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Mondiali di Racice, solo la Wurzel stacca il biglietto per la finale

venerdì 24 Luglio 2009

Mondiali di Racice, solo la Wurzel stacca il biglietto per la finale

Mondiali di Racice, solo la Wurzel stacca il biglietto per la finale
Si chiude ai recuperi la straordinaria esperienza di Sabrina, Marta e di Marius,
il fratello di Claudia

RACICE, 24 luglio 2009 Si chiude ai recuperi l’esperienza iridata per tre quarti della spedizione della Canottieri Lario G.Sinigaglia ai Campionati del Mondo Under 23 di Racice nella Repubblica Ceca.
Un’esperienza che rimarrà indipendentemente dai risultati storica, con il più alto numero di atleti della Lario mai convocati per una competizione iridata. Marta Labate, che da esordiente ha avuto l’onore di essere portabandiera dell’Italia alla cerimonia inaugurale, ha chiuso in sesta posizione il suo recupero dopo il quarto posto in batteria. Si dovrà accontentare della finale B Sabrina Noseda, imbarcata sul quattro di coppia leggero con la cernobbiese Giulia Pollini, Eleonora Trivella ed Elisa Scapolo. La barca azzurra quarta in batteria, ha impostato un recupero tutto all’attacco con una partenza strepitosa cercando la fuga con l’equipaggio olandese. Nei 500 metri finali è uscita però un’imperiosa Bielorussia,
l’Olanda ha tenuto il secondo posto, utile per la finale, mentre l’Italia è arrivata anche dopo la Francia. Rimane il rammarico di non aver visto ai Mondiali il quattro leggero composto da tre vogatrici su quattro del Lago di Como (Noseda, Labate e Pollini) la stessa barca era stata capace di conquistare uno storico bronzo in Coppa del Mondo a Lucerna, prima del rimpasto con la Labate in singolo e l’ingresso della Scapolo.
Si sono fatti sentire invece i problemi di formazione dellavigilia, con ben due infortuni sull’otto che vedeva sul carrello numero sette Marius Wurzel. L’ammiraglia azzurra è giunta quinta nel suo recupero tenendo il ritmo degli avversari soltanto nei primi 500 metri.
Tutte le speranze e le ambizioni della società di viale Puecher sono ora sulle spalle della campionessa del mondo under 23 uscente Claudia Wurzel, che con il suo quattro senza “pesante” ha ottenuto la finale diretta grazie al secondo posto in batteria. Occhi puntati sul suo equipaggio per la finale di domenica.
Dal raduno di Piediluco commenta i risultati dei suoi “eredi” il nove volte campione del mondo Daniele Gilardoni. “Sicuramente sono felicissimo che quattro vogatori della Lario hanno potuto vivere questa esperienza – dice il Gila – Per quanto riguarda i primi risultati non sono stupito dell’esito della gara dell’otto. E’ difficile fare correre la barca con il cambio di ben due pedine per problemi fisici. Per Marius penso sia comunque stata un’esperienza positiva. Quest’anno ha dovuto affrontare anche la Maturità, ma è entrato da protagonista in Nazionale. Il prossimo anno potrà far valere questa esperienza al meglio”. Anche Marta era esordiente ai Mondiali. “Non solo ai Mondiali, diciamo nel canottaggio che conta – spiega Daniele – per lei è stato un successo insperato già la convocazione. Marta arriva dal nuoto, uno sporto che ha una preparazione fisiologica molto efficace. Le è bastato apprendere la tecnica per emergere e migliorando ancora il passaggio in acqua può ancora crescere”. Ha gareggiato in singolo, sul quattro di coppia sarebbe stato diverso forse? “Non commento le scelte dei tecnici riguardo le formazioni, ci sono troppi fattori da tenere presenti – dice Gilardoni – posso dire che il sesto posto di Marta vale comunque molto, anzi moltissimo soprattutto perché realizzato in singolo la barca più difficile e selettiva”.
Dopo Lucerna dal quattro leggero di Sabrina ci si aspettava qualcosa di più? “Ogni gara è storia a sé, Sabrina Noseda ha sicuramente la possibilità per emergere, ma per il settore giovanile, per il vivaio del canottaggio italiano è arrivato il momento di fare il salto di qualità. Se si vuole un vertice ad alto livello bisogna partire dai giovani. Ci sono elementi che vincendo in Italia sono convinti di poter primeggiare anche nel mondo, ma il divario da colmare è spesso notevole. Poi si arriva ai Mondiali e si affrontano nazioni che hanno fatto dei trials selettivi, che hanno una preparazione da professionisti e una mentalità vincente al massimo. La Federazione dovrebbe guardare anche agli altri sport per crescere e fare crescere questi e altri giovani”.
Abbiamo lasciato Claudia per ultima. “Certo perché Claudia per cultura e formazione ha già quel qualcosa in più di cui parlavo prima e che le consente di essere al vertice non solo italiano, ma anche mondiale”.
 

Foto Detlev Seyb – Canottaggio.org ©

 

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