equipaggio greco sembrava più pulito di noi anche
se abbiamo cercato subito un buon ritmo con l'intenzione di
riprenderli. Ho cercato anche di fare la batteria al massimo
per capire se la barca rispondeva alle nostre
sollecitazioni. Per quanto riguarda, invece, il fastidio che
mi affligge da qualche giorno, ho notato che durante la gara
non ho sentito alcun dolore e questo grazie anche
all'impegno dello staff medico e fisioterapico che ci sta
seguendo da vicino. Per il cammino verso la finale sono
convinto che nulla è ancora compromesso. Per i recuperi
rivedremo la gara e se vi sono stati degli errori cercheremo
di non rifarli". Un Pettinari apparso determinato e
combattivo come il solito, che conclude: "Tra gli
equipaggi da controllare, oltre alla Grecia che ha
migliorato molto, ci sono la Francia, ottimo equipaggio, e
la Danimarca che riesce a sfruttare il vento a favore molto
bene".
Elia
Luini:
"Il nostro obiettivo rimane quello di entrare in
semifinale e poi raggiungere la finale. Non siamo per nulla
intimoriti per la gara di oggi poiché la nostra condizione,
come ci dice il Direttore Tecnico, può solo migliorare. Le
onde, invece, ci hanno dato molto fastidio nei 1000 centrali
in cui abbiamo dovuto correggere molto la nostra direzione.
Per quanto riguarda gli avversari da tenere sotto controllo
aggiungerei a quelli menzionati da Leo (Pettinari) l'Irlanda
e la Polonia. Non ci preoccupa in alcun modo un percorso in
più che ci può fare solo bene e ci consente di provare il
campo di gara".
QUATTRO
DI COPPIA
Alessandro
Corona:
"Pur essendo alla mia quarta Olimpiade (3° a
Barcellona '92; 4° ad Atlanta '96; 4° a Sydney 2000) in
partenza mi sentivo molto emozionato anche perché sono
rientrato in squadra dopo tre anni di abbandono. Ero
emozionato anche perché la nostra è barca che ha a bordo due
giovani ma questo non ci ha impedito di centrare l'obiettivo
dell'accesso in semifinale. Sono soddisfatto anche per come
è andata la gara poiché vedendo i tempi registrati con il
campo di regata mosso e con le difficoltà che abbiamo
incontrato durante la gara siamo lo stesso agganciati ai
primi. Per quanto riguarda il risultato, spero di
raggiungere una delle tre medaglie in palio in maniera da
chiudere la serie di "medaglie di legno" e chiudere la
carriera in bellezza"
Simone
Raineri:
"Ritengo che l'esordio della barca sia stato positivo ed
aver superato le qualificazioni ci consente di affrontare il
cammino con maggior positività essendo soprattutto una barca
giovane. Un equipaggio come il nostro se riesce a stare
unito ed essere aggressivo può fare molto bene e raggiungere
il massimo risultato. La barca ha buone potenzialità, spetta
solo a noi saperle sfruttare al massimo e riuscire a fare
quello per cui ci siamo allenati".
Federico
Gattinoni:
"Sono alla prima Olimpiade ed è un sogno realizzato. Sono
emozionato poiché è un sentimento palpabile sin dal momento
del nostro arrivo ad Atene e poi perché dobbiamo difendere
l'oro di Sydney in un equipaggio fatto da atleti di grande
esperienza come Raineri e Corona. Per quanto riguarda la
gara, invece, abbiamo fatto una buona partenza anche se
abbiamo incontrato molte difficoltà durante il percorso.
L'unica cosa che mi preoccupa è l'incognita del vento che
non credevo potesse essere così forte".
QUATTRO
SENZA PESI LEGGERI
Bruno
Mascarenhas:
"Sono molto soddisfatto perché sentivo che la barca era
bella ed unita. Per quanto riguarda il nostro cammino verso
la finale abbiamo un programma che ci consente di migliorare
in ogni gara e, quindi, per la finale saremo al top.
Pensando, inoltre, di aver preso solo 1"30 negli ultimi 500,
quando tutti hanno aumentato il ritmo mentre noi abbiamo
mantenuto lo stesso, ci fa pensare che nel momento in cui
faremo anche noi il serrate in gara tutto andrà meglio.
Prima della batteria credevo di soffrire di più invece tutto
è andato bene sentendoci già in forma. Sappiamo che ci sono
barche di alto livello ma non ci facciamo impensierire
poiché siamo convinti di aver lavorato bene e noi più che
guardare gli altri dobbiamo pensare alla nostra barca anche
perché da quando siamo qui la barca è sempre migliorata e
può migliorare ulteriormente".
Lorenzo
Bertini:
"Stiamo mettendo a punto la barca per essere al meglio in
finale. Siamo partiti abbastanza bene, poi sul passo siamo
stati un po' incostanti. I danesi erano sui 40 colpi al
minuto, noi sui 38".
Salvatore
Amitrano:
"Di solito in batteria non siamo mai al 100%. Come prima
gara possiamo ritenerci soddisfatti ed essere fiduciosi. Gli
avversari non sono solo i danesi, ma anche Canada, Australia
e Olanda".
Catello
Amarante (oggi 25 anni, auguri!):
"Siamo sulla strada buona, dobbiamo continuare a tenere
la barca compatta. Il gruppo c'è. Il vento non ci ha dato
eccessivi fastidi, anche perché era a favore".
OTTO
Luca
Ghezzi:
"Siamo partiti forse un po' troppo forte, avevamo tanta
voglia di fare, ma avevamo di fronte due equipaggi molto
forti, per avere un'idea del loro valore basta guardare i
tempi, 5'19" e 5'20". Dobbiamo pensare più a noi stessi, e
fare la nostra gara".