STEFANO GIOIA: "SIAMO TUTTI DEI PIONIERI"

Stefano GioiaStefano Gioia, 33 anni, tesserato come allenatore, ma anche come atleta per i colori del Circolo Canottieri SATURNIA di Trieste, � uno dei migliori timonieri italiani in attivit�, ed il migliore in Coastal Rowing in assoluto, essendosi laureato per due anni di fila Campione d�Italia con il 4 di coppia della sua societ�.
A Mandelieu, dopo la sospensione delle gare sabato pomeriggio abbiamo scambiato con lui due parole, in merito al ruolo fondamentale che ha il timoniere nelle gare di Coastal, scoprendo cos� quanto chiare siano le idee di Stefano in merito, idee dettate alla lunga militanza su barche anche di buon livello, sommata all�interessa per la nuova disciplina.
Siamo tutti dei pionieri. Chi per� per primo cercher� soluzioni che vadano a migliorare le sue performances in Coastal, avr� un notevole vantaggio sugli altri. La navigazione. E� fondamentale trovare le traiettorie migliori, saper interpretare la regata, trovando la linea geometrica ottimale assecondando l�onda. La tattica, per saper meglio sfruttare le regole degli ingaggi, e non incorrere nelle penalit� che a livello internazionale consistono in 60� da sommarsi al tempo impiegato ad effettuare il triangolo di gara, in Italia, all�effettuazione di un giro completo della boa per poi ripartire, regola impensabile quando ad arrivare sulla stessa boa sono una decina di equipaggi. Attraverso questi fattori � possibile ricavare notevoli vantaggi. Importante fare attenzione sui lati lunghi: uno sbaglio di pochi gradi pu� portare ad effettuare parecchi gradi in pi�. Insomma, impariamo ad ogni regata qualcosa in pi�. Ieri ad esempio, mi sono accorto a met� del secondo lato di essere leggermente fuori rotta rispetto alla boa successiva, ho corretto la direzione e subito lo hanno atto anche le barche che ci inseguivano, ma troppo tardi, avevamo gi� accumulato ulteriore vantaggio. E� consentito il GPS e le attrezzature di comunicazione, ma io non lo uso. In batteria chi o aveva ha atto strada in pi�. Il motivo? Le boe sulle quali erano stati fatti i rilevamenti comunicati poi al briefing, causa il moto ondoso si erano spostate, ed hanno ingannato chi era dotato di GPS. Una fase importante con la procedura a tempo � la partenza. Stefano GioiaCerco sempre acque libere, meno frequentate, che non sempre sono quelle pi� distanti dalla boa successiva. Un altro accorgimento, ma soltanto se l�equipaggio � esperto, � la partenza lanciata. Su un percorso lungo 12 km � fondamentale la concentrazione dell�equipaggio, spesso difficile da tenere per un tempo cos� lungo, li aiuto quindi richiamando la loro tecnica. Con una barca pesante spesso oltre i 150 kg, gli attacchi ed i cambi di ritmo si fanno sentire pi� tardi che su una barca normale,dopo circa una quindicina di colpi. A seconda poi dell�andatura portiamo un ritmo ed una tecnica diversa: salendo l�onda palata lunga, in discesa, quando �onda la si surfa, accorciamo. E� un passo difficile da tenere a lungo, ma � il pi� redditizio. Ancora una cosa importante ance se ce ne sarebbero tante altre), indispensabile in boa un buon angolo di virata, alle volte meglio 20 metri in pi� (con angolo da 40�) che in meno (con un angolo stretto da 150�). Risarebbe poi il discorso delle barche. Quelle francesi sono superiori con degli accorgimenti che le fanno pi� veloci senza dubbio. Particolari dalla forma dello scafo, alle timonerie, ai sedili per i timonieri, che in gara fanno la differenza.

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