Don Angelo Villa:
il ricordo del Presidente FIC Renato Nicetto

Il ricordo di Don Angelo attraverso le parole appassionate del Presidente Federale Renato Nicetto

Don Angelo Villa premiato da Gian Antonio Romanini e da Renato NicettoDon Angelo non me ne vorr� se, pur inspirato dalla grande stima con cui ho sempre accompagnato le sue gesta, non riuscir� a dare alla sua immagine quell�impronta caratterizzante la sua presenza nel nostro mondo remiero.

Il lago d�Orta vede Angelo gi� bimbo, aveva un anno, proveniente da Milano dove lanci� le sue prime grida, chiss� se erano gi� i primi segnali di grande carisma avvolto da un�enorme umanit�, come affior� pi� tardi, nella vita di tutti i giorni.

Assaporata la bellezza del lago, le limpide giornate dove il sole riverbera i suoi raggi luminosi, Angelo opta per il seminario di Miasino. Passa il tempo, e con un salto tra un lago e un altro, campi verdi e maestose cime, eccolo ad Arona viene consacrato sacerdote.

Siamo nel 1954 e don Angelo Villa prende possesso del suo primo mandato di parroco a Cursolo-Orasso in valle Cannobina. Dotato di grande comunicativa verso i giovani ha modo di trovarli attorno numerosi e con essi le loro famiglie.

Si scende, da circa 1000 metri ai 400 a Ramate, seconda tappa parrocchiale: qui don Angelo costruisce l'asilo e fa nascere una squadra di calcio.

� questa una fase significativa, una prima importante presa di coscienza del ruolo sociale dello sport che, unito al mandato di apostolo cristiano, possa contemplare un momento veramente importante verso quel nutrimento spirituale che unisce tutti noi nell�amore verso il prossimo.

Ritornato all'Isola di S. Giulio nel 1985, sacerdote itinerante al servizio di tutta la comunit�, don Angelo aveva trovato sfogo al suo spirito sportivo con la nascita, nel 1963, della Canottieri Lago d�Orta dove troveranno ospitalit� tanti giovani, alcuni dei quali attraverso questo nobile sport raggiungono il traguardo di Campioni Mondiali, come Stefano Basalini, Paolo Pittino e Irka Vlcek. La grande soddisfazione di don Angelo � evidente, quando trova il modo di parlare dei suoi campioni. Tra questi ha una particolare dedizione verso gli olimpionici fratelli Abbagnale ai quali dedica la sua assistenza spirituale.

Riunire campioni del remo di ieri e di oggi, non solo di canottaggio, lo rendono felice, entusiasta, vitale, tanto che la sua presenza, legata sempre al momento religioso, riesce a condurre nella sua scia anche l�anima pi� sprovveduta.

Un movimento ecumenico, di sportivi, di alpini, di religiosi, di infermi, di uomini, di aria, di cielo, di terra, di acqua, non ha sosta, ma proprio l�elemento pi� caro, l�acqua tanto amata del suo lago che si infrange attorno a Isola, interrompe la presenza terrena di don Angelo.
Richiamato dal Grande Canottiere a sollevare le anime del Paradiso, lascia un indimenticabile ricordo che alegger� ovunque, sulle onde tagliate dalle prue delle imbarcazioni dei suoi canottieri.

Renato Nicetto

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