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130 anni di canottaggio…della SC Luino

giovedì 8 Novembre 2018

130 anni di canottaggio…della SC Luino


ROMA, 08 novembre 2018
– “È un onore per me presiedere la SC Luino, società che vanta, come la Federazione Italiana Canottaggio, ben 130 anni di attività remiera – afferma il Presidente Luigi Manzo, che continua dicendo – peraltro uno dei soci fondatori e consiglieri della Canottieri Luino, tale Achille Strada, nel gennaio del 1890 venne inserito nel Consiglio Centrale del Rowing Club Italiano. Quindi la Luino, pur non presente tra le Società fondatrici, ha comunque fornito un dirigente all’allora Rowing Club Italiano”. Una ricorrenza che, come sempre, ci piace ricordare per dare lustro a quelle Società remiere che, pur con ricordi sbiaditi dal tempo, continuano a mantenere vivida la loro storia remiera e calcare con successo le scene agonistiche nazionali e internazionali come la SC Luino del Presidente Manzo. Di seguito riportiamo, attualizzato, un articolo scritto da Ferruccio Calegari, il quale ne traccia i tratti salienti di tre secoli di storia remiera che coincide anche con quella del canottaggio italiano. Buona lettura


“””130 anni fa la Federazione Italiana Canottaggio e la Canottieri Luino iniziavano a remare. A Torino il 31 marzo 1888 nasceva il Rowing Club Italiano antesignano dell’attuale Federazione, mentre nell’estate dello stesso anno veniva fondata la società luinese. Il canottaggio nella sua essenza universale è disciplina sportiva che non necessita di grandi presentazioni, sia per i suoi valori intrinseci che per i risultati di eccellenza conquistati nella sua luminosa storia. Ed anche in Italia, pur se in apparenza non ha conquistato quella cornice di universalità come altri sport, vanta decisamente un’attenzione che lo pone tra le attività sportive di altissimo livello. E non vale ovviamente il raffronto numerico con altri settori, in quanto come altre discipline che riflettono risultati determinati da valori ambientali può trovare maggiore sviluppo in alcune località rispetto ad altre. L’importante è lo spirito che caratterizza volere e valori di quanti lo praticano e concorrono al suo continuo sviluppo.


Ufficialmente la Federazione Italiana Canottaggio ha 130 anni, essendo stata fondata la sera del 31 marzo 1888 a Torino, in un ambito naturale dei più favorevoli, grazie allo sviluppo delle prime società remiere che allora animavano il generoso corso d’acqua, grande attrazione per una città in espansione. Pietro Baricco nel 1869 descriveva così gli albori del canottaggio torinese e italiano: “Dappoichè per la formazione del gran giardino del Valentino il tratto della riva sinistra del Po, che dal Ponte Maria Teresa si stende sino al Castello, è divenuto luogo di gradito passeggio per la popolazione, e un sito di tanta bellezza e di tanta amenità, che pochi altri in Europa gli possono stare a pari, molti giovani di agiate famiglie si diedero a solcare per diporto e sollazzo, con leggieri e ben costruiti burchielli, le acque del fiume, che in quel tratto di alveo corrono limpide e tranquille, e mirabilmente si prestano al remiggare.

Si costituirono parecchie società col nome generico di Canottieri, e con nome particolare di canottieri dell’Eridano, di Flik e Flok, Cerea, ecc. Ciascuna brigata adottò la sua impresa e il suo costume, e chi allestì navicelle, chi palischermi, chi gondole alla veneziana: gli esercizi divennero frequenti, si ordinarono piacevoli gare, si fecero solenni regate, e così la città acquistò un nuovo ornamento, e la gioventù s’ebbe un nuovo mezzo di innocente sollazzo e di utile esercizio ginnastico. Per dare sicuro approdo a due principali Società dei canottieri, il Municipio fece testè riattare la sponda del fiume al di là del Valentino, ed erigere due eleganti casotti (châlets), di cui cedette loro l’uso per il luogo di ritrovo”. Era un periodo fiorente per tutti gli sport, importanti novità che avvincevano i giovani.


E come tante attività sportive che giorno dopo giorno prendevano corpo in ogni parte d’Italia, anche il canottaggio valorizzava la sua presenza negli ambienti ideali al suo sviluppo e se a Torino, come ricorda il Baricco, in prima fila erano molti giovani di agiate famiglie,non sempre il censo economico era fattore determinante. La passione per l’attività remiera era in espansione e tra i primi sodalizi che documenti storici ricordano è la toscana “Limite sull’Arno”, sorta nel 1861. Poi furono formalizzate le prime società torinesi e man mano l’attenzione, ed in seguito passione, per le competizioni remiere, andò a crescere e nel 1875 a Genova si svolse la prima regata a carattere nazionale promossa dalla “Società Ligure di Salvamento”, con partecipazione della “Tevere” di Roma (1872), della Cerea (1863) e della Canottieri Genovesi. In altri lidi, a Trieste, allora fuori dai confini nazionali, sempre nel 1863 nasceva la Ginnastica Triestina, ed ancora a Torino il Circolo Eridano. Seguite negli anni successivi da importanti iniziative in ogni parte d’Italia, tanto da fare emergere la necessità di un coordinamento nazionale delle iniziative ed ecco la nascita, a Torino, del Rowing Club Italiano, in segno di omaggio all’origine inglese dell’attività remiera a carattere sportivo, successivamente nobilitato dal riconoscimento “reale”, assumendo in seguito la denominazione di Federazione Italiana Canottaggio.

