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Comunicato Stampa

sabato 15 Marzo 2008

Comunicato Stampa

Remare a scuola a Roma
Testimonianze di una giornata “SPECIAL” con i ragazzi diversamente abili

“Lo sport è un fattore di crescita per tutti. E’ volontà, è impegno e per i nostri ragazzi diventa un punto di riferimento per poter crescere e socializzare”. Sono queste le parole di papà Renzo che incontro al Centro sportivo Giulio Onesti in occasione della sesta edizione di “Remare a scuola”.
“Mio figlio Robin ha sempre visto il fratello praticare canottaggio e questo lo ha portato a custodire dentro di sé la sensibilità di un grande sportivo.”. Il signor De Filippi è entusiasta: lo sport è il più grande amico del figlio: gli da forza, lo stimola, è un grande momento di aggregazione ma soprattutto di evasione.
Le emozioni sono tante e chi accompagna i nostri ragazzi, allenatori e genitori vivono questa giornata come una tappa fondamentale per la crescita dei loro campioni.
Silvia Manichini e Attilio Martiri sono i responsabili della C.O.E.S Onlus che con entusiasmo e tanta passione parlano delle attività quotidiane a cui si dedicano da sempre:” Abbiamo 7 ragazzi, quattro ragazze e tre ragazzi”. Una volta a settimana, il lunedì il nostro pullman li porta alla Tevere Remo dove per buona parte della mattinata praticano sport”. Ormai il centro è diventata la loro seconda casa dove trovano affetti, stimoli e momenti di crescita”. Noi lavoriamo sodo ogni giorno per dare tanto a questi ragazzi: siamo tutti una grande famiglia” Ma questa associazione al di là della parte ludica svolge un compito assai più mirato e importante: cerca di dar loro ogni giorno una piccola dose di autostima.
“I nostri ragazzi hanno bisogno di sentirsi accettati, spiega Carlotta Mattiello, terapista della riabilitazione psichiatrica che fa da supporto alle attività dei ragazzi e li segue in tutti i loro bisogni. “il nostro scopo non è la vittoria di una gara ma farli sentire tutti vicini, ognuno in grado di raggiungere l’obiettivo più basso in modo da mettere in moto sempre un principio di fiducia e positività”. Questo è un obiettivo concreto e ogni giorno diventa il nostro punto di forza!”.
Tutto è pronto per l’inizio della gara e i nostri ragazzi fremono, si incoraggiano a vicenda e non vedono l’ora di ricevere il loro meritato premio. Beh! A guardarli bene sanno già di potercela fare perché nei loro sorrisi c’ è tanta spensieratezza.
Sono tante le persone alle quali i ragazzi “special” e i loro genitori devono tanto per la loro crescita e l’amore che ricevono quotidianamente; senza dubbio Debora Pennacchio è una di queste, la nostra amica incoraggia i suoi atleti, fa il tifo, li segue con lo sguardo per essere presente in ogni loro esigenza. “Tutto ha avuto inizio grazie al mio amico e collega Paolo Ramoni; ho imparato a conoscere il mondo di Special Olympics attraverso il suo entusiasmo e la sua devozione e pian piano mi sono avvicinata a questa grande famiglia. Ho partecipato a molte manifestazioni ma in ognuna di queste mi rendevo conto che l’amore, la passione però che avevo nei confronti di questi ragazzi non bastava e non mi bastava. I ragazzi avevano bisogno di molto di più e io stessa volevo sentirmi tranquilla a stare con loro, completa. E’ nata così l’idea di seguire un corso che mi qualificasse nell’insegnamento del remoergometro”. Attualmente Debora opera presso la struttura del Circolo Canottieri Lazio. “In realtà, lo ammetto, non è sempre facile organizzarsi soprattutto quando dopo una giornata di lavoro devo spostarmi dall’altra parte della città per raggiungere i miei ragazzi, ma loro mi danno talmente tanto che la mia stanchezza passa in secondo piano!”
E’ incredibile quanto entusiasmo si possa leggere nei suoi occhi; a sentirla parlare contagia con la sua passione e io mi auguro che questa testimonianza possa essere di insegnamento per tutti.
Debora ci ha reso partecipi di una grande realtà: la semplicità che distingue questi ragazzi, essa è contagiosa, esplosiva, da sola però non basta. Per sentirci ancora più vicini a loro ci vuole competenza. Debora questo lo ha colto perfettamente e il suo atteggiamento è veramente ammirevole.

Angela Palazzo
Ufficio Stampa comitato Lazio FIC