Campionati Nazionali Universitari: intervista al vice-Presidente FIC Dario Crozzoli

Il vice-Presidente FIC Dario CrozzoliTroviamo un posto all�ombra sotto gli alberi su questo campo riscoperto di San Giorgio di Nogaro, e affrontiamo con Dario Crozzoli, vicepresidente vicario della Federcanottaggio l�argomento del giorno.
Siamo ai CNU (per la prima volta nel Friuli Venezia Giulia): il canottaggio universitario.
Che cosa ne pensa Dario Crozzoli del canottaggio universitario?
Il canottaggio universitario a livello internazionale � molto seguito. Nei paesi anglosassoni, uno studente che non sa vogare � come non possedesse la patente di guida.
Il remo universitario negli Stati Uniti come in Gran Bretagna affonda le radici nelle tradizioni dei Colleges e delle Universit�. E� un po� il contrario che da noi. L� il canottaggio lo si impara e si gareggia nelle strutture scolastiche, e poi si approda per gradi alle squadre nazionali. In Italia prima si impara a remare nelle societ�, si fanno le gare, si entra magari in nazionale, e solo successivamente si approda al canottaggio universitario.
Che cosa fa la FIC per il remo universitario?
Nella politica di investimenti che sta attuando la Fic, oltre all�Adaptive Rowing, il canottaggio femminile ed il Coastal Rowing, esiste l�interesse ad avere un occhio di riguardo anche per il canottaggio universitario, che ha molteplici scopi, non solo quelli del raggiungimento di risultati, ma il recupero e l�utilizzo di atleti, che una volta passati senior, ed iscritti ad una Facolt�, per mancanza di tempo, ma non di passione, abbandonano. Il canottaggio perde una sua ricchezza acquisita nel tempo.
Quali gli obiettivi?
E� fondamentale il recupero ed il mantenimento di questa schiera di vogatori, attraverso i CNU, come i mondiali universitari, le Universiadi, come tutte quelle gare internazionali per gli studenti, che rappresentano un�occasione di confronto ma anche di divertimento e di realizzazione del canottiere.

Maurizio Ustolin

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