E già nel 1889 a Stresa, sul lago Maggiore, veniva organizzato il primo campionato italiano, che intendeva sottolineare i livelli evolutivi raggiunti dal canottaggio italiano, ma che logicamente rappresentava lo specchio della reale situazione al momento, per cui in gara oltre alle normali barche da canottaggio furono (e lo rimasero per molti anni) ottime protagoniste le “Venete” ed i “sandolini”. Dopo la prima regata organizzata nel 1875, a Genova il 30 luglio 1876 fu organizzato un evento di grandi proporzioni, con la partecipazione di canottieri che rappresentavano uno spaccato ideale allora raggiunto dalla diffusione di questo sport in Italia: da Torino, Roma, Napoli, Palermo, Venezia, Cagliari, Livorno, Pisa, La Spezia, Portoferraio, Isola della Maddalena, Civitavecchia, Chioggia, Ravenna, Rimini. Località che in seguito concorreranno alla crescita del canottaggio italiano, anche se in qualche circostanza i termini di riferimento mutarono. Intanto però l’organizzazione dei canottieri italiani andava evolvendosi, con partecipazione e scambi di esperienze internazionali e proprio a Torino nel 1892 fu costituita la Federazione internazionale, la FISA (Fédération Internationale des Sociétés d’Aviron) che promosse già nel 1893 la disputa del primo campionato europeo sul lago d’Orta. Alla presidenza del Rowing Club Italiano venne eletto il conte Edoardo Scarampi di Villanova e segretario il capitano Luigi Cappuccio, uomo di mare e armatore.

Quest’ultimo, che ebbe a valutare in maniera positiva l’importanza della comunicazione federale, realizzava in compartecipazione con altri settori della comunicazione marittima la “Rivista Nautica”, il cui primo numero uscì a gennaio 1892, comprendendo notizia di Marina Militare, Marina Mercantile, Yachting e Rowing. Il primo numero si apriva con una pagina dedicata al “Campione del Rowing: campione italiano singolo senior 1891 Antonio Masera, della Caprera” e poi un servizio dedicato all’allenamento in piscina, con una struttura a otto vogatori su vasca scuola. Una pagina riportava la classifica per società dell’anno precedente: Caprera, Cerea, Armida, Esperia, Ticino, Nino Bixio, Vittorino da Feltre, Baldesio, Costantino Reyer di Venezia, Bucintoro, Lario e Torino. Nei tre anni precedenti era uscito un altro giornale che riferiva importanti notizie sul mondo del canottaggio, “Lo Sport Nautico”, che nel numero di novembre 1891 riportava l’Elenco delle Società Nautiche italiane, non tutte però affiliate al nuovo organismo.

Una coincidenza particolare si evidenzia nel periodo, in quanto nello stesso anno 1888 risulta la fondazione della Canottieri Luino, società che sin dagli inizi si dimostra molto attiva, iscritta anche al Campionato italiano a Stresa, e nel gennaio 1890 il suo delegato Achille Strada veniva inserito nel Consiglio centrale del Rowing Club Italiano. Dal libro per il 130° anniversario della Luino di prossima pubblicazione emergono interessanti notizie e ricaviamo la conferma della posizione eminente del delegato nel R.C.I. Achille Strada: “Un gruppo di amici amanti degli sport d’acqua nell’estate del 1888, decise di fondare un club di canottaggio, seguendo la moda inglese del tempo. Si trattava del cav. Carlo Menotti (presidente), A. Strigelli (vice presidente), Tullio Battaglia (economo), Achille Strada (direttore nautico), cav. Francesco Solera (socio fondatore) e gli ingegneri Besutti, Giorgi e Ceretti (soci onorari). Il loro intento – come nella generalità delle associazioni dell’epoca – era quello“dell’esercitazione corporea per mezzo del canottaggio coll’organizzare e bandire regate sia sociali che intersociali, col conferire premi ai vincitori, concorrere in regate nazionali ed estere e promuovere lo Sport Nautico in genere”. Ne parlò tra le sue pagine anche l’Ape Varesina il 10 ottobre 1888 che tra l’altro scriveva “ ….vi parlerò della società dei canottieri, la quale pare entri finalmente nel campo dei fatti compiuti. Mercoledì scorso s’è tenuta la seconda adunanza nella quale oltre all’approvazione dello statuto si procedette altresì alla nomina del consiglio d’amministrazione di cui è presidente il cav. Carlo Menotti…”.

Ferruccio Calegari