BOSBAAN, QUANDO LE TRIBUNE ERANO SUL TIR DEL CACIO

di Enrico Tonali

Doveva aver pistato a lungo sulla Rotta del Pecorino; poi, sfiatato e col pianale cigolante, era stato trasferito al Bosbaan a fare da tribuna mobile. Anche oggi gli importatori nordamericani del saporito formaggio della Campagna Romana si fidano poco delle spedizioni dirette dall�Italia, sia per la qualit� del prodotto che per la puntualit� degli arrivi; cos� che da anni sono gli olandesi a far da tramite: i loro tir vengono nella Capitale, caricano il pecorino migliore e lo trasferiscono nei magazzini di Amsterdam e Rotterdam. Da l�, prima scelta e senza ritardi, il piccante cacio dei Sette Colli parte per gli USA.
Quando, nell�estate del 1968, un gruppo di aspiranti allenatori italiani si affacci� sul bacino artificiale del Bosbaan c�era uno di quei �bilici� della Rotta del Pecorino che andava su e gi� lungo il campo di gara, con il grande cassone trasformato - da tubolari e tavole � in tribunetta mobile, sempre zeppa di un�ottantina di spettatori: con mezzo dollaro seguivi passo passo una gara, dalla partenza all�arrivo, e poich� quel fine settimana sulle acque di Amsterdam gareggiava anche la flotta azzurra, gli aspiranti trainer nostrani prosciugarono tasche e gola per incitare dal camion le barche italiane.
Quel Corso Allenatori era stato organizzato � su input dell�allora segretario generale FIC Enrico Chiaperotti, anche arbitro e dirigente del Ferroviario Roma � da Paolo d�Aloja (poi presidente federale ed innovatore del remo nostrano) e Lello Bastoni (gi� canoista olimpico e dipendente CONI) - in modo eccellente, con un ciclo biennale di lezioni ed accessi in Italia e all�estero: vi parteciparono sia apprendisti stregoni (Umberto Armenia, Filippo Bonifacio, Enzo Bruno, Piero Castagnini, Salvatore Ibba, Fabrizio Malgari, Giuliano Mandriota, Mario Mengotti, Matteo Montesano, Gilberto Moretti, Cesare Osio, Orlando Parmiggiani, Giancarlo Poggianella, Alessandro Salvini, Giorgio Sartori, Enrico Tonali) che tecnici gi� esperti (Bruno Bianchi, Ettore Bianchi, Nazzareno Simonato, Francesco Dapiran, Vincenzo Prina, Angelo Porcaro) che in Olanda seguirono uno stage sul training nei Paesi Bassi, tenuto dal prof. Wartena.
Purtroppo i futuri mister del remo compresero bene, quella volta ad Amsterdam, che - tra il dire teorico del canottaggio a tavolino ed l�applicazione pratica di quello in barca - la differenza � notevole. Infatti, dopo aver gareggiato zoppicando nei mesi precedenti a Duisburg e Lucerna, la flotta azzurra sul Bosbaan - nonostante le assidue cure degli allenatori di specialit� � nel 1968 semiaffond�. Ad una manciata di settimane dal lungo volo che avrebbe portato l�Italia ai Giochi Olimpici di Citt� del Messico il resoconto della riunione del Consiglio Federale - riunito per l�occasione sulle rive del Bosbaan � rammentava, pi� che un verbale, un certificato di morte presunta: �Dai confronti internazionali � emerso l�alto livello degli stranieri che non trova riscontro nei nostri equipaggi, eccezion fatta per il 2 con del Ferroviario Treviso�. Da tener presente che anche quest�ultima barca (Baran, Sambo, tim. Cipolla) non aveva davvero brillato sulle acque olandesi, giungendo quarta nelle finali del sabato e settima in quelle della domenica, con distacchi dai vincitori (gli implacabili beniamini locali Van Nes e Suselbeck, gi� iridati 1966 della specialit�) oscillanti fra i dodici ed i venti secondi. Ci� nonostante, soprattutto in virt� del titolo di Campione d�Europa conquistato l�anno precedente a Vichy, il 2 con dei trevigiani venne ugualmente proposto al CONI per la partecipazione olimpica al Messico, dove Baran e Sambo riuscirono a piegare in finale Van Nes e compagno battendoli per 2 secondi. A proposito di titoli continentali, la pi� eclatante impresa azzurra sul Bosbaan rimane quella del 4 senza della Moto Guzzi, ancora una volta vincitore dell�alloro europeo nel 1954: allenata da Angelo Alippi e con capovoga Giuseppe Moioli, la barca delle aquile di Mandello conquist� in dieci anni � fra il �47 ed il �56 � per cinque volte questo Campionato open (aperto a tutti Continenti), oltre al successo olimpico di Londra 1948.
Sul traballante tir del cacio trasformato in tribuna mobile, i futuri allenatori italiani ricevettero in Olanda un�altra piccola lezione di stile, da affiancare a quelle tecniche, eccellenti, che tenne loro mr. Wartena. L�intransigente �bigliettaio� del tir (un glabro universitario di Amsterdam con la giacchetta del club scolorita ed infeltrita da chiss� quante sbrodolanti sbevazzate di birra), dopo un paio d�ore di pesante servizio, venne sostituito da un compagno al quale pass� cassa ed incombenze; andandosi poi a godere � sedendosi pure lui sulla tribunetta mobile � un meritato riposo e le ultime gare. Ma prima, tir� fuori di tasca il portamonete e diligentemente pag� il biglietto.


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