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Il recordman Zonta, l’atleta/avvocato

mercoledì 18 Gennaio 2017

Il recordman Zonta, l’atleta/avvocato

TRIESTE, 18 gennaio 2017 – E’ sfuggito ai più, domenica al Pala Baiano Marmi di Monterusciello (Pozzuoli), in occasione dei Campionati Italiani di Indoor Rowing, la prestazione vincente del triestino Antonio Zonta, nella prova sui 500 metri, che rappresentava la selezione nazionale per la partecipazione ai World Games 2017 a Wroclaw in Polonia il 26 e 27 luglio. Un personaggio molto interessante, che unisce la cultura allo sport: l’avvocato/atleta del Saturnia a quasi 40 anni, ha siglato domenica pomeriggio a Pozzuoli il suo personale portandolo a 1’17”7 che rappresenta il record assoluto italiano, prestazione n° 15 nel ranking mondiale 2017 dei tempi fatti registrare su Concept 2, prestazione che offre buone possibilità a garantire la sua partecipazione ai World Games 2017.
Ma chi è Antonio Zonta?
Dopo la laurea in giurisprudenza ed una parentesi da Ufficiale di Complemento in Marina, ha conseguito il titolo di avvocato nel 2007 e da allora svolgo la libera professione.
Quando ti sei avvicinato al canottaggio?
“Nei primi anni ’90 ho iniziato a praticarlo al Saturnia, per un breve periodo, per poi abbandonarlo”.
Come prosegue la tua attività sportiva?
“A 17 anni, ho iniziato ad allenarmi con i pesi e da allora non ho mai smesso. Nel 1995 ho iniziato a studiare il wing chun, lo stile di kung fu da distanza ravvicinata praticato da Bruce Lee durante la sua giovinezza ad Hong Kong. Nel 1998 sono diventato assistente-istruttore e nel 2000 tecnico. Dal 1998 al 2008 ho avuto la fortuna di essere allievo, anche privato, di Emin Boztepe, il fuoriclasse di questa disciplina, che mi ha trasmesso la passione per l’allenamento duro e che è stato il mio idolo da ragazzo. Ho partecipato a suoi seminari in molte parti del mondo (per lo più Germania ed Inghilterra, in un’occasione fino a Los Angeles). Parallelamente ho studiato altre discipline e sport da combattimento (boxe, boxe tailandese, lotta, judo, Jiu Jitsu brasiliano, kickboxing) che costituiscono la base delle moderne competizioni di free fight o MMA (mixed martial arts)”.
Hai fondato un’Associazione sportiva…
“Nel 2004 ho fondato la WTMMA, un’associazione sportiva dilettantistica non a scopo di lucro che si occupa prevalentemente della divulgazione del wing chun, ma con un occhio aperto alle tecniche di base delle MMA. Lo spirito di quest’associazione si distingue dall’impostazione delle scuole tradizionali per l’assenza di formalismi nel rapporti maestro/allievi (lo scopo è creare un gruppo di amici che si allenano insieme e si frequentano all’infuori di rapporti gerarchici) e l’enfasi data alla preparazione atletica; inoltre è privilegiata la pratica libera delle tecniche rispetto alla ripetizione di forme e di sequenze prefissate di movimenti. Poiché riteniamo che lo sport debba promuovere la salute e non danneggiarla, viene praticato unicamente lo sparring a contatto leggero, utile a sviluppare riflessi, automatismi e condizione atletica senza i danni derivanti a lungo termine dalla pratica full contact, ragione per la quale ho partecipato solo a 9 incontri (6 vinti, 2 persi, 1 pari). L’associazione promuove inoltre corrette abitudini alimentari e la cultura sportiva in genere, ed incentiva la partecipazione dei propri membri ad ogni tipo di attività fisica, gara (corsa, bici, triathlon, indoor rowing) od iniziativa di aggregazione (cene sociali, gite) che possa accrescere il bagaglio di esperienze sportive e i rapporti umani fra associati”.
Poi nel 2013 ti sei nuovamente avvicinato al canottaggio…
“In quest’ottica “multidisciplinare” di cross training, nel 2013 mi sono avvicinato al canottaggio, che mi ha appassionato per la durezza e la completezza degli allenamenti e delle gare. Fra gli attrezzi che prediligo vi è il remoergometro, che consente di misurare con precisione il proprio livello fisiologico ed i propri progressi nel tempo. Così dal 2013 al 2016, per quanto concerne i 2000m sono passato da un 6:48 ad un 6:10.2 del 2016; sui 1000m da un 3:10 del 2013 a un 2:57.1 del 2015. Grazie al canottaggio ho migliorato notevolmente la forza delle gambe, che erano un mio punto debole, arrivando ad eseguire un paio di ripetizioni di stacchi da terra con 200 kg. Dal 2015 mi sono focalizzato sulla distanza sprint del 500m, più congeniale alle mie caratteristiche fisiche, con l’obiettivo originario di battere il record italiano assoluto di 1:19.4 stabilito nel 2013 da Nicolò Mornati, canottiere olimpico. A dicembre 2015 ho concluso la prova in 1:18.9 ma lo stesso giorno il record è stato portato a 1:18.2 da Andrea Panizza, campione mondiale junior, e così ho dovuto accontentarmi del record italiano di categoria 30-39 anni. Il 15 gennaio 2017 ho ulteriormente abbassato il mio personale portandolo a 1:17.7, pari a circa 746 watt, e raggiungendo così a quasi 40 anni l’obiettivo di conquistare un record assoluto italiano. Attualmente si tratta della prestazione n. 15 nel ranking mondiale 2017 dei tempi verificati Concept2 e con buone possibilità sufficiente a garantire la mia partecipazione ai World Games 2017. Nel 2016 per curiosità ho provato anche i 100m indoor rowing stabilendo un personale di 14.4 secondi (media 1:12.0/500m pari a 937 watt, con un picco di 1054 watt, 11esima prestazione mondiale in quel momento)”.
Quali altre attività sportive hai praticato o stai praticando?
“Per migliorare le capacità cardiorespiratorie mi sono dedicato anche ad attività e gare di endurance: nell’estate 2016 ho provato a cimentarmi nel thriathlon, portando “a spasso” per 6 ore 33 minuti 52 secondi i miei 98 kg per le 70.3 miglia del mezzo IronMan di Zell Am See. Una delle mie gare preferite, impegnativa sia per la durata (circa 6,5 km) sia per la pesantezza dell’imbarcazione, è la Coppa di Natale/ Memorial Ustolin, che nel 2016 ho completato in circa 31:45 a 161 BPM medi con punta finale di 179 BMP. Un’altra gara che mi appassiona è la “Rampigada Santa”, l’ormai celebre corsa triestina in salita che da Roiano porta ad Opicina attraverso i 2000 m di Scala Santa, con una pendenza media del 16.5%, percorso che ho completato nel 2016 in 15:27 con un peso corporeo di 98 kg. Ma forse la prova più dura di resistenza che ho sostenuto (dopo la maratona del 2008 conclusa a 10km/h di media con un solo mese di allenamento) rimane il test di capacità aerobica sul remoergometro: 4 ripetute da 4475 m (complessivi 17.900 m) con 5 minuti pausa fra una ripetuta e l’altra, completati a febbraio 2015 in 1:01:33.8 pari ad una media di 1:43.1 sui 500m”.

Maurizio Ustolin
Ufficio Stampa Federcanottaggio FVG