AMSTERDAM, 2 agosto - L��urlo� percuote le grandi
vetrate e rimbalza al centro della sala, uno sparo
assordante nel buio che � fuori dell�A4 Schiphol, l�hotel
�soviet style� che ospita la squadra italiana ai Mondiali
Juniores � gi� avvolge Amsterdam. Un �Italia� gridato di
petto, come il do dei grandi tenori, che scuote persino un
vecchio lupo delle otto corsie mondiali come il presidente
Nicetto, stretto fra i due capitani azzurrini Camilla Espa�a
e Bruno Rosetti; entrambi classe 1988, l�anno in cui ai
Giochi Olimpici di Seul i remi tricolori vinsero due
medaglie d�oro e Galeazzi rischi� l�infarto in diretta tv
quando la punta del 2 con della Germania Est per un attimo
sopravanz� quella degli Abbagnale.
Ieri sera, alla consegna dei body azzurri agli 11 nostri
equipaggi, al tradizionale �urlo� azzurro si � sono aggiunte
anche le note del�Inno di Mameli, cantato � con la destra
premuta sul cuore � dai quaranta vogatori azzurrini, i
tecnici di settore, la team-manager Monica De Luca e i
consiglieri nazionali Cannone, Guerrieri, Zangla.
�Adesso tutti a riposare. E dormite sodo: le gare si
vincono in acqua, non rimuginandole con la testa sul cuscino
la sera prima�, ha infine dato il rompete le righe
Claudio Romagnoli, caporeparto dei pompieri di Cremona e
allenatore �chef des equipes� in attesa dell�arrivo del
Commissario Tecnico federale Beppe de Capua. �In gara
fateci vedere quello che siamo riusciti a trasmettervi dei
quattro punti cardinali del bel remare: tecnica, grinta,
determinazione e stile�.
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