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Comunicato Stampa

martedì 24 Giugno 2008

Comunicato Stampa

PECHINO 2008: Antonio Rossi portabandiera azzurro

Al campione ed amico Antonio Rossi, atleta-simbolo dello sport italiano, giungano da parte di tutto il mondo remiero le felicitazioni più sincere ed affettuose per il prestigioso ruolo di Portabandiera ai prossimi Giochi di Pechino

ROMA, 24 giugno 2008 – Antonio Rossi sarà il portabandiera azzurro ai Giochi Olimpici di Pechino 2008. La decisione, comunicata dal Presidente del CONI Giovanni Petrucci alla Giunta, è stata accolta con un lungo applauso. Il Presidente Petrucci ha ufficializzato la scelta al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, attraverso l’invio di una lettera.

Antonio Rossi è nato a Lecco il 19 dicembre 1968. Sposato con Lucia, ha due figli, Angelica e Riccardo. Tra quelli che gareggeranno a Pechino è l’atleta italiano che vanta medaglie olimpiche nel maggior numero di edizioni (4), primato che divide con la schermitrice Giovanna Trillini (già portabandiera ad Atlanta 1996).

Infatti Rossi, come la Trillini, sale sul podio ai Giochi Olimpici ininterrottamente dal 1992. A Barcellona ha vinto il bronzo nel K2 500. Ad Atlanta 1996 ha conquistato due ori nel K1 500 e nel K2 1000. A Sydney 2000 ha ottenuto l’oro nel K2 1000, mentre ad Atene 2004 ha ottenuto l’argento nel K2 1000.

Ha iniziato a dedicarsi alla Canoa nel 1980 e nel 1987 è entrato a far parte del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle, al quale tuttora appartiene. Nel 2000 è stato insignito dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito delle Repubblica Italiana.

Nel 2005 è stato eletto membro della Giunta Nazionale del CONI. Grazie a questo incarico, sarà il primo membro di Giunta a rivestire il ruolo di portabandiera in un’Olimpiade. Rossi ha nel suo palmares anche tre ori ai Campionati Mondiali (1995, 1997 e 1998), nonché un oro (1997) e due bronzi (2002 e 2008) ai Campionati Europei. Nonostante abbia già compiuto 39 anni, Rossi non sarà il portabandiera più “anziano” della storia azzurra. Infatti, Raimondo D’Inzeo, classe 1925, fu alfiere ai Giochi Olimpici di Città del Messico.

Questo l’elenco degli alfieri azzurri ai Giochi Olimpici: 1912 Alberto Braglia (Ginnastica), 1920 Nedo Nadi (Scherma), 1924 Ugo Frigerio (Atletica), 1928 Carlo Galimberti (Sollevamento Pesi), 1932 Ugo Frigerio (Atletica), 1936 Giulio Gaudini (Scherma), 1948 Giovanni Rocca (Atletica), 1952 Miranda Cicognani (Ginnastica), 1956 e 1960 Edoardo Mangiarotti (Scherma), 1964 Giuseppe Delfino (Scherma), 1968 Raimondo D’Inzeo (Sport Equestri), 1972 Abdon Pamich (Atletica), 1976 Klaus Dibiasi (Tuffi), 1984 Sara Simeoni (Atletica), 1988 Pietro Mennea (Atletica), 1992 Giuseppe Abbagnale (Canottaggio), 1996 Giovanna Trillini (Scherma), 2000 Carlton Myers (Pallacanestro), 2004 Jury Chechi (Ginnastica), 2008 Antonio Rossi (Canoa).

FONTE: CONI


Ori e canoa, l’immagine Italia e il signor Rossi

(ANSA) ROMA, 24 giugno 2008 – Si scrive canoa, ma si legge Antonio Rossi. Quarant’anni, tre ori olimpici e altrettanti mondiali, una messe di medaglie e onorificenze, il re della pagaia azzurra festeggia la sua quinta partecipazione ai Giochi da portabandiera: sarà lui, un signor Rossi tutt’altro che qualunque, che divide con l’istrionico collega delle moto la sorte del cognome più ‘anonimo’ d’Italia, a rappresentare la delegazione azzurra alla cerimonia inaugurale di Pechino. Il ‘vecchietto’ della canoa con gli occhi più blu, a cui passerella e tv hanno spesso strizzato l’occhio più per i muscoli che per il palmares glorioso, ha infatti vinto la concorrenza di altri colleghi, tutti rigorosamente maschi: perché il Coni stavolta, dopo aver lanciato Carolina Kostner ai Giochi invernali di Torino, aveva già deciso che il tricolore nella capitale cinese sarebbe stato affidato a un uomo.

La scelta è andata, ma non per esclusione, su Rossi: un premio alla carriera lunga sì, ma soprattutto ricca di risultati, cominciata con il bronzo di Barcellona ’92, impreziosita dalla doppietta d’oro di Atlanta ’96, e arrivata fino all’argento di quattro anni fa. Ma anche a un atleta conosciuto per il suo impegno nel sociale. Nato a Lecco il 19 dicembre 1968 sotto il segno del sagittario, ultimo di cinque figli ha cominciato a pagaiare con la Canottieri Lecco ancora ragazzino. La sua prima partecipazione olimpica risale a sedici anni fa, ai Giochi di Barcellona, in cui esordì con un bronzo nel K2 500. Poi la consacrazione quattro anni più tardi ad Atlanta, con il doppio oro nel K1 500 e nel K2 1000; a Sydney 2000 ancora un titolo (K2 1000). L’ultima olimpiade, aveva promesso, doveva essere Atene: ma l’argento conquistato a 36 anni, e senza troppi patemi, nel K2 1000 deve avergli fatto passare la voglia di smettere. E eccolo qui, pronto per Pechino con in tasca l’ennesima qualificazione conquistata in acqua, e l’onore di rappresentare la numerosa spedizione azzurra.

Eredità che raccoglie dal suo grande amico, Jury Chechi, portabandiera quattro anni fa. Un riconoscimento però anche per l’impegno fuori dall’acqua: dal 2004 ambasciatore nazionale dello sport, testimonial per Amnesty International e per diverse associazioni benefiche impegnate nella battaglia contro malattie come l’Alzheimer o i tumori, Rossi già otto anni fa era stato delegato a rappresentare lo sport italiano. Fu lui, che non ha mai nascosto la sua fede cattolica, a leggere la promessa al Giubileo degli sportivi del 2000 davanti a Papa Wojtyla. Sposato con Lucia, ex canoista, ha due bambini Angelica e Ricardo Yuri: e nonostante sia considerato un sex symbol (ci sono sempre orde di ragazzine e non solo ad assediarlo per avere un autografo o un sorriso) lui ha sempre dichiarato fedeltà alla sua famiglia. Anche la tv però lo ha cercato e nel 2006 ha ceduto partecipando al reality Circus. La canoa resta comunque il suo primo amore: per il Bell’Antonio le sfide non finiscono mai.


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