TORINO,
8 febbraio 2007 - La societ� si evolve di continuo
adeguandosi alle singole esigenze delle persone che la
compongono e lo sport, che ne � parte integrante, non n'�
rimasto immune. Da tempo, in quasi tutte le discipline
sportive, si riscontra infatti la presenza attiva dei
diversamente abili e, dal 2003, anche il canottaggio ha
aperto loro le porte con la categoria Adaptive.
Un mondo, quello degli Adaptive, che, a parte alcuni
appuntamenti nazionali come la regata di Torino, i
campionati Italiani ed alcuni appuntamenti internazionali,
si ritrover� compatto ai Campionati Mondiali di fine agosto
a Monaco dove sono in palio anche le qualificazioni per i
Giochi Paralimpici di Pechino 2008 ai quali anche il remo �
stato inserito per la prima volta fra le gare ufficiali.
Domenica 11 febbraio a Torino in barca scenderanno in molti
e formeranno ben 6 �quattro con� LTA ed altre barche di
singolo TA in rappresentanza dei circoli remieri Armida,
Gavirate, Aniene, Cus Torino, Caprera, Flora, Varese e
Monate.
Alla vigilia della 4� Prova del Campionato Italiano di Gran
Fondo abbiamo voluto sentire Paola Grizzetti, gi�
olimpionica a Los Angeles 1984 in quattro di coppia, una
delle protagoniste della crescita del settore Adaptive:
impegno che condivide con Renzo Sambo, campione olimpico in
due con ai Giochi del Messico 1968 insieme a Primo Baran.
Con Paola, moglie del plurititolato azzurro Giovanni
Calabrese, medaglia di bronzo in doppio ai Giochi olimpici
di Sydney 2000 - con lui segue le sorti tecniche e
agonistiche della Canottieri Gavirate -, cerchiamo di
conoscere meglio questo settore che � sempre pi� presente
nel panorama remiero nazionale ed internazionale.
- Paola ci racconti la sua avventura con gli Adaptive.
�A dire il vero mi sento in difficolt� perch� non �
usuale raccontare il lavoro che faccio come allenatrice
nella mia societ� che coincide anche con l'attivit� con i
disabili. Un'attivit� che a Gavirate � oramai quotidianit�
ed ha per me la stessa importanza di tutte le altre
categorie�.
- Entriamo pi� nello specifico, le va?
�Bene, tutte le attivit� che svolgo richiedono impegno e
dedizione. Negli Adaptive questo � davvero bello proprio per
il numero d'iscritti che abbiamo poich� sono ormai una
trentina e ci� mi d� grandissima soddisfazione perch�
significa che in societ� si trovano bene. Ed � proprio
quello che volevo dando loro la possibilit�, attraverso lo
sport, di integrarsi con gli altri sperimentadosi in uno
sport di grande nobilt� e tradizione come il canottaggio�.
- Oltre che allenatrice lei ricopre anche un importante
ruolo a livello dirigenziale. Quale?
�Il ruolo che ricopro in Federazione, come responsabile
tecnico, mi pone in una posizione diversa, il risultato
ottenuto dopo solo quattro anni di attivit� � stato a mio
avviso pi� che positivo. Da aggiungere anche che
l'inserimento del canottaggio Adaptive alle prossime
Paralimpiadi di Pechino 2008, grazie ai risultati ottenuti
ai Mondiali di Gifu 2005 e le finali con 3 equipaggi su 4 a
Eton nel 2006, mi conforta e mi d� lo stimolo a lavorare con
determinazione al fine di ottenere a Monaco 2007 il maggior
numero di barche qualificate per Pechino. Anche nei
confronti del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) ci siamo
presentati bene e questo mi rende orgogliosa�.
- Il suo staff � formato da persone che condividono
questo stesso obiettivo, cosa chiede per� alle Societ�
italiane e agli operatori di questo settore per sviluppare
ulteriormente il mondo Adaptive?
�Il lavoro con gli Adaptive � condiviso con Renzo Sambo.
Con lui mi trovo molto bene a lavorare, poi c'� Piero Poli
che, oltre ad essere con me classificatore, � anche il
nostro medico. Ci piace lavorare in sintonia proprio perch�
vediamo che giornalmente il gruppo Adaptive cresce e gli
atleti sono sempre pi� volonterosi, agguerriti e motivati.
Alle societ� remiere mi piace raccomandare l'apertura delle
porte sociali a tutte le persone con difficolt�, siano esse
giovani o meno giovani. A coloro che, invece, operano con
atleti disabili di non andare alla ricerca di atleti
probabili paralimpici, o comunque con ottime capacit�
fisiologiche e funzionali, perch� la vera soddisfazione non
� data solo dal risultato ottenuto nelle competizioni ma
dall'espressione felice e soddisfatta delle famiglie
nell'aver scoperto per i loro figli un nuovo mondo sportivo
nel quale trovino motivazione e gioia di vivere�.
