LA �VOCE� DELLA 4�EDIZIONE DI "GIOCHIAMO A REMARE"

Giuseppe MandarelliL�importante � dare un obiettivo a questi ragazzi oltre ad integrarli, molto spesso diventa uno scopo di vita. Quale migliore scopo � pi� pulito di un obiettivo sportivo?� Queste le parole di Giuseppe Mandarelli, atleta e tecnico della The Core di Sabaudia. E� stato lui lo speaker della 4�edizione �Giochiamo a Remare�, tenutasi come da tradizione presso la sede del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo di Roma.
Il giorno della festivit� dell�8 dicembre � stato dedicato dal canottaggio romano agli atleti Special Olympics. All�interno di un gazebo posto accanto alle sponde del Tevere i ragazzi, con i remoergometri, hanno dato vita a una manifestazione ricca di significati.
Questo evento � nato quattro anni fa, un po� per scherzo e tanto per la voglia di aggregare i ragazzi speciali. Il risultato � stato molto positivo, ci dovrebbero essere molte pi� manifestazioni di questo tipo, perch� l�aggregazione per loro � una cosa fondamentale. Penso che il meeting di oggi sia andato benissimo principalmente perch� vi � molto calore da parte della gente che partecipa. E� una delle poche volte che nello sport si fa una cosa gratuitamente, solo per la voglia di farla�.
Procedendo nella conversazione si parla dell�insegnamento che questi atleti possono darci. �Sono convintissimo che abbiamo tanto da imparare da loro. In modo particolare un elemento che oggi manca tanto: la capacit� di essere se stessi in ogni occasione. Essi riescono a farlo naturalmente, noi molte volte siamo condizionati dai clich� che la vita ci impone. Passare due ore con loro, � una cosa davvero speciale, che ti riporta con i piedi per terra.
Al termine del nostro incontro Giuseppe confida nella continuazione di questi tipi di eventi. �Sono sicuro che i tecnici, i dirigenti, gli atleti della Federazione Italiana Canottaggio continueranno a sensibilizzare il mondo dello sport e la societ� civile per una sempre maggiore integrazione dei diversamente abili mentali�. La speranza si giustifica facilmente. Basta guardare le foto�

Roberto del Pozzo
Ufficio Stampa Comitato regionale Lazio FIC
   
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