CARSULAE: LOCALIZZAZIONE

di Augusto Martellini

L�area archeologica di Carsulae si estende su un altipiano, a 450 mt s.l.m., a breve distanza da Terni, l�antica Interamna Nahars e San Gemini, un vicus romanus. Carsulae era una vivace cittadina, sorta lungo la via Flaminia fondamentale arteria di comunicazione tra Roma e l�Adriatico, e visse quasi in funzione di essa. E� ricordata pi� volte nelle fonti antiche: Strabone cita la citt� all�interno dell�elenco dei centri ubicati lungo la via Flaminia, Plinio il Vecchio la inserisce fra le citt� della VI Regio, l�Umbria. Godeva di un�ottima posizione geografica, essendo protetta a est dalle pendici del poggio Chicchirichi, una propaggine meridionale dei Monti Martani, e godendo di ampi spazi aperti ad ovest,nord e sud, ergendosi sulla vallata del torrente Naia, un tributario del Tevere. L�eccezionalit� dell�ambiente circostante,un paesaggio ancor oggi intatto dal punto di vista ambientale, piacevolmente silenzioso e conciliante, le caratteristiche della zona, aperta e fertile, costituirono sicuramente la grande risorsa della citt�. Se all�importante ruolo della via Flaminia, alle ricche potenzialit� della fertile pianura si aggiunge la presenza di consistenti risorse naturali, sia in termini di materie prime che di regime idrico, si comprende facilmente il rapido sviluppo della cittadina e l�eccezionalit� della sua storia. Riguardo alla toponomastica , e dunque all�origine del nome Carsulae, l�ipotesi pi� probabile rimanda al fondo pietroso, in latino �carsius�, della pianura travertinosa su cui sorge il centro. Carsulae - Parco archeologico La citt� romana di Carsulae � uno dei siti archeologici pi� importanti e spettacolari dell�Umbria. L�area, situata in provincia di Terni, sorge su un pianoro appena ondulato, ai piedi dei Monti Martani. La sostanziale integrit�, non alterata da sovrapposizioni di culture successive, consente una lettura nitida dell�impianto urbano e degli edifici. La via Flaminia, che la attraversa da Nord a Sud, conserva intatta la sua pavimentazione e insieme al paesaggio incontaminato, compone un quadro di singolare suggestione. Tra i monumenti, oltre al bellissimo tratto della Flaminia, vanno ricordati i due templi gemelli, l�Anfiteatro, il Teatro, l�Arco di San Damiano e le tombe monumentali. Le rovine della citt� romana di Carsulae si trovano a breve distanza da Terni e dalla cittadina di Sangemini, nota per la presenza di sorgenti di acque minerali. La citt� nacque lungo la via Flaminia ed in funzione di essa, come centro di aggregazione delle popolazioni pre-romane residenti sulle colline e nelle campagne vicine: il territorio infatti fu frequentato in modo assai intenso gi� dalla media et� del bronzo, con insediamenti su posizioni forti, al culmine di rilievi che dominavano le sottostanti pianure e le vie naturali di comunicazione. L�apertura della via Flaminia, tracciata fra il 220 e il 219 a.C., rappresent� un momento di grande sviluppo per le popolazioni limitrofe, che la presero come punto di riferimento per la trasformazione e l�evoluzione del loro modo di vita. I traffici che si svolgevano lungo l�arteria furono di stimolo al trasferimento delle popolazioni verso le zone da essa attraversate; ed � con ogni probabilit� in questa fase che sorse il centro di Carsulae. Gli scavi, susseguiti in modo disordinato a partire dal XVI secolo, e culminati con le campagne intensive fra il 1951 e il 1972, hanno riportato in luce una grande quantit� di monumenti e di strutture edilizie, oltre ad una serie di iscrizioni, dalle quali si ricava l'immagine di un municipio ricco e politicamente attivo, i cui abitanti erano retti da magistrature importanti e si riunivano in associazioni di categoria. La scelta del sito fu dettata, come si � accennato, da motivazioni prevalentemente economiche, legate alla presenza di una grande via di comunicazione lungo la quale si svolgevano traffici fra Roma e l'Adriatico e pi� in generale verso l'Italia settentrionale; il trovarsi poi ai margini di una fertile pianura permetteva una agricoltura redditizia; la decadenza di Carsulae e il suo abbandono furono d�altro canto in diretto rapporto con la perdita di importanza del ramo occidentale della Flaminia, a beneficio di quello per Interamna e Spoletium. Della fase urbanistica repubblicana, nel periodo coincidente con l'apertura della strada, restano limitate tracce recuperate nello scavo delle costruzioni dei templi del foro. Il definitivo assetto urbanistico risale per� ad et� augustea, quando la citt� ottenne la costituzione municipale e fu assegnata alla trib� Clustumina. La decadenza definitiva del luogo fu determinata - oltre che dallo spostamento del tracciato principale della Flaminia verso la pianura spoletina, e di conseguenza dall�abbandono del ramo �carsulano�- anche da eventi naturali di grave portata, fra cui un forte movimento tellurico che provoc�, tra l'altro, il crollo di alcune doline sulle quali erano impostati molti edifici pubblici e privati e che rese inospitale un sito, gi� fortemente depauperato. Carsulae non � menzionata come sede episcopale; l'unica presenza cristiana consiste nella trasformazione di un edificio romano nella chiesa di San Damiano, sede di un piccolo convento di monache.


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