Nonostante
il passato da atleta (Pullino � Ravalico � Cus Ferrara), e da dirigente
(alla Pullino), Franco Stener � maggiormente conosciuto, e sotto sotto
lui se la gode� come uno dei maggiori storici di canottaggio in Italia.
Autore di alcuni libri sulla materia: �Il canottaggio nella cartolina da
Grado a Zara� (2002), �Le Societ� giuliano-dalmate nel centenario del
remo italiano� (1988), direttore responsabile di alcuni periodici come
Borgolauro e Isola Nostra, a Stener � stato affidato il coordinamente
del libro che l�Adria ha voluto dare alle stampe in occasione del 130�
anno dalla fondazione.
�E� il terzo libro che l�Adria pubblica in occasione delle sue
ricorrenze: quello del centenario (1987) curato da Enrico von Widmann,
per i 120 anni (1997) di Antonella Caroli, ed infine quest�ultima fatica
scritta a pi� mani della quale io sono stato il coordinatore: un agile
volumetto di 56 pagine corredato da parecchie foto� racconta Stener.
�Il primo libro raccoglie soprattutto ricordi ed appunti storici, il
secondo � un approfondimento, una cronaca, il terzo che verr� presentato
stasera alle 20 all�Hotel Jolly di Trieste, un�indagine approfondita con
ricerche particolari, una serie di flash, contributi storici su una
societ� che � stata parte integrante della storia della citt�.�
Il volume inizia con un contributo di un ricercatore storico, Flavio
Benussi (scomparso nel 2005), che grazie alle sue competenze in
particolare sulla storia triestina dell�800, presenta il Ruderclub
Hamburg di Trieste, quale cedente associativo della Canottieri Adria
1877.
C�� quindi un intervento di un�altra forte personalit� triestina in
fatto di storia del canottaggio, Luciano Michelazzi, che tratta
l�argomento delle prime regate, ed i problemi delle sedi dell�Adria: le
prime due in muratura fino al 1914, poi quella sul galleggiante, infine
quella attuale sul Pontile Istria.
Segue
un mio intervento sugli equilibri delle tre societ� (Carlotta � Themis �
Meteor), che andarono poi a confluire in un unico club, l�Adria appunto,
ed una carrellata veloce sui risultati agonistici fino ai giorni nostri,
caratterizzati da picchi ciclici nei quali la societ� � riuscita ad
esprimere anche un canottaggio di buon livello.
L�avv. Biagio Terrano, presidente del sodalizio triestino, propone un
suo scritto sugli ultimi 10 anni dell�Adria, mentre nel volume si
possono assaporare anche due sue composizioni poetiche particolarmente
gustose: �La jole a 8� ed �In canoino�, che vanno ad aggiungersi a
quella pi� famosa, �I canottieri� del poeta gradese Biagio Marin.
Seguono un capitolo sul primo presidente, Schroeder, figura di
imprenditore triestino di seconda met� �800; un intervento di Daria
Dossi, esperta numismatica che analizza due delle medaglie coniate la
prima agli inizi del �900, e la seconda in occasione del 120�
anniversario della fondazione; uno scritto sulla famiglia Pollitzer,
imprenditori triestini di fine �800 particolarmente attaccati alla
societ�, e poi via via, altri non meno importanti passi riguardanti
figure di rilievo del club triestino dall�ing. Francesco Rizzi, un
presidente vecchia maniera, ad un ricordo di Pino Mazzara figura molto
rappresentativa in questi ultimi anni, ad un intervento della Luciana
Sardo in merito al canottaggio adattato all�Adria. |
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