GAVIRATE, 1 luglio - Si chiama Adaptive Rowing ma fa rima con
passione, caparbiet� e amore per il canottaggio. E� il
superare le difficolt� della vita attraverso lo sport. E� il
coraggio di chi lo pratica e coraggioso � chi lo fa fare.
Sembrerebbero luoghi comuni ma chi cos� pensa dovrebbe
essere stato presente a Gavirate oggi pomeriggio tra le
13,30 e le 15 per assistere al 1� Campionato italiano di
canottaggio per i diversamente abili.
E allora signori� gi� il cappello davanti a questi uomini e
donne che sono riusciti ad imparare un movimento come quello
della voga, star seduti su una barca in mezzo all�acqua
cercando un movimento sincrono con i compagni e nel contempo
far di tutto per vincere la gara.
Non puoi capire appieno
il significato di questa manifestazione se non scendi tra di
loro sul pontile, se non vedi di che cosa sono capaci di
fare gli atleti dell�Adaptive, ma soprattutto l�entusiasmo
che ci mettono nel remare,
la genuina felicit� di aver portato a compimento il
percorso.
Le parole del profano come
me vengono presto coperte da quelle di Paola Grizzetti, la responsabile nazionale della squadra
di Adaptive, che al termine del campionato, in un soleggiato
sabato pomeriggio di luglio, alla mia prima domanda
scontata, risponde e poi parte come un fiume in piena e si
racconta.
Che cosa ha spinto una olimpionica come te a dedicarsi all�Adaptive
Rowing? Posta la domanda mi d� del cretino al vedere il suo
sorriso ironico. Ma quante volte gliel�avranno chiesto? �Ho
sempre creduto fosse giusto dare la possibilit� ai
diversamente abili di praticare il nostro sport�, risponde.
�Poi, avendo in famiglia
una campionessa come mia sorella, che a causa di un
incidente per un periodo ha dovuto lasciare il canottaggio,
ho pensato proprio partendo da lei e da altri atleti della
zona di costituire un equipaggio di Adaptive. Come chiedere
ad un disabile di provare il canottaggio? Come agli altri. E
la risposta � quasi sempre entusiasta.
Alla Canottieri Gavirate
sono circa una trentina
di disabili che praticano la voga su circa una cinquantina
in tutta Italia. Abbiamo dovuto adeguare alcuni spazi, ma
ora anche gli atleti dell�Adaptive si allenano assieme agli
altri e nonostante siano molto autonomi sono aiutati senza
problemi dai normodotati�.
�Anche per le imbarcazioni � continua - non ci sono stati
grosse difficolt�. Abbiamo adattato quelle che gi� avevamo.
Per alcuni tipi di disabilit� usiamo barche (yolette o cano�)
che hanno minori problemi
di equilibrio. Abbiamo lanciato un Progetto di solidariet�
con l�Istituto Comprensivo di Gavirate. Pensa che per
l�acquisto di una Gig (yoletta con il banco voga in linea) i
ragazzi delle medie, per contribuire in qualche modo anche
loro all�acquisto, hanno venduto per alcuni giorni panini di
Nutella preparati a casa. E� stato istituito un concorso
all�interno del Comprensivo ed ha vinto uno splendido
disegno raffigurante il lago di Gavirate, con
un�imbarcazione a otto ed il Monte Rosa sullo sfondo. Una
bella soddisfazione�.
Ma oltre alla Gavirate, chi pratica il canottaggio per i
diversamente abili? �Chi non lo pratica vuol dire che non ha
interesse a farlo perch� non � necessario essere una grossa
societ�. Si stanno muovendo verso l�Adaptive: l�Aniene a
Roma, l�Armida ed il Cus Torino, gli Ospedalieri a Treviso,
tutti con fior di allenatori.
Qui a Gavirate gli
allenamenti sono portati avanti da me e da quattro ragazzi
delle superiori che stanno per superare il primo gradino
della carriera di istruttore, ma che grazie a questo tipo di
attivit� (1 ora al giorno), guadagnano il credito formativo.
A Gavirate il prossimo
mese ci sar� il primo raduno selettivo in vista del
Campionato del mondo di Adaptive che si terr� ad Eton in
Inghilterra nei stessi giorni del Campionato assoluto e Pesi
Leggeri, e chi oggi hai visto in acqua vi parteciper� per
cercare di guadagnarsi un posto in nazionale. Un po� di pi�
pazienza, un po� di pi� tempo, ma alla fine la straordinaria
soddisfazione di aver avviato al canottaggio uomini e donne
che dallo sport del remo trarranno un beneficio non solo
fisico�. |