ADAPTIVE ROWING, UNO SPORT
PARAOLIMPICO
Descrizione Generale
L�Adaptive Rowing � il canottaggio di coppia o di punta
destinato ad atleti portatori di una disabilit� che
rientrano nei criteri descritti nel regolamento di
classificazione di questa disciplina. Il termine �Adaptive�
sta a significare che l�equipaggiamento viene�adattato� per
rendere possibile la pratica di questo sport, e non che lo
sport viene �adattato� alle esigenze dei praticanti.
Ad oggi, nell�ambito della FISA, la Federazione
Internazionale di Canottaggio, l�Adaptive � praticato da
atleti di 24 nazioni. E� stato introdotto nel 2005 nel
programma Paraolimpico e ai Giochi olimpici di Pechino 2008
far� parte per la prima volta del programma ufficiale delle
gare.
L�Adaptive Rowing � aperto ad atleti maschi e femmine ed
attualmente � suddiviso in quattro classi di barche che gi�
fanno parte del programma dei Campionati del mondo: LTA4+,
TA2x, AW1x, AM1x. Le specialit� del
LTA4+ e del TA2x sono aperte ad equipaggi misti (uomini e
donne). Le gare si disputano su una distanza di 1000 metri
per tutte e quattro le specialit� (sebbene fino ai
Campionati del mondo del 2005 la specialit� del LTA4+ sia
stata corsa sulla distanza dei 2000 metri).
Storia
La FISA ha introdotto l�Adaptive Rowing a livello di
Campionato del Mondo nel 2002 ai Campionati iridati
di Siviglia, Spagna, dove 38 atleti hanno gareggiato nella
specialit� del singolo e del quattro con. Da allora questo
sport ha continuato a svilupparsi fino ad avere quattro
classi di imbarcazioni in occasione dei Campionati
mondiali di Milano 2003. Nei successivi
Campionati del mondo Senior e Junior di Banyoles,
Spagna, del 2004 si � registrato un numero di partecipanti
che era salito a quota 66. Mentre nel 2005 a Gifu (Giappone)
hanno preso parte 42 atleti in rappresentanza di 10 Nazioni,
che hanno gareggiato su 15 imbarcazioni; ai Mondiali 2006 di
Eton (Gran Bretagna) hanno partecipato invece 96 atleti di
16 Nazioni che hanno gareggiato su 41 imbarcazioni.
Descrizione della Competizione
Attualmente l�Adaptive Rowing ha quattro classi di
barche (specialit�) che sono adattate secondo i diversi tipi
di disabilit�.
LTA4+ (quattro con)
LTA (Legs � Trunk � Arms) significa l�uso di
tutto il corpo: gambe, tronco e braccia. Pertanto non
vedenti, amputati ad un arto od altre minime disabilit�
fisiche ed inoltre i disabili mentali.
La gara si svolge su una distanza di 1000 metri (dal 2006,
precedentemente era di 2000 metri); il sedile � scorrevole e
l�imbarcazione � mista (2 uomini, 2 donne).
TA2x (doppio)
TA (Trunk � Arms) specifica l�uso solo di
tronco e braccia: perci� quanti non hanno l�uso delle gambe
o gli amputati a tutti e due gli arti inferiori. La gara si
svolge su una distanza di 1000 metri; il sedile � fisso e
l�imbarcazione mista (1 uomo, 1 donna).
AM1x (singolo maschile)
AW1x (singolo femminile)
A (Arms) significa solo uso delle braccia:
tutti coloro che hanno subito lesioni alla colonna
vertebrale e compromesso l�uso delle gambe e del tronco. La
gara si svolge su una distanza di 1000 metri; il sedile �
fisso. Il singolo � diviso fra uomini e donne, ma finora vi
avevano gareggiato solo maschi.
Equipaggiamento e tecnologia
Lo scafo delle imbarcazioni per l�Adptive Rowing �
identico a quello delle imbarcazioni da canottaggio. Le
imbarcazioni sono equipaggiate con speciali sedili che
variano a seconda della disabilit� dell�atleta. Ad oggi non
ci sono altre specifiche prescrizioni riguardanti il sedile
ad eccezione delle seguenti: il LTA4x ha il sedile
scorrevole; le altre tre imbarcazioni hanno il sedile fisso.
Il TA2x ha un sedile che offre un �supporto supplementare�;
il AW1x e il AM1x sono equipaggiate con un sedile che offre
un �appoggio posturale� a quegli atleti che hanno il
bilanciamento della seduta non stabile ( es. menomazione
della spina dorsale, paralisi celebrale). Questo permette
che la parte superiore del corpo abbia un appoggio e sia
mantenuta in una posizione fissa.
Le barche pi� piccole sono equipaggiate con sistemi di
galleggianti chiamati �pontoons�, che agiscono da
stabilizzatori e che vengono fissati agli scalmi della barca
per garantire un ulteriore bilanciamento laterale.
I remi usati sono uguali per forma e per caratteristica a
quelli del canottaggio. |