di Augusto Martellini
Non erano in molti a conoscere quel sito
romano posto sulla direttrice dell�antica via Flaminia, nei pressi di
San Gemini, n� erano in tanti a frequentare il nascente Centro tecnico
remiero alle porte del paesino di Piediluco. I pi� fortunati trovavano
alloggio nella Parrocchia, dove il parroco, nelle ore libere, quando gli
atleti riposavano, si intratteneva per una partitina a scopa con i
tecnici. Ma lui, quel triestino sempre attento ai temi remieri ed amante
della storia e dell�arte, che collaborava con il quotidiano Il Piccolo e
ad ogni successo degli equipaggi friulani chiamava i presidenti dei
circoli per far issare la bandiera sul pennone pi� alto in segno di
giubilo, un giorno, in una mattinata di pausa di una competizione, mi
disse: �Tu hai la macchina. Se mi porti, andiamo a vedere un�antica
citt� romana qui vicino. Sono sicuro che ti piacer� anche a te�. Detto,
fatto. Ci informiamo come andare a San Gemini ed arriviamo facilmente
sul luogo, dove qualcuno, molto restio, ci dice che ci sono vecchie mura
che da anni stanno provando a riportare alla luce. Non c�era un cane
tutt�intorno. Scendiamo e c�incamminiamo tra l�erba e, tra il mio sommo
stupore, su antiche strade selciate del periodo romano. Il caro amico
Costante Auria, che fu tra i primi soci dell�AGICC, sfila di tasca un
foglio e mi fa da Cicerone, come se conoscesse la zona e quelle vestigia
a menadito. Ci dirigiamo sui siti principali di quell�antico
ritrovamento, scoprendo l�alto grado di organizzazione e di civilt� che
avevano rappresentato per le truppe romane quei luoghi. No, non mi sono
pentito di quella gita; anzi, la ricordo con tanto piacere, cos� come mi
� caro riportare alla mente una persona (un giornalista) molto vicino al
mondo del canottaggio, qual�era Costantino. I tempi sono cambiati, la
frenesia delle tante gare di ogni manifestazione non lascia margini ad
escursioni culturali, ma invito chiunque a visitare l�antica Carsulae.
Non ve ne pentirete!
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