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Partecipare alle Paralimpiadi: Un’occasione per Eleonora De Paolis  diventata realtà

lunedì 5 Settembre 2016

Partecipare alle Paralimpiadi: Un’occasione per Eleonora De Paolis  diventata realtà

ROMA, 05 settembre 2016 – Con questa prima intervista inizia il percorso che ci porterà a parlare delle Paralimpiadi e dei protagonisti azzurri che, dal 30 agosto, sono a Rio de Janeiro, sulle acque del Lagoa Rodrigo de Freitas, ad allenarsi in attesa per il “Go” che arriverà puntale il prossimo 9 settembre. La prima ad essere intervistata è Eleonora De Paolis (CC Napoli) la quale ha iniziato a remare solo due anni e mezzo or sono e, in questo breve periodo, non solo è riuscita a vestire la maglia azzurra, ma si è anche fatta valere nelle competizioni internazionali cui ha partecipato. Ad Aiguebelette, lo scorso anno, ha centrato subito la qualificazione per le Paralimpiadi di Rio, un risultato importante, concretizzato grazie ad un duro lavoro portato avanti con grande impegno: “Quello che ho intrapreso è un percorso in continua evoluzione – spiega Eleonora – all’inizio, assieme allo staff tecnico, ho dovuto lavorare per cercare di comprendere quali fossero le mie caratteristiche e come esprimerle al meglio.

Ancora oggi ci stiamo adoperando per cercare di migliorare la resa. Lo staff in questo senso si è anche avvalso di figure specializzate che, attraverso ricerche di tipo ingegneristico, si occupano di ottimizzare il lavoro in barca. Ad esempio abbiamo cambiato lo schienale, personalizzato i cuscini e rifinito diversi dettagli. L’evoluzione sicuramente c’è stata e continua ad esserci sotto ogni punto di vista. Anche psicologicamente penso di essere cresciuta tanto, soprattutto per quello che riguarda la resistenza al lavoro, perché non ero per niente predisposta a questi carichi”. Lo scorso anno, come dicevamo, Eleonora ha raggiunto il primo obiettivo quadriennale, ossia la possibilità di partecipare alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro: “Conquistare l’accesso a Rio è stata davvero una grande emozione. Ricordo che solo durante il viaggio di ritorno da Aiguebelette, dopo aver scaricato l’adrenalina e mentre ricevevo tutti i messaggi di complimenti, ho realizzato pienamente di aver centrato l’obiettivo per cui tanto avevo lavorato”.

Un traguardo che, per l’atleta, di Velletri, città dei “Castelli” in provincia di Roma, ha significato molto non solo a livello sportivo: “Io ho sempre amato fare sport e ne pratico fin da quando ero molto piccola. Adoro lavorare con il corpo. Inizialmente facevo ginnastica artistica poi sono passata all’atletica. Lo sport è qualcosa di cui ho sempre sentito il bisogno. Con l’incidente pensavo che si sarebbe bloccato tutto, che sarebbe stata la fine. Invece poi attraverso il canottaggio ho avuto un’altra opportunità e in qualche modo quest’occasione olimpica per me è stata un po’ una rivincita nei confronti della vita”. In chiusura Eleonora ci tiene a fare alcuni ringraziamenti: “Voglio ringraziare il mio fidanzato che riesco a vedere una volta a settimana e poi i miei genitori, tanto, che sono riusciti a capire la mia voglia di stare da sola e tutti i miei silenzi. Grazie di cuore”.

Assieme a Eleonora De Paolis abbiamo intervistato anche l’allenatrice di riferimento Cristina Ansaldi la quale ha detto che: “Per me questo quadriennio è stato un’occasione importante di crescita dal momento che ho potuto lavorare con tecnici di altissimo livello come Dario Naccari e Giovanni Santaniello, che ringrazio molto, e colgo l’occasione per ringraziare anche Pierangelo Ariberti e Antonio Coppola coi quali ho iniziato l’attività in nazionale. Da parte mia, in quanto unico tecnico donna, credo di aver contribuito alla crescita dell’ambiente, offrendo una diversa modalità di approccio e comunicazione. Questi anni si sono caratterizzati per un grande lavoro che si è articolato su più fronti. In primo luogo i tecnici federali hanno coinvolto un gran numero di atleti, attraverso le società, consentendo così una considerevole crescita del settore. Poi si è scelto di chiamare in causa molti di tecnici societari, al fine di offrire un’ottima possibilità di formazione e crescita. Infine, ovviamente, un grande lavoro è stato fatto sulla Squadra Nazionale: gli atleti infatti si sono sottoposti ad un duro percorso di preparazione.

A mio avviso, nel complesso, si sono ottenuti apprezzabili risultati a trecentosessanta gradi. In particolare, relativamente agli atleti, mi sembra ci sia stata una grossa evoluzione anche nelle tecniche di allenamento, il tutto a vantaggio sia dei risultati che della costruzione di un percorso in divenire, dal momento che in questo settore le modalità di lavoro conoscono continui rinnovamenti. Su Eleonora mi sento di dire che lei era una grande donna oltre ad essere una grande atleta. La sua figura rappresenta un bellissimo esempio di una persona che ha avuto la forza di rimettersi in gioco, ottenendo tra l’altro grandi risultati. Credo sia un bellissimo esempio per tutti. Peraltro molte atlete che si sono affacciate al movimento, negli anni, hanno preso proprio lei come riferimento. In conclusione vorrei ringraziare la Canottieri Armida che mi ha consentito di continuare a lavorare in società, mettendomi al contempo nelle condizioni migliori per affiancare la nazionale”.

La scheda di Eleonora De Paolis

Il singolo AS femminile per immagini (ph mimmo perna)

     
     
     
     
 
 

LEGENDA PARA-ROWING
AS (ARMS-SHOULDERS): l’atleta utilizza solo le braccia e le spalle. Appartengono a questa categoria tutti gli atleti e le atlete che hanno subito lesioni alla colonna vertebrale e compromesso l’uso delle gambe e del tronco.