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Il Commento del Caposettore Para-Rowing Dario Naccari al termine  delle Paralimpiadi

domenica 11 Settembre 2016

Il Commento del Caposettore Para-Rowing Dario Naccari al termine  delle Paralimpiadi

RIO DE JANEIRO, 11 settembre 2016 – “Prima ancora di iniziare l’analisi tecnica di quanto accaduto in questa Paralimpiade, voglio ringraziare sentitamente tutti gli atleti, i Tecnici societari, i Dirigenti della Federazione e la sua Segreteria che mi hanno affiancato in questo lungo cammino. Un ringraziamento va al CIP che ha supportato la parte organizzativa necessaria alla partecipazione del Para-Rowing alle Paralimpiadi. Entrando nello specifico dell’attività del settore affidatomi dal Direttore Tencnico Giuseppe La Mura, che ringrazio per la fiducia accordatami, dopo una preparazione durata quattro anni, lunga ed accuratamente studiata per il singolo maschile, tre anni per il singolo femminile e, sinceramente, molto frammentaria per le sfortunate vicende che hanno coinvolto la preparazione del quattro con, posso affermare di essere molto soddisfatto per tutto quanto le atlete e gli atleti hanno profuso come impegno fisico e passionale sia durante gli allenamenti che in fase di gara. Purtroppo in considerazione dell’alto livello riscontrato a questa Paralimpiade, e nonostante la prestazione e l’impegno dei nostri atleti, non si è riusciti a compensare la differenza fisica e di forma evidenziata dai nostri avversari.

Fabrizio Caselli nel singolo maschile AS ha dimostrato di avere un livello atletico costante, rispetto alle gare di Aiguebellete, e l’ingresso alla finale sarebbe stato alla sua portata, ma si è subito scontrato con alcuni equipaggi tra i più forti. Il mancato ingresso in finale del singolo femminile AS di Eleonora De Paolis va imputato, invece, alla inferiore esperienza internazionale nonostante una sua ottima preparazione atletica. La stessa ha iniziato il suo percorso paralimpico solo dal 2013 e si è scontrata subito con atlete che hanno maggiore prestanza fisica e maggiore esperienza di lei. Niente ingresso in finale per il quattro con composto da Valentina Grassi, Florinda Trombetta, Tommaso Schettino, Luca Lunghi e dal timoniere Giuseppe “Peppiniello” Di Capua. Una barca che, nei quattro anni di preparazione, ha potuto sempre contare sulla costanza di allenamento ad alto livello tecnico dei componenti maschili e del timoniere, ma ha subito numerosi cambi nella componente femminile per alterne e note vicende che hanno coinvolto le precedenti formazioni. Il valore atletico della barca è quello che si è visto nelle gare e questo grazie ad un equipaggio che ha lavorato insieme negli ultimi due mesi. Gli sforzi dei nostri atleti sono stati tanti, ma il livello atletico e la prestanza fisica degli avversari hanno fatto la differenza facendo pagare questo gap col mancato ingresso in finale.

Al termine di questo quadriennio è indubbio che il lavoro fatto tramite progetti e nuove sinergie di divulgazione del Para-Rowing a livello nazionale, aggiunto al reclutamento di nuovi talenti fra gli atleti con disabilità che presentino già in partenza alte potenzialità atletiche, sia la strada da continuare a percorrere per tornare ai vertici internazionali. Il lavoro sviluppato nel quadriennio sarà utile, facendo anche tesoro delle esperienze maturate da questi nostri grandi atleti presenti ai Giochi di Rio, per immaginare, programmare e sviluppare ulteriormente le sinergie per far emergere le risorse umane lontane dal mondo sportivo e immetterle nel circuito agonistico. I nostri atleti rappresentano comunque l’anello di congiunzione con quelle che saranno le nuove leve e il punto fermo da cui ripartire per il prossimo quadriennio. La necessità di ricercare il talento da parte di tutti, sia da parte della Federazione e sia da parte delle Società, ritengo debba essere il punto fermo da cui ripartire per costruire gli equipaggi del nuovo quadriennio che culminerà con le Paralimpiadi di Tokyo 2020. Nel concludere voglio ringraziare i miei collaboratori che sono a Rio, Cristina Ansaldi e Giovanni Santaniello, e tutti quelli che non mi hanno potuto seguire in Brasile, ma che sono stati fondamentali nella preparazione pre-Paralimpiade. Un ringraziamento speciale va a Peppiniello di Capua che ha messo a disposizione del settore Para-Rowing tutta la sua preziosa esperienza: ne faremo tesoro per il futuro”.