LUCERNA, 8 luglio - �Il vincitore della medaglia Thomas
Keller 2006 per �una carriera esemplare nel canottaggio�,
Agostino Abbagnale, � stato uno dei pi� grandi rematori
italiani a livello mondiale�. Il commentatore
della BBC e scrittore Martin Cross descrive cos�
l�atleta Abbagnale.
�Una grazia eccezionale, potere e dinamismo trasudano da
ogni poro della pelle di Agostino Abbagnale. Tutte qualit�
uniche che il tranquillo figlio di un coltivatore di Napoli
aveva e grazie alle quali sapeva trasformare una buona barca
in una barca eccezionale. I suoi compagni di barca e anche i
suoi avversari sapevano che dietro il suo silenzio esteriore
vi era qualcuno che sapeva fare paura, che sapeva combattere
la malattia e che ha saputo vincere tre medaglie d�oro ai
Giochi Olimpici�.
Poco prima dei Giochi Olimpici di Seul 1988, tra gli
allenatori cos� come tra i rematori si bisbigliava riguardo
al fatto che gli italiani avessero messo su un quattro di
coppia straordinariamente veloce, come mai si era visto al
mondo. Quando la gente chiedeva perch� la barca fosse cos�
veloce, semplicemente veniva risposto:�Seduto a capovoga c��
il migliore dei fratelli Abbagnale, Agostino�.
Nel 1988, Agostino, il pi� giovane dei tre fratelli, gi�
vantava una medaglia d�argento conquistata nell�otto, ma il
margine di miglioramento del trionfo del suo quattro a Seul,
� stato tuttavia eccezionale. Ha fatto di quello
l�equipaggio del momento e ha posto un nuovo standard nella
gara che si stava svolgendo.
Davide Tizzano, amico di Agostino e suo compagno di barca ha
spiegato:� Siamo stati insieme soltanto 100 giorni ma remare
dietro Agostino � stato qualcosa di veramente speciale.
Quella di Seul � stata la gara pi� facile della nostra vita,
la sensazione era buona e senza fatica�.
Dopo la cerimonia di premiazione Agostino, che solitamente
si tirava indietro al consueto bagno, � stato cos�
sopraffatto dalla felicit� che si � tuffato con i suoi
compagni per festeggiare. Sfortunatamente nel tuffo, �
piombato sopra Tizzano facendogli cadere la medaglia che
teneva in mano, mentre il suo compagno lo aiutava a
raggiungere la riva. �Sai, sono occorsi due giorni ai
sommozzatori per ritrovare la mia medaglia�, racconta
Tizzano.
Dopo
Seul i due si sono separati fino a ritrovarsi di nuovo
insieme in squadra nel 1996, la vita aveva in serbo per loro
storie diverse. Tizzano aveva fatto parte di un equipaggio
all�America�s Cup di vela mentre Agostino continuava a
resistere e combattere contro la tromboflebite, un�
infiammazione ad una vena che causa la formazione di grumi.
Questo lo ha forzato lontano dallo sport per cinque anni.
Ma quando i due uomini si sono ritrovati per gareggiare in
doppio nel 1996 � stato come se non si fossero mai lasciati.
Tizzano ricorda che sin dalla prima uscita �la sensazione
era la stessa del quattro di Seul. Ma lo stile della loro
medaglia d�oro di Atlanta � stata un'altra cosa: �Quella
gara � stata molto, molto dura�, ricorda Tizzano.
Tra le imbarcazioni italiane di quelle Olimpiadi il doppio
di Agostino � stato l�unica a dare spettacolo. Il motivo,
dice Tizzano, non era difficile da capire:� Facevamo un
programma diverso rispetto al resto della squadra. La
mattina facevamo lo stesso allenamento ma nel pomeriggio
andavamo via e facevamo le nostre cose da soli�.
Senza dubbio un allenatore che non
fosse stato il dottor Giuseppe La Mura, suo zio materno, si
sarebbe sentito frustrato davanti ai modi di fare di
Agostino che si rifiutava di parlare della gara fino ad un
attimo prima del via. Ricorda ancora Tizzano: �Se cercavo di
parlare di tattica con lui mi diceva di stare tranquillo. Il
solo momento in cui parlavamo di tattica era durante
l�appello, giusto prima che la gara iniziasse.�
Tra Atlanta e Sydney, Agostino ha raccolto altri due ori
iridati nel quattro di coppia e nel 2000 ha vinto la sua
terza medaglia d�oro olimpica, questa volta sul carrello del
prodiere quando ormai aveva 34 anni. Si era gi� guadagnato
il rispetto totale dei suoi compagni.
La stima nei suoi confronti era evidente grazie al continuo
rispetto mostrato dopo le ingiustificate accuse mosse contro
di lui e contro molti atleti azzurri di vari sport subito
dopo le Olimpiadi. Il direttore tecnico della squadra
italiana Giuseppe La Mura sottoline� la ridicolezza
nell�accusare Agostino di fare uso di droghe particolari
durante l�assunzione degli anticoagulanti che assumeva
giornalmente: �Assumere sostanze illecite avrebbe
significato il suicidio per lui, la combinazione sarebbe
stata letale.�
Sono state le condizioni della trombosi di Agostino, che �
sopraggiunta di nuovo nel 2004, ad obbligarlo a non
gareggiare con la squadra italiana nelle Olimpiadi di Atene.
Il suo vecchio compagno, Tizzano non ha dubbi: �L�unica gara
del due con dei fratelli Giuseppe e Carmine Abbagnale di cui
si parla � quella in cui persero l�oro alle Olimpiadi di
Barcellona del 1992. Ma Agostino ha fatto molto meglio, lui
� riuscito a vincere tre medaglie d�oro Olimpiche.�
La medaglia a 18 carati �Thomas Keller�, la pi� alta
onorificenza del canottaggio mondiale, sar� consegnata ad
Agostino Abbagnale da Dominik Keller, figlio di Thomas
Keller, a lungo presidente della Federazione internazionale,
domenica 9 luglio alle 13,00 durante le finale della Coppa
del Mondo di Canottaggio di Lucerna.
FONTE: FISA |