Dal vorace dragone cinese � la flotta giallorossa ha vinto sei medaglie
d�oro, la grande Germania l�anno scorso era riuscita ad arrivare a
cinque � sfugge il 4 con azzurro (Landi, Baldi, Scardino, Zombi,
t. Marcaccini) che - forte dell�esperienza acquisita nel 2006 ad
Amsterdam, dove giunse secondo con la quasi identica formazione (al
posto di Fossi � salito Scardino, anche lui presente in Olanda, quarto
sul 4 senza) � ha piazzato la botta vincente, al termine di una finale
condotta con notevole buon senso. Il quartetto azzurrino non strozza la
partenza, insegue con pazienza le fuggitive Nuova Zelanda e Germania per
poi passare all�attacco, facendo segnare il miglior intertempo tra i
1000 ed i 1500, ripetendosi poi nel quarto di km conclusivo, stampando
un 1�37�79 che brucia ogni velleit� avversaria compresa quella della
Francia che conquista l�argento ai danni dei tedeschi (che in
eliminatoria avevano costretti i nostri al recupero). L�ultimo oro
azzurrino nella specialit� risaliva a vent�anni fa esatti, ma questo
successo era nell�aria: nelle precedenti sei edizione il 4 con italiano
aveva scalato per quattro volte il podio.
Dopo il quinto posto del 4 senza femminile (Calabrese, Palma,
Basadonna, Noseda), in cui le nostre ragazze partono in testa, tentano
di rimanervi ma vengono poi impietosamente risucchiate da Cina,
Germania, Nuova Zelanda e Bielorussia (riescono per� a difendere la
penultima piazza dalle britanniche), le barche juniores made in Italy
infilano un trio di quarti posti negli uomini che � al solito quando si
prende la �medaglia di legno� � sono una macedonia di mezze
soddisfazioni e mezzi rimpianti.
La finale del doppio � una gara
che arriva come parte, con la coppia italiana (Vicari, Rosetti) che fin
dal via non abbandona il quarto posto pur se riesce a stampare � negli
ultimi 500 m � il secondo miglior kronos: un cambio di velocit�
indispensabile per salvare la posizione dall�arrembante Slovenia, con
cui infatti si trascina il duello fin sotto il traguardo.
Nel 4 senza la formazione azzurrina (Pinca, Stradella, Nicoletti,
Corti) stenta in partenza, si avvia penultima in una gara micidiale che
la Gran Bretagna guida con spavalderia. Il capovoga Pinca forza i tempi
nei secondi 500 m, l�Italia fa segnare il parziale migliore dopo quello
degli inglesi ma poi - superata la boa di met� percorso - il nostro
quartetto ripiomba nel gruppone pur guidando gli inseguitori a Gran
Bretagna e Germania saldamente avanti. Purtroppo si scatenano pure gli
olandesi che piazzano una botta micidiale nell�ultimo quarto di km (il
loro intertempo sar� il migliore della regata) e si staccano
imprendibili verso il bronzo.
Pure l�otto (Franceschi, De Maria,
Pesce, Paonessa, Gomiero, Luongo, Malventi, Miccoli, t. Monticelli) non
riesce subito a carburare, contiene solo la Polonia anche se poi
riacciuffa gli Stati Uniti poco prima del passaggio dei 1000. Davanti la
Germania fa gara a s� e punta decisa al terzo oro, lasciando
neozelandesi (che avranno la meglio) e cinesi a scannarsi fra loro per
il secondo gradino del podio. La nostra ammiraglia si mette in caccia
dei padroni di casa ma non riesce a recuperare quei tre quarti di
lunghezza che la separano dai figli di Mao, che sono in netto calo ma
non cos� tanto da giocarsi la medaglia di bronzo. |