Camminando lungo il campo di gara si possono annotare tanti elementi: il
folklore si sposa con la tensione agonistica, pensiamo infatti ai
tecnici accucciati in mezzo alle piante per seguire i propri equipaggi
oppure agli �hoop, hoop, hoop� degli olandesi. Tornando ai tecnici e
alle piante, il nostro sguardo incrocia quello di Antonio Maurogiovanni,
allenatore dell�otto azzurro di Sydney 2000, quella barca che vide volar
via il bronzo per cinquantadue centesimi in favore della Croazia. Dalla
sua postazione osserva con attenzione le prestazioni dei pesi leggeri
australiani, lui ne � il responsabile e vuole che per Monaco siano al
top anche se in questa prima giornata alcuni di loro sembrano risentire
del fuso orario di otto ore. �E� questa la nostra prima prova di Coppa
del Mondo, la condizione dell�intera squadra non � buonissima ma i
presupposti per migliorare ci sono tutti � racconta Maurogiovanni,
l�uomo della �scelta di vita� compiuta nel 2001, l�anno del
trasferimento nella terra dei Canguri �. La situazione in Australia �
molto particolare: i pesi leggeri si radunano a Perth, la punta maschile
e femminile a Camberra, la coppia femminile ad Adelaide e quella
maschile in Tasmania�. Il centro esiste? �In sostanza no, lo viviamo
soltanto quando effettuiamo il raduno premondiale in Europa, quest�anno
abbiamo scelto ancora Varese. Ritengo comunque il decentramento l�unica
via possibile per ottenere risultati: spostare uomini e barche costa
molto, il bilancio della Federazione australiana non pu� sopportare un
simile spesa�. Sulla differenza tra vogatori italiani e australiani
Maurogiovanni non ha dubbi. �In Australia sono tutti dilettanti,
concentrano la loro attenzione nei confronti del canottaggio in
determinati momenti dell�anno�. E l�otto come sta? �E� in fase di
rodaggio, � stato formato ad aprile: non penso che a Lucerna esprimer�
il meglio delle proprie potenzialit��. |