Nella
cornice stupenda del lago di Sabaudia, sabato e domenica si svolgono i
campionati nazionali di canottaggio Ragazzi, Under 23, Esordienti e
Adaptive. Oltre agli atleti, dietro questa manifestazione si celano le
figure, non meno importanti, dei soccorritori. Due le postazioni adibite
per il primo soccorso; la prima all’arrivo delle regate, la seconda sul
pontile di sbarco degli atleti. Proprio in quest’ultima abbiamo
incontrato il medico ufficiale commissionato dal Comitato regionale del
Lazio: Pierpaolo Antonucci. Una vita dedicata al canottaggio.
Prima come atleta, ora come medico all’ultimo anno della
specializzazione in riabilitazione motoria.
Per quanti anni ha praticato il Canottaggio?
“Per molti. Dagli 8 ai 17 anni, poi mi sono divertito a
praticarlo per due anni nella categoria master con il Tirrenia Todaro.
Ora ho smesso da un anno”.
Da atleta a medico, sempre in questo mondo; i metodi di soccorso
in che cosa sono cambiati?
“Ora i soccorsi sono migliorati, sono più immediati. Le
autoambulanze sono diventate veri e propri centri specializzati. Hanno
tutte le strumentazioni diagnostiche e di rianimazione indispensabili,
mentre prima erano solo un centro di primo soccorso”.
Quanti interventi ci sono in media in una giornata di gare?
“Ci sono circa 5-6 interventi al giorno. Molte volte però sono
interventi per problemi di lieve entità”.
Quali sono i problemi che riscontrano gli atleti soccorsi?
“Normalmente abbiamo casi di crisi ipoglicemiche, asmatiche,
ipertensive e qualche volte lipotimie con svenimento e colpi di sole.
Sono soprattutto i bambini alle prime gare ad avere questi problemi
comunque”.
Come giudica, la preparazione del mondo remiero, nel campo della
prevenzione degli incidenti?
“La giudico buona. Però noto che si è molto attenti agli aspetti
tecnici, ma un po' meno riguardo all’abbigliamento adeguato, alle
condizioni meteorologiche e al comportamento nella risalita delle
corsie”.
Un ruolo fondamentale quello del medico. Perché l’agonismo, le gare, le
vittorie sono importanti. Ma prima di tutto, la sicurezza degli atleti …
Roberto del Pozzo |
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