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Comunicato Stampa

domenica 6 Luglio 2008

Comunicato Stampa

Festival dei Giovani
L’INCROCIATORE ILVA METTE A SEGNO LE SUE BORDATE

 
CORGENO, 6 luglio 2008 – I bilanci di solito si fanno a conclusione, specialmente se sportivi. Pur a manifestazione non ancora conclusa è decisamente interessante quanto sta realizzando la Ilva di Bagnoli a questa edizione del Festival, dopo essere stata protagonista e di vertice nelle precedenti edizioni. Al termine della seconda giornata di gare i canottieri campani erano decisamente al comando, pur dopo una lieve flessione nel corso della giornata, dalla quale si sono ripresi con tanta autorevolezza. E adesso che succede?

Ne parliamo con Sergio Cuollo (campione italiano nel due con nel 1975 e partecipazione ai mondiali juniores), responsabile della sezione agonistica, con esperienza remiera prima al Posillipo e poi alla Canottieri Napoli.

“Il Circolo Canottieri Ilva nasce dalla evoluzione, come in tante importanti attività industriali che hanno contrassegnato la storia del nostro paese, dell’attività dopolavoristica della Italsider, dalle cui storie ritroviamo la nascita nel 1927 di un dopolavoro che con i mutati tempi si è trasformato in un circolo in cui il canottaggio è componente importante, primaria.”

Non ci sono più quelle condizioni protette per cui una attività legata alla grande industria poteva dare sicurezza.

“Noi oggi viviamo in una situazione molto disagiata, ma al di là di quelle che possono definirsi condizioni generalizzate per il cittadino, c’è anche il fatto problematico della sede, in un contesto post-industriale in cui noi oggi occupiamo uno spazio molto appetibile a chi metterà mano alla ricostruzione edilizia di una zona così importante per la città. A nostro favore depone l’impegno sociale verso tanti giovani ai quali offriamo un punto di riferimento umano e sportivo, ma per raggiungere i nostri obiettivi siamo costretti ad enormi sacrifici. Grazie anche alla partecipazione delle famiglie, che apprezzano le nostre proposte, spesso riusciamo a superare delle difficoltà non indifferenti e malauguratamente non riusciamo ad avere, come in altre regioni, aiuti dalle autorità che ci consentirebbero di operare con qualche margine maggiore di tranquillità”.

A Corgeno la Ilva è presente con 49 atleti, 7 ragazze e 42 ragazzi, e nonostante un apparente divario numerico (specialmente in campo femminile), il gruppo partenopeo nella seconda giornata è riuscito a contenere l’assalto delle magliette rosse della Gavirate, anzi consolidando il margine di sicurezza in classifica.

“Oggi stiamo completando un primo ciclo che ci eravamo prefissi tre anni fa – prosegue Sergio Cuollo – e cerchiamo di valorizzare al massimo le nostre potenzialità nel settore giovanile. Abbiamo primeggiato nel Trofeo d’Aloja, da due anni ci siamo inseriti con sicurezza al secondo posto nelle classifiche del Festival, ma a Corgeno puntiamo al top. Vogliamo concludere in maniera brillante questa prima fase, perchè ora passeremo alla successiva programmazione nelle categorie superiori. Ai recenti campionati ragazzi abbiamo avuto una ulteriore conferma dei valori che abbiamo saputo sviluppare e ci prefiggiamo entro i prossimi cinque anni di portare nostri equipaggi ai vertici dei campionati juniores.”

Non nascondendo naturalmente altre ambizioni, è logico, dato i numeri su cui può basarsi la Ilva.

“Non è che poi abbiamo una grandissima forza, la nostra base oggi conta 80 atleti, coordinati da due allenatori (Massimiliano Sibillo e Giovanni Fittiplaldi), quindi c’è anche uno sbilanciamento strutturale, perchè due tecnici sono pochi. Ma cerchiamo di fare del nostro meglio, anche per rispondere alle aspettative di tante famiglie e dei tanti genitori, che hanno un ruolo importante nell’organizzazione e che ci confortano con la loro partecipazione alle gare per sopperire a molti problemi. Ed è grazie a loro se il “gruppo” si è sviluppato così bene”.

La struttura tecnico-nautica è ottimale per un gruppo così importante?

“Purtroppo in prospicenza della nostra base nautica il braccio di mare utilizzabile in sicurezza è di soli 500 m., sufficientemente idonei alla preparazione dei ragazzini, ma se si vuole partecipare a competizioni più importanti bisogna allenarsi al lago Patria. E al Patria noi non disponiamo di una sede nostra, per cui di volta in volta facciamo le puntate con i nostri ragazzi che poi rientrano in sede senza neppure poter fare la doccia.”

E’ auspicabile che un problema così importante possa essere recepito in un coordinamento regionale delle problematiche del canottaggio a Napoli, perchè una realtà come quella della Canottieri Ilva di Bagnoli, che ormai ha dimostrato di percorrere con maggiori gradi qualitativi la stagione 2008, non può essere considerato problema marginale. I ragazzini di ieri oggi sono dei campioni e come tali hanno il diritto di potersi preparare.

Sergio Cuollo è stato un campione nel 1975, trent’anni fa quando le cose nel mondo remiero forse andavano in maniera diversa, ma alla base di tutto c’era sempre l’amicizia al di sopra della contrapposizione agonistica e proprio a Napoli si realizzavano cose importanti specialmente tra i giovani. Chissà quanti ricordi?

“Alla soddisfazione per quel mio lontano titolo posso aggiungere anche il piacere della collaborazione tra i nostri circoli, che una volta scesi di barca a fine gara ti riportava a ottimi rapporti con gli avversari. E una grande soddisfazione l’ho avuta successivamente nel partecipare ad una gara internazionale con l’otto misto Napoli – Stabia in cui c’era anche l’amico Beppe Abbagnale”.

Il grande Beppe, ora attivo e appassionato alle sorti del remo campano, sempre presente sui campi di gara a seguire gli equipaggi dello Stabia, un buon papà anche lui, attento agli impegni remieri del figlio e naturalmente presente anche a Corgeno.

Alla fine della grande festa remiera si evidenzia un bilancio consolidato del canottaggio campano molto suggestivo, con l’incrociatore Ilva che si accompagna alle corazzate Posillipo e Stabia ai vertici di una classifica davvero meritoria.

Ufficio Stampa
Festival dei Giovani 2008