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Olimpiadi. Storia azzurra del canottaggio femminile a cinque cerchi

martedì 3 Settembre 2019

Olimpiadi. Storia azzurra del canottaggio femminile a cinque cerchi


ROMA, 03 settembre 2019 – L’exploit italiano ai recenti Mondiali Assoluti di qualificazione olimpica di Linz, per quanto riguarda il settore femminile, ha dell’incredibile. Mai le azzurre avevano qualificato più di una specialità ad un’Olimpiade alla rassegna iridata di qualificazione olimpica, e mai in generale erano andati più di due equipaggi femminili ai Giochi. Per queste ragioni il poker di carte olimpiche staccato in Austria dalle “ragazze terribili” ha il sapore della storia. Una storia, quella delle azzurre del canottaggio alle Olimpiadi, iniziata ai Giochi di Los Angeles 1984 e che aveva visto finora gareggiare a cinque cerchi 10 equipaggi, per un totale di 21 donne partecipanti.


Numeri destinati a salire grazie, in ordine di qualificazione, al due senza Senior di Aisha Rocek (Carabinieri-SC Lario) e Kiri Tontodonati (Fiamme Oro-CUS Torino), al doppio Pesi Leggeri di Federica Cesarini (Fiamme Oro-Gavirate) e Valentina Rodini, al quattro di coppia Senior di Chiara Ondoli (CC Aniene), Clara Guerra (Fiamme Gialle-Pro Monopoli), Silvia Terrazzi (SC Arno) e Ludovica Serafini (CC Aniene) – un debutto per questa specialità, dal momento che nel 1984 il quattro di coppia femminile adottava il timoniere – e al doppio Senior di Stefania Gobbi (Carabinieri-SC Padova) e Stefania Buttignon (SC Timavo). Se per il quadruplo si tratta sostanzialmente di un debutto, lo stesso non si può dire per il due senza, alla terza partecipazione olimpica e per giunta consecutiva, per il doppio leggero anch’esso alle Olimpiadi per la terza volta (1996 e 2016), e per il doppio, la specialità in cui l’Italremo femminile è stata più presente ai Giochi – a Tokyo sarà la quarta partecipazione olimpica – dove però torna dopo un’assenza di ben due Olimpiadi: l’ultima partecipazione a cinque cerchi del doppio Senior femminile era datata 2008.


Come già accennato, si tratta di un debutto vero e proprio quello del quadruplo azzurro ai Giochi Olimpici, dove va grazie a Ondoli, Guerra, Terrazzi e Serafini. Nel 1984 infatti, a Los Angeles l’Italia gareggiò nel quattro di coppia con timoniere, specialità poi accantonata a Seoul 1988 in favore del quadruplo femminile. Una barca sulla quale si alternarono ben sei atlete: l’armo titolare era composto, oltre che dalla timoniera Roberta Del Core, da Paola Grizzetti, Donata Minorati, Raffaella Memo e Alessandra Borio, ma dopo la batteria Grizzetti venne sostituita per problemi fisici da Antonella Corazza, presente sul Lake Casitas in singolo, specialità che venne ritirata dopo il primo turno di qualificazione per permettere all’attuale vogatrice-allenatrice della SC Corgeno di salire sul quattro di coppia con timoniere.


Se il quadruplo femminile è al debutto, lo stesso non si può dire del doppio Senior, per la quarta volta ai Giochi Olimpici grazie a Gobbi e Buttignon. Un ritorno olimpico per la specialità, che mancava da Pechino 2008 quando in azzurro vi gareggiarono Laura Schiavone ed Elisabetta Sancassani. Le altre due volte di questa barca ai Giochi Olimpici sono datate 1996, quando ad Atlanta vi gareggiarono per la prima volta a cinque cerchi Marianna Barelli ed Erika Bello. Nel 2004 ad Atene invece, toccò a Gabriella Bascelli ed Elisabetta Sancassani.


La terza volta del doppio leggero rosa italiano ai Giochi Olimpici è firmata in qualifica da Cesarini e Rodini, con Valentina che ha già avuto l’onore e l’onere di gareggiare ad un’Olimpiade in questa specialità, tre anni fa a Rio 2016 assieme a Laura Milani. 20 anni prima, ad Atlanta 1996, la prima volta del doppio Pesi Leggeri femminile Italremo ai Giochi. Vi gareggiarono Lisa Bertini e Martina Orzan, che in quella occasione ottennero il miglior risultato di sempre per il canottaggio femminile azzurro ad un’Olimpiade, il quarto posto alle spalle di Romania, Stati Uniti ed Australia, ad appena 27 centesimi dalla medaglia di bronzo.


Infine, il due senza, l’imbarcazione che negli ultimi anni ha rappresentato una garanzia di partecipazione per l’Italia olimpica, dal momento che la partecipazione a Tokyo garantita da Rocek e Tontodonati sarà la terza consecutiva, dopo Londra 2012 e Rio 2016. Due carte olimpiche che portano la firma di Sara Bertolasi, in gara in entrambe le occasioni prima con Claudia Wurzel e poi con Alessandra Patelli. Sara Bertolasi che, per la cronaca, con due partecipazioni olimpiche è l’azzurra più presente ai Giochi, assieme a Gabriella Bascelli ed Elisabetta Sancassani. Tra le azzurre in attività, è l’unica che a Tokyo 2020 può raggiungere la cifra record per le donne italiane del canottaggio di tre partecipazioni olimpiche, con Patelli e Rodini che se andranno a Tokyo, saliranno a quota due.


Ora tornati a casa, e dopo il meritato riposo (attivo) delle atlete, la Direzione Tecnica di Franco Cattaneo, dopo aver effettuato le varie analisi del Mondiale, probabilmente proverà a far salire ulteriormente il numero di barche azzurre a Tokyo 2020 partecipando ai vari appuntamenti di recupero. Nel concludere, diamo uno sguardo anche alle specialità al momento ancora fuori dalla partecipazione ai Giochi del prossimo anno: l’otto, specialità che per l’Italia deve ancora debuttare ai Giochi Olimpici, ma non era neanche presente nella compagine azzurra di Linz; il quattro senza, specialità che in Giappone debutterà a livello olimpico e nella quale a Linz c’erano le già citate Bertolasi e Patelli assieme a Valentina Iseppi e Alessandra Montesano, ed infine il singolo, nel quale l’Italia ha già partecipato due volte a livello olimpico, la prima volta con la già citata Antonella Corazza a Los Angeles 1984 e la seconda e ultima volta con Gabriella Bascelli a Pechino 2008.

Speciale World Rowing Championships – Linz Ottensheim