TRASMETTERE L� AMORE PER IL CANOTTAGGIO. Intervista a Camilla Gossetti

A sentirla parlare di canottaggio verrebbe voglia all�istante di provare a remare, ma quando al canottaggio si unisce l�amore che ha per i ragazzi che allena i suoi occhi si riempiono di una luce particolare fatta di soddisfazione e orgoglio, quasi a farle dimenticare la fatica che questa attivit� comporta.
Camilla Gossetti, tecnico del Team Special Olympics della Tevere Remo, segue ormai da qualche anno i ragazzi con disabilit� intellettive cercando di farli avvicinare al canottaggio. �Ogni luned� ci vediamo per un� ora e mezza circa�, spiega, �il mio obiettivo � rendere questo sport avvicinabile� e con soddisfazione racconta come, prima praticata attraverso i remoergometri e successivamente in acqua, la disciplina sportiva abbia aiutato i suoi ragazzi ad acquistare maggiore autonomia e coordinazione.
La cosa un po� pi� complicata � portarli in acqua, ma � un� esperienza fattibile�, continua ,�anzi molto meno complicata di quanto spossa pensare, ovviamente con tutte le precauzioni da prendere, ma�, ammette sorridendo, �in fondo alla fine quella pi� spaventata sono io�.
Intervisto Camilla nella sede della Tevere Remo poco prima dell� inizio della 4^ edizione del progetto �giochiamo a remare�ed � allegramente �scortata� da due sportivi �special�: Camilla Morino e Clemente Furst, che dimostrano una memoria eccezionale raccontando tutte le esperienze condivise, le loro divertenti e a volte timorose uscite in barca con spirito d� avventura e di gioco.
Qualsiasi categorizzazione risulta inutile e inadeguata perch� siamo tutti un po� disabili�. La filosofia del progetto � la gara tra atleti di pari abilit� ed ha come obiettivo sviluppare il senso di comprensione e di accettazione delle differenze individuali intese come �diverse abilit�� che permettano una sana crescita educativa, uno sviluppo psico-fisico, un�integrazione sociale e soprattutto un incremento dell� autonomia. �Non mi importa se loro vincano o perdano, continua Camilla, ogni giorno vedo tanti miglioramenti e questa per me � la vittoria pi� bella�.
Ci� che conta � che a prescindere da come gli atleti si classificano, ogni performance � una vittoria personale.
La gara sta per iniziare, ma vedendoli cos� rilassati capiamo quanto siano proprio questi ragazzi a trasmetterci con la loro spontaneit� la parte ludica del gioco, noi che quasi sempre siamo presi solo dalla competizione e non capiamo neanche fino in fondo il valore dello stare insieme indipendentemente da chi vince o da chi perde. I nostri �amici speciali� tutto questo riescono ad applicarlo molto bene.

Angela Palazzo
Ufficio Stampa Comitato regionale Lazio FIC

Nella foto: Camilla Gossetti con la vincitrice Nafie

   
Torna indietro