PECHINO,
9 agosto 2007 - Abbiamo chiesto a Paolo Dinardo, tecnico ferrarese
che lo scorso anno era il responsabile del settore universitario e
quest'anno condivide la responsabilit� junior con Claudio Romagnoli, di
commentare globalmente i risultati raggiunti dagli azzurri nei primi due
turni e di parlarci anche del suo futuro personale.
"Nonostante sia una squadra giovane � solo il 20 per cento ha almeno
un'esperienza mondiale alle spalle mentre gli altri sono tutti al loro
primo appuntamento iridato - i risultati fin qui raggiunti ci confortano
perch� siamo riusciti a superare con tutte le barche, eccetto il quattro
di coppia femminile, lo scoglio delle batterie e dei recuperi. Nelle
semifinali sar� un'altra storia. Per il futuro della squadra junior devo
sottolineare che durante il consueto tour invernale fatto nelle societ�
ho potuto notare un certo calo fisiologico tra gli atleti ed � sempre
pi� difficile far fare canottaggio a ragazzi cui non manca nulla e
passano molte ore appiccicati alla play station o al computer. Ho notato
in questo mondiale invece un'enorme crescita del livello degli junior
con la Cina che ha nel centro barca dell'otto atleti di due metri che,
come struttura corporea, non hanno nulla da invidiare ai nostri migliori
senior. La Germania, inoltre, � un altro pianeta per cui dover competere
contro giganti del genere � davvero difficile anche se non impossibile.
Devo dire che il gruppo dei tecnici � molto affiatatato e siamo riusciti
a creare uno spirito di squadra davvero coeso e questa forza di squadra
ci permette di sopperire ad alcune mancanze ma, ovviamente, non a
tutte".
Sul campo di regata Dinardo aggiunge: "Tra mondiali junior ed
universitari ho preso parte a nove edizioni ma in nessuno di questi
appuntamenti mi sono trovato davanti un campo di regata perfetto, bello,
funzionale come questo. I cinesi hanno veramente fatto un eccellente
lavoro ed il prossimo anno si disputeranno delle Olimpiadi da record che
rimarranno nella storia sportiva di tutti i tempi".
Per finire una domanda sul suo futuro professionale: "Nel mio futuro,
peraltro non molto remoto, non ci sar� posto per il canottaggio e questo
mi dispiace molto. Devo pensare alla mia famiglia e quindi per farlo
devo lasciare il canottaggio, non voglio e non posso penalizzare il mio
concetto di famiglia per uno sport che pur amandolo sottrae tempo
prezioso agli affetti ed agli interessi personali. Ho aperto una
palestra che sta dando i suoi frutti, mia moglie � fisioterapista per
cui il gioco � fatto. Questo � il mio futuro anche se nella vita tutto
pu� cambiare. Per� non credo che il mio futuro sia molto distante da
quello che ho appena descritto". |