Diario da Bled
Domenica 25 giugno 2006

E� stata un�occasione molto piacevole rientrare anche se solo per pochi giorni in squadra nazionale juniores dopo tanto tempo. E l�internazionale di Bled � stata l�occasione per fare un salto indietro di una decina d�anni, ed anche se le persone non sono le stesse, il clima � rimasto identico. Professionalit� sul campo di gara e nei rapporti con gli atleti, stretta collaborazione tra tutti i tecnici, uno schietto e scanzonato rapporto extra canottaggio. A menare le danze sono loro due: il capo ed il putto e tutto ruota attorno agli sfott� di questi due personaggi di rara disponibilit� verso tutti e competenza. A turno poi tirano dentro tutti quanti nel loro repertorio di genuine prese in giro nate dal fare quotidiano.

A tavola.

Una delle maledizioni di queste trasferte � sempre stata �la tavola. Dopo che �ruschi� tutto il giorno campo-di-gara-albergo-campo-di-gara, arrivi a pranzo o a cena che ti siedi a tavola e�divori. S�. Non ditemi che quello sia un comune mangiare� quello � divorare a quattro palmenti� Mentre il problema comune a tutti (o quasi tutti�) gli allenatori a casa � �LA DIETA! La famigerata dieta! Invece quando sei in trasferta, adduci vari pretesti che portano a che cosa? Ad avere la bocca piena�
Ok�Ok� ci sono i pi� bravi.
Anche a Bled c�erano:

c�� stato chi si � fatto chiudere in camera per tutta l�ora del pranzo, e poi � sceso/a con non chalance all�ora della partenza per il lago;
chi invece � andato a correre per poi sedersi a tavola senza rimorsi. Dicono che questo gruppetto di temerari a met� giro del lago � stato visto fare l�autostop per tornare in albergo.

Ma mentre a pranzo o a cena � il cameriere che ti porta il pasto in tavola, la colazione�� a buffet�
In questi quattro giorni a Bled, all�Hotel Krim si � visto di tutto. Ed attenzione, non sto parlando soltanto degli atleti ed allenatori italiani�
Tutti, e dico�tutti�ci cascano.
Uova con il bacon, uova alla coque, salumi e formaggi, pane burro e marmellata, miele, nutella, frutta, yogurth, succhi di arancia, limone, mirtillo, te, caff�, cioccolata, latte. Ce n�� per tutti i gusti ed apposta per questo, tutti provano tutto.
C�� anche in questi casi il MORIGERATORE. Il primo giorno guardando schifato il piatto del vicino ha chiesto: ma tu a casa�mangi tutta �sta roba? Risposta: No. E� appunto per questo che lo faccio qua.
Nel tavolo vicino, e non erano italiani� Ad un paio d�ore dalle finali un atleta si � riempito il piatto con delle salsiccette tipo wurstel che avevano assunto la forma piramidale messe una sotto l�altra. Dopo pochi minuti erano state spazzolate. Pazzesco�

Il novizio

In squadra nazionale c�� sempre un allenatore di primo pelo. Ed anche in Slovenia c�era: Davide, un simpatico genovese che mi sono ritrovato come compagno di stanza. Eh s�, perch� questi adorabili cinquantenni, sono come i ragazzini in trasferta e li senti nella hall dell�albergo: io vado con tizio� io con caio� E cos�, mai visto n� conosciuto mi sono ritrovato con Davide. Non ho nessun tipo di remore, anzi, mi fa piacere far la conoscenza con questi giovani appassionati del canottaggio. Soprattutto quando si alzano un�ora prima del previsto e fissando la finestra fanno stretching� o ti fanno domande del tipo �ma tu�che risultati hai fatto? Cosa hai vinto? Poi quando vieni a sapere che � esperto di shiatsu, ma in societ� taglia anche i capelli agli atleti� Beh, per l�espressione del viso ed il modo di fare � stato deciso che assomigliava a Ceccherini l�attore, per cui il Cecca era lui, il Davide mio compagno di stanza. Appassionato fotografo. Poi l�ultima sera ha insistito che guardassi le foto nella sua digitale. Bisogna dargli atto, � riuscito a cogliere delle immagini davvero interessanti. Foto di canottaggio nella sua macchina per� ce n�erano ben poche. In cambio avvenenti signorine che prendevano il sole sui pontoni del campo di gara. Beh, quelle si che c�erano! Pazzesco�


Il dopo cena

Dopo cena. Dopo i fatidici �due passi� dei ragazzi. Dopo la riunione giornaliera. Dopo tutto questo insomma, c�� il momento di relax dell�allenatore davanti una �gazzosa� o un piccolo (e sottolineo piccolo) gelato. In rare�rarissime occasioni� Dicono sia successo solo una o due volte negli ultimi cinquant�anni, qualche allenatore, essendo gi� passate abbondantemente le due ore dall�ultima cosa ingurgitata, beh� decide di introdurre nello stomaco toast e birra, uno �per cos� dire�spuntino di mezzanotte. Anche se sono passate da poco le dieci�Pazzesco�


L�urlo

L�ultima sera era la sera dell�Urlo. Il Cecca voleva sapere qualcosa di pi� in merito e non riusciva a nascondere una malcelata curiosit�. Ma noi gli abbiamo fatto intendere che era un segreto. Che nemmeno i ragazzi lo sapevano. Il mio primo ricordo dell�Urlo risale al 1973 ed a questo � abbinata la figura di Beppe de Capua. La prima volta che lo sentii mi venne la pelle d�oca. Campionati del Mondo di Nottingham. Nel College che ci ospitava, una sera, presente tutta la squadra (che allora era solo maschile), ci manc� poco che crollassero i muri all�Urlo di Azzurri�Italia� Sabato sera, nella hall dell�Hotel Krim al terzo Azzurri�Italia �caddero alcuni quadri dalle pareti, e Crespo, fece fermare Argentina-Messico nella TV al plasma dell�albergo. Pazzesco�



Del gruppo facevano parte (in ordine alfabetico): Catescu Valeria, Dalla Porta Gianbattista (detto �birretta�), De Lucia Luigi (il �putto fiorentino�), Frigerio Guido (detto �toast�), Licitra Davide (detto �Cecca�), Romagnoli Claudio (il �capo�), Suarez Giovanni, Tacchini Renzo (non quello delle maglie), Ustolin Maurizio (che sarei io).

Maurizio Ustolin

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