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Comunicato Stampa

domenica 27 Luglio 2008

Comunicato Stampa

ALESSIO SARTORI, IL PLURICAMPIONE OLIMPICO E MONDIALE DELLE FIAMME GIALLE: “DALL’OTTO VICE IRIDATO AL QUATTRO SENZA? NON E’ STATA
UNA SCOMMESSA

di Franco Morabito

LIVIGNO, 27 luglio 2008 – E’ l’unico canottieri italiano, e uno dei pochi al mondo, ad aver vinto nello stesso anno (1994), a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro, il titolo iridato nel singolo junior e quello assoluto al primo carrello del quattro di coppia.
Alessio Sartori è un talento nato, qualunque sport avesse fatto avrebbe avuto sicuramente successo. E in tanti anni di carriera – è in Nazionale ininterrottamente dal ’92 quando, non ancora sedicenne, arrivò quarto ai Mondiali under 19 sul doppio – ha vinto di tutto: l’oro olimpico a Sydney sul quattro di coppia (con Simone Raineri, Rossano Galtarossa e Agostino Abbagnale), il bronzo ad Atene sul doppio (con Galtarossa), medaglie iridate su singolo, doppio, quattro senza e quattro di coppia, vicecampione del mondo pure sull’otto.
Ora è di nuovo sul quattro senza: barca sulla quale lo scorso anno ai Mondiali di Monaco, insieme a Carlo e Niccolò Mornati e Lorenzo Carboncini, vinse una splendida medaglia d’argento e timbrò così il pass per Pechino dove collezionerà la sua quarta partecipazione olimpica dopo Atlanta (quarto sul quadruplo), Sydney e Atene. “Se sono diventato canottiere – confessa – lo devo a mio fratello Luca (pure lui atleta di alto livello, iridato in due con) che iniziò per primo ad allenarsi a Sabaudia sotto la guida del coach Lorenzo Gattuso che all’epoca curava il vivaio delle Fiamme Gialle”.
Alessio compirà 32 anni il prossimo 13 novembre, gigante ‘buono’ di due metri abita nella casa di famiglia a Borgo Hermada, frazione di Terracina, è sposato con Monica Bellini e ha due figli: Leonardo e Matteo, di 5 e 6 anni e mezzo. “Questa sarà la mia quarta Olimpiade ma è come se fosse la prima volta, l’affronto con l’entusiasmo di un ragazzino, senza sentire addosso il peso degli anni. Evidentemente aver fatto agonismo per così tanto tempo mi regala sempre nuovi stimoli e mi fa affrontare gli impegni senza avvertire il minimo senso del sacrificio.
Questa nuova esperienza, poi, mi dà ancora qualche carica in più, il passare in blocco tutti e quattro dall’otto vicecampione mondiale nel 2006 al quattro senza, anche questo medaglia d’argento l’anno scorso, qualcuno l’aveva considerata quasi una scommessa. Invece stiamo dimostrando che la nostra scelta, pienamente condivisa dal direttore tecnico Andrea Coppola, era stata giusta. Questo non significa che a Pechino dovremo per forza prendere una medaglia, quasi tutti gli equipaggi qualificati hanno le carte in regola per poter puntare ad un posto sul podio e i livelli saranno talmente alti al punto che passare dall’oro al sesto posto in finale sarà questione di centesimi. Ma noi ci siamo, a Livigno abbiamo fatto una preparazione ottima, l’ambiente è sereno al massimo e le condizioni ci sono tutte perché si possa dare il meglio. A questo punto, però, dipenderà anche dagli altri. Una cosa è certa, però, non andremo in Cina per fare i turisti e nemmeno le comparse”.
Un ringraziamento, per chiudere. “Ringrazio tutti quelli che ci hanno aiutato e sostenuto in questi lunghi mesi di preparazione a lavorare al meglio creando così le premesse per centrare grandi obiettivi: dal direttore tecnico Coppola a tutto lo staff, tecnico e medico, dei suoi collaboratori, ai compagni con i quali abbiamo condiviso mesi di lavoro durissimo e alle Fiamme Gialle che mi hanno permesso di arrivare a livelli così alti e che vorrò ripagare con una prestazione all’altezza delle aspettative”.

NOTA:
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