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Comunicato Stampa

mercoledì 30 Aprile 2008

Comunicato Stampa

PECHINO 2008, CINA ‘COSI’ STUPIREMO IL MONDO’

PECHINO, 30 aprile 2008 – La curva dell’economia, la tortuosa linea del dialogo sul Tibet, ma soprattutto i cinque cerchi. A cento giorni dal via di Pechino 2008, la Cina disegna il suo sogno olimpico, e sente che il palcoscenico del più grande avvenimento sportivo planetario è occasione storica per parlare a miliardi di persone in ogni angolo della Terra. E per mostrare “lo spirito di pace, amicizia e armonia al mondo”, come sottolinea l’ambasciatore cinese in Italia, Sun Yuxi, in un forum all’Ansa nel giorno in cui è scattato il -100 dall’ apertura dei Giochi.

“Non vorrei fare un dispiacere al nostro comitato organizzatore indicando questo o quel motivo per cui la Cina conta di sorprendere il mondo – dice il rappresentante del governo di Pechino – I nostri stadi sono i più avanzati della storia, le opere sono completate e affrontano la verifica dei test sportivi. Ma soprattutto, sottolineo come la Cina abbia 5.000 anni di storia: l’entusiasmo,l’amicizia e l’ospitalità del nostro popolo, sì, stupiranno il mondo”. Non sono dunque solo atleti e genti della terra a guardare a Pechino; viceversa, la platea di un miliardo e trecento milioni di cinesi aspettano il mondo a casa propria. Con evidente sintesi di cortesia orientale e diplomazia, Sun Yuxi auspica che gli atleti italiani “vincano molti ori, anche più di quelli cinesi”.

Quanto alle ambizioni della Cina di sorpassare gli Usa nel medagliere, altrettanta cautela: “Lo spirito universale dello sport, direi dell’umanità, è contenuto nel motto ‘piu’ alto, più veloce, più forté: il sogno di tutti gli atleti cinesi è vincere. Ma il nostro slogan é ‘l’amicizia conta più della medaglià”. “Senza essere un esperto – aggiunge poi, con una notazione personale, l’ambasciatore – vedo che nelle discipline della corsa il nostro sport era più indietro di altre nazioni, ma anche qui la Cina ha fatto molti progressi”. A conti fatti, è sicuro Sun Yuxi, “Pechino 2008 può rimanere nella storia come Olimpiade dei record, e non solo sportivi”. In attesa di una risposta delle autorità politiche italiane all’invito a presenziare alla cerimonia d’apertura, e con l’attenzione a eventuali sviluppi sulla via del dialogo col Tibet (“la porta è sempre aperta, ma la condizione è il no del Dalai Lama al separatismo”), Pechino è consapevole del rischio terrorismo: “Anche noi – ha spiegato il rappresentante del governo cinese – abbiamo informazioni secondo cui organizzazioni terroristiche internazionali vogliono sabotare i Giochi: prestiamo quindi grande attenzione a queste informazioni e facciamo tutto il necessario per contrastare ogni minaccia”. Scambi frequenti di informazioni con l’Interpol e tecnologie avanzate sono le direttive guida per la sicurezza. Linea dura, assicura infine l’ambasciatore cinese a Roma, sul doping: “Non trovo strano sospetti del genere in concomitanza con boom di risultati: ma la Cina ha adottato severi sistemi di controllo, riconosciuti dal Cio. Dobbiamo mantenere pulito lo sport, così come chiede tutto il mondo: ma attenzione, il doping è solo questione di poche persone, il nostro governo e il nostro popolo sono fortemente contrari”. Pechino ha cominciato il suo conto alla rovescia più importante.


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