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Indianapolis 1994: un salto indietro all’unico Mondiale americano

sabato 26 Agosto 2017

Indianapolis 1994: un salto indietro all’unico Mondiale americano


ROMA, 26 agosto 2017 – 23 anni dopo, i Mondiali Assoluti tornano negli Stati Uniti d’America. E’ attesissima l’edizione a stelle e strisce della kermesse iridata 2017, che sarà ospitata dal campo di regata del Nathan Benderson Park di Sarasota, in Florida, bacino remiero dal sapore esotico, come del resto è già stato in altri anni post-olimpici come il 2005, quando il canottaggio mondiale gareggiò a Gifu, Giappone, dopo i Giochi Olimpici di Atene 2004, o come il 2013, quando l’Olimpiade di Londra 2012 fu seguita dal Mondiale Senior e Pesi Leggeri di Chung-Ju, in Corea del Sud. Rio de Janeiro 2016 dunque sarà seguita da Sarasota, cittadina che riporta il canottaggio di vertice negli States a 23 anni dal Mondiale di Indianapolis.


Era il 1994, l’Olimpiade di Barcellona 1992 era ormai già un ricordo mentre nel mirino per tutti c’erano i Giochi di Atlanta, sempre in America (stato della Georgia), del 1996. Un’Olimpiade rivoluzionaria per il canottaggio quella di Atlanta ’96: due con e quattro con spariscono dal programma a cinque cerchi per far posto ai Pesi Leggeri, in gara nel doppio e nel quattro senza (il doppio leggero entra anche nel programma femminile). Indianapolis, stato dell’Indiana, con il Mondiale che si tenne nelle acque dell’Eagle Creek Park fu una tappa obbligata in quella che oggi sui social verrebbe certamente chiamata la #roadtoAtlanta. Dire che l’Italia a Indianapolis non sfigurò è dire poco, dal momento che la selezione azzurra conquistò ben sette medaglie – quattro ori, due argenti e un bronzo – due sole in meno della potente Germania (nove medaglie tutte in specialità olimpiche) ma bastevoli, alla luce dei quattro successi contro i tre ottenuti dallo squadrone teutonico, per conquistare il primo posto nel medagliere.


Un Mondiale spesso al cardiopalmo quello in terra statunitense per l’Italia, che realizzò due capolavori iridati sul filo, così come per pochissimo perse un potenziale quinto oro. Il quattro di coppia di Alessandro Corona, Rossano Galtarossa, Massimo Paradiso e Alessio Sartori conquistò il successo su Ucraina e Germania in una finale che vide i primi tre posti racchiusi in appena due secondi, mentre il quattro senza di Riccardo Dei Rossi, Raffaello Leonardo, Carlo Mornati e l’attuale capoallenatore Junior Valter Molea mise il primo sigillo della magnifique machine azzurra (i quattro si ripeterono a Tampere, in Finlandia, l’anno successivo) vincendo l’oro – qui addirittura meno di due secondi tra il primo e il terzo classificato – sulla Francia del futuro presidente FISA Jean-Christophe Rolland e sulla Gran Bretagna dei fratelli Searle, che due anni prima a Barcellona avevano spezzato il sogno della tripletta dorata a cinque cerchi del due con dei fratelloni Abbagnale con Giuseppe “Peppiniello” Di Capua al timone. Il potenziale quinto oro, che rimane comunque un solidissimo argento, fu proprio quello del due con di Carmine Abbagnale e Gioacchino Cascone con il timoniere Antonio Cirillo, secondi a meno di un secondo dalla Croazia e nettamente davanti alla Romania.


Altri due titoli mondiali comunque, per l’Italremo, arrivarono. Uno fu quello della neospecialità olimpica del doppio Pesi Leggeri: l’attuale consigliere federale Michelangelo Crispi assieme a Francesco “Ciccio” Esposito batterono la concorrenza di Nuova Zelanda e Svizzera. Il quarto e ultimo sigillo iridato azzurro fu invece quello del dominante due senza leggero di Carlo Gaddi e Leonardo Pettinari, che inflisse oltre cinque secondi a Russia e Irlanda. Già detto dell’argento del due con, a completare lo splendido medagliere azzurro giunsero anche il secondo argento della spedizione, quello del quattro di coppia Pesi Leggeri del past president Enrico Gandola con Paolo Pittino, Ivano Zasio e Massimo Guglielmi, dietro all’Austria e davanti al Portogallo, e il bronzo dell’otto leggero di Salvatore Amitrano, Enrico Barbaranelli, Massimiliano Faraci, Pasquale Marigliano, Fabrizio Ravasi, Andrea Re, Carmine Somma, l’attuale consigliere federale Roberto Romanini e al timone Gaetano Iannuzzi, oggi membro dello staff tecnico azzurro Under 23, dietro Gran Bretagna e Danimarca.

Nelle immagini: il campo di regata di Sarasota; immagini dai Mondiali 1994: il 4 senza azzurro; il 4 di coppia, il doppio pesi leggeri.

Speciale Mondiali Assoluti, PL, Para-Rowing – Sarasota