Che il primo amore non si scorda mai non � un luogo comune.
Chi non rammenta, dopo attenta e meticolosa scelta,
e forse ora con una punta di nostalgia: il
corteggiamento iniziale, le coccole, e poi le lunghe
passeggiate seguite agli amoreggiamenti, e il non
poterne fare a meno, un attaccamento quasi morboso
senza poter pi� stare l�uno senza l�altra. Se poi ti
guardi un po� attorno, vedi che il tuo vicino, nello
stesso modo esce con una di colore, ma le strategie
sono state le stesse, che il tuo amico ha preferito
un�orientale, ma anche per lui il meccanismo � stato
simile, chi ha scelto una bionda straniera, altri
non hanno saputo resistere alle �stars and stripes�
anche se la maggior parte, all�insegna del �moglie e
buoi��, ha preferito il � made in Italy.
Di barche da canottaggio sto parlando. La monotonia
monocromatica ha lasciato sui campi spazio ad
un�esplosione di colori: dagli azzurrini pallidi ai
gialli intensi, dal nero pece all�argento
sfolgorante anche se il bianco tradizionale � sempre
di moda. Barche rosse pomodoro, amaranto, e con
strisce un po� di tutti i colori vivacizzano i campi
di regata come le corsie di gara, dando una
piacevole nota cromatica. Ma tutte quante avranno lo
stesso compito: essere strumento indispensabile per
il nostro sport, il mezzo tecnico che ci aiuter� a
superare i nostri avversari.
Bracci ad ala, tradizionali, di punta e di coppia, remi di
fattura aussie, teutonica o semplicemente
americana, contacolpi da barca e da polso, e
abbigliamento tecnico: l�hi tech sta
attecchendo anche in un mondo cos� conservatore come
quello del canottaggio, diffidente verso le novit�.
La fame o se preferite la sete di nuove tecnologie
fa s� che gli stand dei cantieri, degli importatori
e chi pi� ne ha pi� ne metta, siano sempre affollati
per tutto il periodo delle regate. Un grande
interesse per un grande amore: il canottaggio.
Maurizio Ustolin |
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